NEWS
Nessuno
può essere costretto a rifiutare»
Gazzettino
Veneto – 6 settembre 2002
Latisana
(D.L.) «Il Collegio docenti ha espresso ieri un parere
sulla didattica, ma una valutazione intorno agli aspetti
logistico-organizzativi della riforma Moratti spetta ora
al Consiglio di istituto, di prossima convocazione»:
così la dirigente del Circolo didattico di Latisana,
Chiara Zulian, vede l'immediato futuro di un iter che
non considera concluso all'indomani del "gran
rifiuto" da parte dell'assemblea degli insegnanti.
«Questioni strutturali quali la disponibilità di
spazi, tempi, trasporti e servizio mensa sono di
competenza del Consiglio di istituto - continua la
Zulian - organo deliberante che naturalmente non può
non tenere nel dovuto conto il parere negativo dei
docenti alla bozza della riforma e alla sperimentazione,
su cui li ho chiamati ad esprimersi. Tuttavia è
altrettanto vero che i tre insegnanti dichiaratisi
pronti all'adesione, nel caso fossero soddisfatte le
condizioni poste dalla maggioranza, non possono essere
costretti dai colleghi a rifiutare il test proposto dal
ministero».
La Zulian interviene infine sul merito delle obiezioni
avanzate dal collegio docenti: «Una forma del
contestato "docente prevalente" è stata già
di fatto promossa in questo circolo dalla sottoscritta,
convinta che l'alunno del primo ciclo debba trovarsi di
fronte una figura riconoscibile, mentre sull'iscrizione
anticipata alle materne si tratta soltanto di anticipare
di qualche mese un progetto di accoglienza scaglionata
già operativo da tempo».
***************************************************
Gli
insegnanti: una decisione imposta dall’alto. Il
dirigente regionale Forte difende la legge: «C’è una
vasta domanda sociale»
Scuola,
Latisana boccia la riforma Moratti
Gazzettino Veneto – 6 settembre 2002
Il
collegio docenti contrario alla sperimentazione dei
nuovi programmi prevista in due istituti
di
ANTONIO SIMEOLI
Il collegio docenti della Direzione didattica di
Latisana ha bocciato la sperimentazione della riforma
Moratti che dovrebbe interessare due scuole del centro
della Bassa. Il condizionale è, però, a questo punto
ancora d’obbligo: la decisione del Ministero non è
stata ancora ufficializzata e non è escluso che a
sperimentare la riforma siano comunque alcune scuole
della stessa Direzione.
E lo stesso direttore regionale all’istruzione, Bruno
Forte, prende atto del “gran rifiuto” degli
insegnanti latisanesi, ma invita anche a non limitarsi
alle decisioni del corpo docente: «sta crescendo in
maniera importante l’interesse delle famiglie e degli
enti locali verso la riforma – spiega Forte – la
scuola sul territorio ne deve tenere conto». Per Forte,
insomma, nei confronti della riforma si sta facendo
largo «una vasta domanda sociale».
Intanto, però, da Latisana la sperimentazione, che
dovrebbe interessare la scuola dell’infanzia di Gorgo
e quella elementare del capoluogo, ha subìto una sonora
bocciatura. Il no è arrivato ieri al termine della
riunione del collegio docenti; un’assemblea molto
partecipata che pressoché all’unanimità ha decretato
la contrarietà degli insegnanti del centro della Bassa
all’introduzione della sperimentazione. Un veto che,
di riflesso, risulta essere un’opposizione anche alla
stessa riforma. Se i sindacati commentano con
soddisfazione la presa di posizione degli insegnanti
contro il decreto del ministro, i docenti motivano la
scelta. Due le considerazioni principali: la decisione
di sperimentare il nuovo ciclo di studi è stata imposta
dall’alto senza un necessario coinvolgimento del corpo
docente; la riforma Moratti, inoltre, è stata creata
passando letteralmente sulla testa dei bambini, che di
questa riforma rischiamo seriamente di essere non
beneficiari, bensì vittime. I docenti, oltre 50, della
Direzione didattica del centro della Bassa, appresa
indirettamente la notizia della volontà del Ministero
di dirottare la sperimentazione sulla scuola materna di
Gorgo e su quella elementare del capoluogo, lunedì si
erano una prima volta riuniti per prendere in esame la
questione caduta come un fulmine a ciel sereno proprio
alla vigilia del varo del nuovo anno scolastico. Per
questo i docenti hanno preso tempo aggiornando
l’assemblea a 48 ore dopo. Martedì, insomma, gli
insegnanti si sono dedicati allo studio, anche se
parziale e superficiale, della bozza della riforma.
Infine, ieri, è arrivata la bocciatura. «Non siamo
stati consultati – ha dichiarato un’insegnante –
ed è difficile dare un giudizio su qualcosa che non si
conosce. Non c’è nessuna garanzia organizzativa e non
si può far passare la riforma sulla testa dei bambini».
Nella scuola materna di Gorgo, ad esempio,
l’abbassamento dell’età utile per l’iscrizione
all’anno scolastico farebbe lievitare il numero degli
alunni di dieci unità, da 21 a 31, a tutto svantaggio
della qualità dell’insegnamento. «E nella riforma
non si accenna minimamente all’aumento del numero
degli insegnanti», continuano i docenti latisanesi
preoccupati anche della mancanza di ore da dedicare alla
programmazione didattica e all’abbassamento dell’età
per l’iscrizione dei bambini alle elementari destinata
a passare a 5 anni e mezzo».
«Si tratta di una proposta in bozza – chiarisce il
direttore regionale, Bruno Forte, riferendosi al “caso
Latisana” – non c’è un piano definito sulla
sperimentazione, vogliamo avere dettagli. In ogni caso a
Latisana ci sono comunque dei docenti disponibili ad
introdurre la sperimentazione». Per Forte, insomma, se
il dado della riforma fosse tratto non ci sarebbe
bisogno di sperimentazioni. «Invece – conclude il
direttore regionale – proprio per la varietà dei
processi di maturazione dei bambini è necessario
adattare i programmi alle diverse età e verificarli.
Sarei anch’io contrario al semplice trasferimento
dell’attuale offerta formativa ai nuovi limiti
d’iscrizione alle prime classi di materne ed
elementari».
|