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Sito telematico dedicato all'informazione, al confronto, al dibattito sui problemi connessi con il primo CONTRATTO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI – a cura del D.S. Paolo Quintavalla  in servizio presso la Direzione Didattica 3° Circolo di Parma - In Rete dal maggio 2000 –

 

 

 

 

NEWS   

La lunga lista dei problemi irrisolti

Dal nuovo contratto ai posti di sostegno fino allo scodellamento nelle mense

Messaggero Veneto – 16 settembre 2002

Scuola sotto tiro per i prossimi 9 mesi. Si apre ufficialmente l’annata 2002-2003 e l’aria vibra di polemiche.
Chiedo asilo. Ancora in cerca di soluzioni il problema delle 5 nuove sezioni di scuola materna, bloccate dalla “ragion di Stato” del risparmio sugli organici docenti a Torre (due), Cordenons, Fontanafredda e Cordovado. Le liste di attesa dei bambini si allungano e la risposta del ministero dell’Istruzione latita, per ora. Chiedono asilo almeno 120 bambini provinciali: il pressing al ministero romano del Comune di Pordenone (che ha investito risorse per la struttura utile alle sezioni di Torre, pronta il 20 settembre) e delle forze sindacali unite, otterrà vittoria? Intanto, per offrire il servizio minimo ai bisogni dell’utenza, si apriranno probabilmente una sezione a Torre e una a Cordenons con l’utilizzo delle maestre destinate ai progetti di istituto.
Chiedo sostegno. Mancano all’appello organici almeno una quarantina di docenti di sostegno agli alunni in situazione di handicap: nel monitoraggio dei bisogni realizzato dai sindacati confederali e autonomi aumentano a una novantina. Risultato: aumenta da quest’anno il rapporto docente-alunni e in molte scuole addio alla relazione “uno-a-uno” che dava una marcia in più ai ragazzi in difficoltà e un “plus” di risorse alla qualità della didattica individualizzata. Calo sensibile del tempo-sostegno per gli oltre 540 disabili iscritti nelle 49 scuole provinciali e insegnanti impegnati nello slalom sostenuto su più utenti: le situazioni più “difficili” nel primo circolo didattico di Pordenone e negli istituti professionali superiori, per esempio all’Ipsia “Zanussi” e del legno di Brugnera. Il Comitato genitori annuncia battaglie legali.

Mini-sperimentazione chi? Compatto il “no grazie” dei circoli didattici di Pordenone e provincia (ufficiale quello degli istituti comprensivi di Meduno e Caneva che hanno rifiutato l’inserimento nella lista regionale stilata dal direttore Forte, a fine agosto). Sull’ingresso dei bambini “anticipati” a 2 anni e mezzo e 5 e mezzo nelle materne ed elementari cala il sipario nelle scuole statali, ma i giochi si riaprono per le paritarie. I tempi stringono, ma offrono la candidatura all’avvio sperimentale della riforma targata Moratti una manciata di istituti non-statali, tra cui “San Giorgio“ e “Don Bosco” di Pordenone: la otterranno?
Scuole sorvegliate speciali Sotto-parametrati, spreconi nella lista nera del Miur: dei 15 istituti provinciali che non rispettano il coefficiente nazionale 9,50 nel rapporto docenti-alunni, si sa tutto. Quell’organico docente “di troppo” mette in croce lo “status” di autonomia futura. Se l’operazione dimensionamento colpirà, saranno gli enti locali a tessere la nuova mappa delle autonomie provinciali e sembra probabile che la filosofia della verticalizzazione territoriale, dalle materne alle secondarie, sarà vincente. In bilico, quindi, una decina di posti per dirigente e altrettanti direttori dei servizi amministrativi.
La questione Ata. In mille 200 in provincia rivendicano il rispetto del mansionario e rifiutano fino a nuovo contratto le funzioni miste volontarie di scodellamento, sorveglianza alunni pre e post-lezione sotto-pagate. Dietro l’angolo, una vittoria per 280 Ata trasferiti dal 2000 nello Stato dagli enti locali: il riconoscimento dell’anzianità di servizio maturata prima del transito e si tratta di aggiornare la paga mensile, fino a 250 euro in più.
Contratto e assunzioni in ruolo: Utopie? Nuovo anno scolastico allo start in piena vacanza contrattuale e senza assunzioni in ruolo. Mistero fitto sulla possibilità di approdare a soluzioni per sottrarre il personale già di ruolo dalla soglia di povertà salariale (finora nemmeno è arrivato il recupero inflativo) e quello precario dalla provvisorietà “sine die” (una quarantina i posti di ruolo soltanto promessi). Gilda ha già proclamato sciopero nazionale per il 14 ottobre e Cgil scuola lo promette con Cobas-Unicobas.
Caro libri e cara storia. Sui libri di storia decolla la nuova crociata post-moderna. Il deputato forzista Garagnani, lancia l’allarme sulle adozioni in “odor di ideologia” e presenta un progetto di legge che chiede rigore scientifico e rispetto dei fatti nella scelta dei manuali. Nessuna censura, per ora, ma docenti di storia già all’allerta sugli “omissis” prudenti.
C.B.

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