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Nei
ministeri è l’ora delle rimozioni
Marzano nomina 10 direttori nuovi su 12, bufera sui
consulenti di Ambiente e Cultura
Messaggero – 29
settembre 2002
di PIETRO PIOVANI
ROMA — Via. Via i dirigenti dei ministeri. Via i
direttori regionali della Scuola, rimossi da Letizia
Moratti. Via i membri di prestigiosi organi di
consulenza: via il Consiglio superiore per i Beni
culturali e ambientali. E via la Via, la commissione per
la Valutazione degli impatti ambientali. Tutti via in
nome della legge Frattini, la legge del cosiddetto
spoils system, che dà ai ministri il potere di
sostituire i dirigenti statali e anche i vertici di
società, enti, commissioni. Le sostituzioni vere e
proprie avverranno quasi tutte l’8 ottobre, data in
cui i vecchi incarichi decadono e i capi uscenti
lasciano il posto a quelli entranti. Ma in questi giorni
i ministri stanno già comunicando agli interessati
l’imminente defenestrazione, mentre sul tavolo del
presidente del Consiglio sono in attesa di firma i
decreti per la nomina dei sostituti.
Attività produttive
Nel ministero di Antonio Marzano, ieri il capo di
gabinetto ha ricevuto i dirigenti destinati a perdere
l’incarico per informarli della decisione. Dovranno
lasciare la scrivania Carlo Sappino (Direzione incentivi
alle imprese), Tullo Maria Fanelli (Energia e risorse
minerarie), Gianfranco Vecchio (Affari generali), Piero
Antonio Cinti (Commercio e assicurazioni), Antonio
Lirosi (Consumatori), Piero Verzelletti
(Internazionalizzazione). Rimosso anche, a sorpresa,
Mario Gerbino, tenace direttore generale per la Politica
commerciale, figura che al Commercio estero tutti
credevano eterna. Ai sette dirigenti deposti verrà
affidato un “incarico di studio": in parole
povere continueranno a ricevere la retribuzione attuale
senza fare un gran che; questo presumibilmente per un
anno, poi subiranno una riduzione dello stipendio in
attesa che un futuro ministro trovi per loro un nuovo
incarico. Se alle sette poltrone liberate con lo spoils
system si aggiungono le due lasciate vuote da Salvatore
Pappalardo e Gennaro Visconti, che sono andati in
pensione, e quella del Turismo che Marzano ha trovato
vacante (fino a oggi è stata affidata al reggente
Franco Vitale), si può dire che il ministro delle
Attività produttive nel suo dicastero ha nominato dieci
direttori generali nuovi su dodici. I due superstiti
sono Nicola Di Iorio (Cooperazione) e Gianfranco
Caprioli (Promozione degli scambi internazionali). Siamo
dunque su percentuali di ricambio molto più alte di
quel 15% indicato da Frattini.
Istruzione
Anche nel dicastero della Moratti i capiufficio
destituiti sono ben più della metà. In particolare
c’è grande scompiglio nelle direzioni regionali: su
diciannove sono addirittura quattordici quelle che
vedranno un nuovo dirigente. A Roma invece se ne devono
andare Silvana Riccio (Servizi nel territorio), Giuseppe
Cammareri (Politiche giovanili), Elisabetta Midena
(Relazioni internazionali): li sostituiranno,
nell’ordine, Bruno Pagnani, Mariolina Moioli (entrambi
provenienti dallo staff del ministro) e da Antonio
Giunta La Spada, mentre si attende di sapere chi
sostituirà il pensionando Mario Fierli (Tecnologie).
Commissione Via
La Commissione per la Valutazione di impatto ambientale
è la squadra di quaranta tecnici che fornisce al
ministro dell’Ambiente un parere tecnico sulle opere
pubbliche. E’un organo puramente consultivo, i suoi
giudizi non sono vincolanti per il ministro. Gli
incarichi sono assegnati con durata quadriennale. Per la
precedente commissione la scadenza capità alla fine
della scorsa legislatura, perciò il governo Amato si
trovò a dover affidare i nuovi incarichi di quattro
anni proprio a ridosso delle elezioni. Trattandosi di
nomine e non di assunzioni a ruolo, il governo non era
tenuto a bandire concorsi: tuttavia l’allora ministro
Bordon decise di reclutare i nuovi membri con una
selezione pubblica. Ora Matteoli ha deciso di
sostituirne più della metà. Si salvano solo quattro
persone che, per caso, ricevettero l’incarico con
alcuni mesi di anticipo rispetto agli altri (la legge
consente di rimuovere solo i membri nominati negli
ultimi sei mesi dell’ultima legislatura), più una
quindicina di tecnici che Bordon nominò “in
quota" al centrodestra, facendoseli indicare dai
partiti della Casa della libertà invece di sceglierli
con la selezione pubblica. Fra i ventidue che ora
perdono il posto (e in questo caso non c’è il
salvataggio dell’incarico di studio: si resta
disoccupati) ci sono avvocati, ingegneri, biologi,
economisti. Molti per accettare l’incarico hanno
abbandonato una cattedra universitaria o uno studio
professionale. Tutti ora sono pronti a ricorrere al Tar
e al giudice del lavoro. Circolano i nomi di alcuni dei
candidati a sostituirli: tra gli altri, il capo della
segreteria politica del ministro Bruno Villois e due
esponenti toscani di An.
Consiglio
per i Beni culturali
Dopo aver annunciato la sostituzione di cinque dirigenti
ministeriali, ieri il ministro Urbani ha ufficializzato
il nuovo Consiglio per i Beni culturali. Escono Vittorio
Emiliani, Luca Odevein e il vicepresidente Giuseppe
Chiarante, entrano Susanna Agnelli, Piero Melograni e
Cesare Mirabelli. Molto critici i sindacati (tranne la
Cisl) e le associazioni ambientaliste. Libero Rossi
della Cgil parla di «decimazione». Per Gianfranco
Cerasoli della Uil «adesso deve essere immediatamente
convocato il Consiglio, per affrontare con concretezza
il fallimento politico della gestione Urbani».
Agenzia delle Entrate
L’agenzia delle Entrate (struttura che comprende la
grande parte dell’ex ministero delle Finanze) ieri ha
reso noti undici avvicentamenti in altrettante direzioni
regionali. Vengono inoltre creati cinque “direttori
generali aggiunti" che affiancano i titolari
Nominati infine quattro nuovi direttori nelle strutture
centrali.
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