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Sito telematico dedicato all'informazione, al confronto, al dibattito sui problemi connessi con il primo CONTRATTO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI – a cura del D.S. Paolo Quintavalla  in servizio presso la Direzione Didattica 3° Circolo di Parma - In Rete dal maggio 2000 –

 

 

 

 

NEWS 

Nessuno può essere costretto a rifiutare»

Gazzettino Veneto – 6 settembre 2002

Latisana
(D.L.) «Il Collegio docenti ha espresso ieri un parere sulla didattica, ma una valutazione intorno agli aspetti logistico-organizzativi della riforma Moratti spetta ora al Consiglio di istituto, di prossima convocazione»: così la dirigente del Circolo didattico di Latisana, Chiara Zulian, vede l'immediato futuro di un iter che non considera concluso all'indomani del "gran rifiuto" da parte dell'assemblea degli insegnanti.

«Questioni strutturali quali la disponibilità di spazi, tempi, trasporti e servizio mensa sono di competenza del Consiglio di istituto - continua la Zulian - organo deliberante che naturalmente non può non tenere nel dovuto conto il parere negativo dei docenti alla bozza della riforma e alla sperimentazione, su cui li ho chiamati ad esprimersi. Tuttavia è altrettanto vero che i tre insegnanti dichiaratisi pronti all'adesione, nel caso fossero soddisfatte le condizioni poste dalla maggioranza, non possono essere costretti dai colleghi a rifiutare il test proposto dal ministero».

La Zulian interviene infine sul merito delle obiezioni avanzate dal collegio docenti: «Una forma del contestato "docente prevalente" è stata già di fatto promossa in questo circolo dalla sottoscritta, convinta che l'alunno del primo ciclo debba trovarsi di fronte una figura riconoscibile, mentre sull'iscrizione anticipata alle materne si tratta soltanto di anticipare di qualche mese un progetto di accoglienza scaglionata già operativo da tempo».

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Gli insegnanti: una decisione imposta dall’alto. Il dirigente regionale Forte difende la legge: «C’è una vasta domanda sociale»

Scuola, Latisana boccia la riforma Moratti
Gazzettino Veneto – 6 settembre 2002

Il collegio docenti contrario alla sperimentazione dei nuovi programmi prevista in due istituti

di ANTONIO SIMEOLI
Il collegio docenti della Direzione didattica di Latisana ha bocciato la sperimentazione della riforma Moratti che dovrebbe interessare due scuole del centro della Bassa. Il condizionale è, però, a questo punto ancora d’obbligo: la decisione del Ministero non è stata ancora ufficializzata e non è escluso che a sperimentare la riforma siano comunque alcune scuole della stessa Direzione.
E lo stesso direttore regionale all’istruzione, Bruno Forte, prende atto del “gran rifiuto” degli insegnanti latisanesi, ma invita anche a non limitarsi alle decisioni del corpo docente: «sta crescendo in maniera importante l’interesse delle famiglie e degli enti locali verso la riforma – spiega Forte – la scuola sul territorio ne deve tenere conto». Per Forte, insomma, nei confronti della riforma si sta facendo largo «una vasta domanda sociale».
Intanto, però, da Latisana la sperimentazione, che dovrebbe interessare la scuola dell’infanzia di Gorgo e quella elementare del capoluogo, ha subìto una sonora bocciatura. Il no è arrivato ieri al termine della riunione del collegio docenti; un’assemblea molto partecipata che pressoché all’unanimità ha decretato la contrarietà degli insegnanti del centro della Bassa all’introduzione della sperimentazione. Un veto che, di riflesso, risulta essere un’opposizione anche alla stessa riforma. Se i sindacati commentano con soddisfazione la presa di posizione degli insegnanti contro il decreto del ministro, i docenti motivano la scelta. Due le considerazioni principali: la decisione di sperimentare il nuovo ciclo di studi è stata imposta dall’alto senza un necessario coinvolgimento del corpo docente; la riforma Moratti, inoltre, è stata creata passando letteralmente sulla testa dei bambini, che di questa riforma rischiamo seriamente di essere non beneficiari, bensì vittime. I docenti, oltre 50, della Direzione didattica del centro della Bassa, appresa indirettamente la notizia della volontà del Ministero di dirottare la sperimentazione sulla scuola materna di Gorgo e su quella elementare del capoluogo, lunedì si erano una prima volta riuniti per prendere in esame la questione caduta come un fulmine a ciel sereno proprio alla vigilia del varo del nuovo anno scolastico. Per questo i docenti hanno preso tempo aggiornando l’assemblea a 48 ore dopo. Martedì, insomma, gli insegnanti si sono dedicati allo studio, anche se parziale e superficiale, della bozza della riforma. Infine, ieri, è arrivata la bocciatura. «Non siamo stati consultati – ha dichiarato un’insegnante – ed è difficile dare un giudizio su qualcosa che non si conosce. Non c’è nessuna garanzia organizzativa e non si può far passare la riforma sulla testa dei bambini».
Nella scuola materna di Gorgo, ad esempio, l’abbassamento dell’età utile per l’iscrizione all’anno scolastico farebbe lievitare il numero degli alunni di dieci unità, da 21 a 31, a tutto svantaggio della qualità dell’insegnamento. «E nella riforma non si accenna minimamente all’aumento del numero degli insegnanti», continuano i docenti latisanesi preoccupati anche della mancanza di ore da dedicare alla programmazione didattica e all’abbassamento dell’età per l’iscrizione dei bambini alle elementari destinata a passare a 5 anni e mezzo».
«Si tratta di una proposta in bozza – chiarisce il direttore regionale, Bruno Forte, riferendosi al “caso Latisana” – non c’è un piano definito sulla sperimentazione, vogliamo avere dettagli. In ogni caso a Latisana ci sono comunque dei docenti disponibili ad introdurre la sperimentazione». Per Forte, insomma, se il dado della riforma fosse tratto non ci sarebbe bisogno di sperimentazioni. «Invece – conclude il direttore regionale – proprio per la varietà dei processi di maturazione dei bambini è necessario adattare i programmi alle diverse età e verificarli. Sarei anch’io contrario al semplice trasferimento dell’attuale offerta formativa ai nuovi limiti d’iscrizione alle prime classi di materne ed elementari».

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