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Il
ministro: «Tornano in cattedra diciottomila docenti
distaccati»
Il Messaggero - 20
settembre 2002
ROMA - «Non una cultura astratta, troppe volte lontana
dagli interessi dei giovani, ma una cultura concreta,
fatta di principi e di valori». È il richiamo rivolto
dal ministro dell’Istruzione Letizia Moratti agli
insegnanti, nel giorno dell’inaugurazione ufficiale
dell’anno. State vicino ai giovani - ha detto ancora -
Insegnategli ad amare lo studio, aiutateli a vivere una
cultura concreta, fatta di principi e di valori. Ci sono
tanti modi per farlo». E ai ragazzi: «La scuola non è
sempre facile, ma cercate di viverla come momento di
formazione, per costruire per il futuro un mondo
migliore». Il monito agli insegnanti è partito dal
Vittoriano, nel corso della mattinata trascorsa con
Ciampi e le rappresentanze di alunni.
Di pomeriggio, per la Moratti sono ricominciati i
grattacapi. Alla Camera ha risposto alla question time
rivoltale da Titti De Simone di Rifondazione comunista,
che chiedeva lumi sulle «mancate assunzioni in ruolo»,
sui «pesantissimi tagli ai finanziamenti per
l’istruzione» e su «un buco degli organici di oltre
100 mila unità». Il 2002-2003 parte con 85 mila
supplenti in cattedra, perché per problemi di spesa
sono state cancellate le immissioni in ruolo. Ecco la
risposta del ministro: «Ci sono 18 mila docenti
distolti a vario titolo dalla funzione d'insegnamento,
per i quali si è provveduto a richiedere l'immissione
in ruolo». «Per ottenere questo risultato - commentano
i sindacati - la Moratti deve cambiare le leggi, perché
i 18 mila hanno regolari permessi sindacali o sono stati
eletti in Parlamento o negli enti locali. Hanno,
insomma, le carte in regola».
Era
stato promesso - ha sottolineato la parlamentare del Prc
- un contingente di 21mila docenti da assumere, poi la
stampa ha riportato che ci sarebbe stata disponibilità
per 4.500 immissioni, di cui ancora non c’è traccia».
Decisa la replica della Moratti: «Quest'anno la
questione degli organici è stata approfondita
adeguatamente per evitare sprechi e inefficienze a danno
dei cittadini e della qualità della scuola.
L'assunzione di 85mila supplenti annuali è stata
conclusa il 31 luglio, e sta consentendo un regolare
inizio dell'anno scolastico. Stupisce, dunque, che venga
addebitato al governo il fatto di non aver provveduto a
tutt'oggi all'assunzione di personale per l'anno
2002-03. I precedenti governi hanno solitamente
effettuato le assunzioni di personale ad anno scolastico
già ampiamente iniziato ed è stato l’attuale governo
a provvedere per la prima volta ad assumere, entro
l’agosto del 2001, 30mila docenti e a sanare anche
l'arretrato di altri 30mila, che il governo precedente
avrebbe dovuto assumere e non ha assunto». Intanto, dal
fronte sindacale continua la protesta. Ieri i Cobas
hanno annunciato la data di uno sciopero: il 18 ottobre.
Bocciano «la riforma Moratti» e chiedono «un
contratto che dia ai docenti e al personale uno
stipendio europeo, un aggiornamento serio ed efficace ed
un meccanismo di difesa dall'inflazione».
A. Ser.
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