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Sito telematico dedicato all'informazione, al confronto, al dibattito sui problemi connessi con il primo CONTRATTO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI – a cura del D.S. Paolo Quintavalla  in servizio presso la Direzione Didattica 3° Circolo di Parma - In Rete dal maggio 2000 –

 

 

 

 

NEWS

Nei ministeri è l’ora delle rimozioni
Marzano nomina 10 direttori nuovi su 12, bufera sui consulenti di Ambiente e Cultura

Messaggero – 29 settembre 2002

di PIETRO PIOVANI

ROMA — Via. Via i dirigenti dei ministeri. Via i direttori regionali della Scuola, rimossi da Letizia Moratti. Via i membri di prestigiosi organi di consulenza: via il Consiglio superiore per i Beni culturali e ambientali. E via la Via, la commissione per la Valutazione degli impatti ambientali. Tutti via in nome della legge Frattini, la legge del cosiddetto spoils system, che dà ai ministri il potere di sostituire i dirigenti statali e anche i vertici di società, enti, commissioni. Le sostituzioni vere e proprie avverranno quasi tutte l’8 ottobre, data in cui i vecchi incarichi decadono e i capi uscenti lasciano il posto a quelli entranti. Ma in questi giorni i ministri stanno già comunicando agli interessati l’imminente defenestrazione, mentre sul tavolo del presidente del Consiglio sono in attesa di firma i decreti per la nomina dei sostituti.
Attività produttive
Nel ministero di Antonio Marzano, ieri il capo di gabinetto ha ricevuto i dirigenti destinati a perdere l’incarico per informarli della decisione. Dovranno lasciare la scrivania Carlo Sappino (Direzione incentivi alle imprese), Tullo Maria Fanelli (Energia e risorse minerarie), Gianfranco Vecchio (Affari generali), Piero Antonio Cinti (Commercio e assicurazioni), Antonio Lirosi (Consumatori), Piero Verzelletti (Internazionalizzazione). Rimosso anche, a sorpresa, Mario Gerbino, tenace direttore generale per la Politica commerciale, figura che al Commercio estero tutti credevano eterna. Ai sette dirigenti deposti verrà affidato un “incarico di studio": in parole povere continueranno a ricevere la retribuzione attuale senza fare un gran che; questo presumibilmente per un anno, poi subiranno una riduzione dello stipendio in attesa che un futuro ministro trovi per loro un nuovo incarico. Se alle sette poltrone liberate con lo spoils system si aggiungono le due lasciate vuote da Salvatore Pappalardo e Gennaro Visconti, che sono andati in pensione, e quella del Turismo che Marzano ha trovato vacante (fino a oggi è stata affidata al reggente Franco Vitale), si può dire che il ministro delle Attività produttive nel suo dicastero ha nominato dieci direttori generali nuovi su dodici. I due superstiti sono Nicola Di Iorio (Cooperazione) e Gianfranco Caprioli (Promozione degli scambi internazionali). Siamo dunque su percentuali di ricambio molto più alte di quel 15% indicato da Frattini.

Istruzione
Anche nel dicastero della Moratti i capiufficio destituiti sono ben più della metà. In particolare c’è grande scompiglio nelle direzioni regionali: su diciannove sono addirittura quattordici quelle che vedranno un nuovo dirigente. A Roma invece se ne devono andare Silvana Riccio (Servizi nel territorio), Giuseppe Cammareri (Politiche giovanili), Elisabetta Midena (Relazioni internazionali): li sostituiranno, nell’ordine, Bruno Pagnani, Mariolina Moioli (entrambi provenienti dallo staff del ministro) e da Antonio Giunta La Spada, mentre si attende di sapere chi sostituirà il pensionando Mario Fierli (Tecnologie).
Commissione Via
La Commissione per la Valutazione di impatto ambientale è la squadra di quaranta tecnici che fornisce al ministro dell’Ambiente un parere tecnico sulle opere pubbliche. E’un organo puramente consultivo, i suoi giudizi non sono vincolanti per il ministro. Gli incarichi sono assegnati con durata quadriennale. Per la precedente commissione la scadenza capità alla fine della scorsa legislatura, perciò il governo Amato si trovò a dover affidare i nuovi incarichi di quattro anni proprio a ridosso delle elezioni. Trattandosi di nomine e non di assunzioni a ruolo, il governo non era tenuto a bandire concorsi: tuttavia l’allora ministro Bordon decise di reclutare i nuovi membri con una selezione pubblica. Ora Matteoli ha deciso di sostituirne più della metà. Si salvano solo quattro persone che, per caso, ricevettero l’incarico con alcuni mesi di anticipo rispetto agli altri (la legge consente di rimuovere solo i membri nominati negli ultimi sei mesi dell’ultima legislatura), più una quindicina di tecnici che Bordon nominò “in quota" al centrodestra, facendoseli indicare dai partiti della Casa della libertà invece di sceglierli con la selezione pubblica. Fra i ventidue che ora perdono il posto (e in questo caso non c’è il salvataggio dell’incarico di studio: si resta disoccupati) ci sono avvocati, ingegneri, biologi, economisti. Molti per accettare l’incarico hanno abbandonato una cattedra universitaria o uno studio professionale. Tutti ora sono pronti a ricorrere al Tar e al giudice del lavoro. Circolano i nomi di alcuni dei candidati a sostituirli: tra gli altri, il capo della segreteria politica del ministro Bruno Villois e due esponenti toscani di An.

Consiglio per i Beni culturali
Dopo aver annunciato la sostituzione di cinque dirigenti ministeriali, ieri il ministro Urbani ha ufficializzato il nuovo Consiglio per i Beni culturali. Escono Vittorio Emiliani, Luca Odevein e il vicepresidente Giuseppe Chiarante, entrano Susanna Agnelli, Piero Melograni e Cesare Mirabelli. Molto critici i sindacati (tranne la Cisl) e le associazioni ambientaliste. Libero Rossi della Cgil parla di «decimazione». Per Gianfranco Cerasoli della Uil «adesso deve essere immediatamente convocato il Consiglio, per affrontare con concretezza il fallimento politico della gestione Urbani».
Agenzia delle Entrate
L’agenzia delle Entrate (struttura che comprende la grande parte dell’ex ministero delle Finanze) ieri ha reso noti undici avvicentamenti in altrettante direzioni regionali. Vengono inoltre creati cinque “direttori generali aggiunti" che affiancano i titolari Nominati infine quattro nuovi direttori nelle strutture centrali.

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