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La
lunga lista dei problemi irrisolti
Dal nuovo contratto ai posti di sostegno
fino allo scodellamento nelle mense
Messaggero Veneto – 16 settembre 2002
Scuola sotto tiro per i prossimi 9 mesi. Si apre
ufficialmente l’annata 2002-2003 e l’aria vibra di
polemiche.
Chiedo asilo. Ancora in cerca di soluzioni il problema
delle 5 nuove sezioni di scuola materna, bloccate dalla
“ragion di Stato” del risparmio sugli organici
docenti a Torre (due), Cordenons, Fontanafredda e
Cordovado. Le liste di attesa dei bambini si allungano e
la risposta del ministero dell’Istruzione latita, per
ora. Chiedono asilo almeno 120 bambini provinciali: il
pressing al ministero romano del Comune di Pordenone
(che ha investito risorse per la struttura utile alle
sezioni di Torre, pronta il 20 settembre) e delle forze
sindacali unite, otterrà vittoria? Intanto, per offrire
il servizio minimo ai bisogni dell’utenza, si
apriranno probabilmente una sezione a Torre e una a
Cordenons con l’utilizzo delle maestre destinate ai
progetti di istituto.
Chiedo sostegno. Mancano all’appello organici almeno
una quarantina di docenti di sostegno agli alunni in
situazione di handicap: nel monitoraggio dei bisogni
realizzato dai sindacati confederali e autonomi
aumentano a una novantina. Risultato: aumenta da
quest’anno il rapporto docente-alunni e in molte
scuole addio alla relazione “uno-a-uno” che dava una
marcia in più ai ragazzi in difficoltà e un “plus”
di risorse alla qualità della didattica
individualizzata. Calo sensibile del tempo-sostegno per
gli oltre 540 disabili iscritti nelle 49 scuole
provinciali e insegnanti impegnati nello slalom
sostenuto su più utenti: le situazioni più
“difficili” nel primo circolo didattico di Pordenone
e negli istituti professionali superiori, per esempio
all’Ipsia “Zanussi” e del legno di Brugnera. Il
Comitato genitori annuncia battaglie legali.
Mini-sperimentazione chi? Compatto il “no
grazie” dei circoli didattici di Pordenone e provincia
(ufficiale quello degli istituti comprensivi di Meduno e
Caneva che hanno rifiutato l’inserimento nella lista
regionale stilata dal direttore Forte, a fine agosto).
Sull’ingresso dei bambini “anticipati” a 2 anni e
mezzo e 5 e mezzo nelle materne ed elementari cala il
sipario nelle scuole statali, ma i giochi si riaprono
per le paritarie. I tempi stringono, ma offrono la
candidatura all’avvio sperimentale della riforma
targata Moratti una manciata di istituti non-statali,
tra cui “San Giorgio“ e “Don Bosco” di
Pordenone: la otterranno?
Scuole sorvegliate speciali Sotto-parametrati, spreconi
nella lista nera del Miur: dei 15 istituti provinciali
che non rispettano il coefficiente nazionale 9,50 nel
rapporto docenti-alunni, si sa tutto. Quell’organico
docente “di troppo” mette in croce lo “status”
di autonomia futura. Se l’operazione dimensionamento
colpirà, saranno gli enti locali a tessere la nuova
mappa delle autonomie provinciali e sembra probabile che
la filosofia della verticalizzazione territoriale, dalle
materne alle secondarie, sarà vincente. In bilico,
quindi, una decina di posti per dirigente e altrettanti
direttori dei servizi amministrativi.
La questione Ata. In mille 200 in provincia rivendicano
il rispetto del mansionario e rifiutano fino a nuovo
contratto le funzioni miste volontarie di scodellamento,
sorveglianza alunni pre e post-lezione sotto-pagate.
Dietro l’angolo, una vittoria per 280 Ata trasferiti
dal 2000 nello Stato dagli enti locali: il
riconoscimento dell’anzianità di servizio maturata
prima del transito e si tratta di aggiornare la paga
mensile, fino a 250 euro in più.
Contratto e assunzioni in ruolo: Utopie? Nuovo anno
scolastico allo start in piena vacanza contrattuale e
senza assunzioni in ruolo. Mistero fitto sulla
possibilità di approdare a soluzioni per sottrarre il
personale già di ruolo dalla soglia di povertà
salariale (finora nemmeno è arrivato il recupero
inflativo) e quello precario dalla provvisorietà
“sine die” (una quarantina i posti di ruolo soltanto
promessi). Gilda ha già proclamato sciopero nazionale
per il 14 ottobre e Cgil scuola lo promette con
Cobas-Unicobas.
Caro libri e cara storia. Sui libri di storia decolla la
nuova crociata post-moderna. Il deputato forzista
Garagnani, lancia l’allarme sulle adozioni in “odor
di ideologia” e presenta un progetto di legge che
chiede rigore scientifico e rispetto dei fatti nella
scelta dei manuali. Nessuna censura, per ora, ma docenti
di storia già all’allerta sugli “omissis”
prudenti.
C.B.
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