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Sito telematico dedicato all'informazione, al confronto, al dibattito sui problemi connessi con il primo CONTRATTO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI – a cura del D.S. Paolo Quintavalla  in servizio presso la Direzione Didattica 3° Circolo di Parma - In Rete dal maggio 2000 –

 

 

 

 

NEWS   

Il ministro: «Tornano in cattedra diciottomila docenti distaccati»

Il Messaggero - 20 settembre 2002

  ROMA - «Non una cultura astratta, troppe volte lontana dagli interessi dei giovani, ma una cultura concreta, fatta di principi e di valori». È il richiamo rivolto dal ministro dell’Istruzione Letizia Moratti agli insegnanti, nel giorno dell’inaugurazione ufficiale dell’anno. State vicino ai giovani - ha detto ancora - Insegnategli ad amare lo studio, aiutateli a vivere una cultura concreta, fatta di principi e di valori. Ci sono tanti modi per farlo». E ai ragazzi: «La scuola non è sempre facile, ma cercate di viverla come momento di formazione, per costruire per il futuro un mondo migliore». Il monito agli insegnanti è partito dal Vittoriano, nel corso della mattinata trascorsa con Ciampi e le rappresentanze di alunni.
Di pomeriggio, per la Moratti sono ricominciati i grattacapi. Alla Camera ha risposto alla question time rivoltale da Titti De Simone di Rifondazione comunista, che chiedeva lumi sulle «mancate assunzioni in ruolo», sui «pesantissimi tagli ai finanziamenti per l’istruzione» e su «un buco degli organici di oltre 100 mila unità». Il 2002-2003 parte con 85 mila supplenti in cattedra, perché per problemi di spesa sono state cancellate le immissioni in ruolo. Ecco la risposta del ministro: «Ci sono 18 mila docenti distolti a vario titolo dalla funzione d'insegnamento, per i quali si è provveduto a richiedere l'immissione in ruolo». «Per ottenere questo risultato - commentano i sindacati - la Moratti deve cambiare le leggi, perché i 18 mila hanno regolari permessi sindacali o sono stati eletti in Parlamento o negli enti locali. Hanno, insomma, le carte in regola».

Era stato promesso - ha sottolineato la parlamentare del Prc - un contingente di 21mila docenti da assumere, poi la stampa ha riportato che ci sarebbe stata disponibilità per 4.500 immissioni, di cui ancora non c’è traccia». Decisa la replica della Moratti: «Quest'anno la questione degli organici è stata approfondita adeguatamente per evitare sprechi e inefficienze a danno dei cittadini e della qualità della scuola. L'assunzione di 85mila supplenti annuali è stata conclusa il 31 luglio, e sta consentendo un regolare inizio dell'anno scolastico. Stupisce, dunque, che venga addebitato al governo il fatto di non aver provveduto a tutt'oggi all'assunzione di personale per l'anno 2002-03. I precedenti governi hanno solitamente effettuato le assunzioni di personale ad anno scolastico già ampiamente iniziato ed è stato l’attuale governo a provvedere per la prima volta ad assumere, entro l’agosto del 2001, 30mila docenti e a sanare anche l'arretrato di altri 30mila, che il governo precedente avrebbe dovuto assumere e non ha assunto». Intanto, dal fronte sindacale continua la protesta. Ieri i Cobas hanno annunciato la data di uno sciopero: il 18 ottobre. Bocciano «la riforma Moratti» e chiedono «un contratto che dia ai docenti e al personale uno stipendio europeo, un aggiornamento serio ed efficace ed un meccanismo di difesa dall'inflazione».

A. Ser.

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