LE FINALITA' DEL SITO

Questo sito nasce dall'esigenza di diffondere ogni possibile documentazione in merito al primo contratto dei dirigenti scolastici.

Ora che le rivendicazioni storiche dei presidi e dei direttori didattici, l'autonomia e la dirigenza, sono finalmente riconosciute sul piano giuridico il rischio molto concreto è che il ruolo dirigenziale non venga riconosciuto di fatto sul piano economico.

Impegni, doveri e responsabilità di risultati, corsi di formazione, valutazione formale dell'operato sono stati, intanto, lo sfondo del nostro lavoro quotidiano. E poiché esercitiamo, di fatto, da anni la funzione dirigenziale abbiamo il diritto e il dovere di rivendicare l'equiparazione piena con il trattamento economico dei dirigenti degli altri comparti della pubblica amministrazione.

Non si tratta di chiedere la luna, come sostengono alcuni scorretti sindacalisti confederali e non nelle assemblee dei docenti, ma di esigere che sia colmato, a parità di funzioni, lo scarto fra la nostra attuale retribuzione e quella media delle altre dirigenze. Sosteniamo con piena legittimità che lo stato economico debba essere coerente con lo stato giuridico.

Se questo è vero, la collocazione della contrattazione all'interno del comparto scuola diventa insostenibile ed incoerente. Incoerente perché i dirigenti assumerebbero un profilo giuridico - e conseguentemente economico - deciso e contrattato dal sindacato rappresentato al 99% dai docenti. Sarebbe concepibile che i contratti dei manager Fiat fossero decisi dai rappresentanti degli impiegati o degli operai e quello dei medici dai rappresentanti degli infermieri? Sarebbe, inoltre, insostenibile, in quanto i dirigenti scolastici, titolari delle trattative sindacali a livello di Istituto si troverebbero nella scomoda posizione giuridica di essere parte e controparte rispetto ai docenti.

L'obiettivo dello svincolamento dal comparto scuola e della collocazione autonoma dei dirigenti scolastici in una delle esistenti aree della dirigenza pubblica o in una nuova appare, dunque, giusto ed irrinunciabile.

Ma al di là di questa posizione di principio oggi la priorità deve essere assegnata alle rivendicazioni economiche. Direttori e presidi non possono avere dubbi: il fine del riconoscimento dei 25 milioni lordi è assolutamente legittimo, in linea con un elementare principio di perequazione. Per quale arcano motivo un dirigente scolastico dovrebbe percepire due milioni netti di lire in meno rispetto all'omologo dirigente degli Enti Locali o di altri settori della Pubblica Amministrazione?

Occorreranno sicuramente azioni di sensibilizzazione dell'opinione pubblica, di pressione sul mondo politico e sindacale, di legittima rivendicazione di diritti acquisiti e incontestabili.

Occorrerà vigilare affinché l'Autonomia scolastica per la quale abbiamo speso intense speranze di rinnovamento del sistema scolastico, profuso energie e messo in campo progettualità non si riveli l'ennesima occasione sprecata.

E sarà davvero sprecata l'occasione se non si riconosceranno ai dirigenti scolastici facoltà e poteri coerenti con la responsabilità dei risultati, assegnata dalla funzione, e con il perseguimento dei fini istituzionali del pubblico servizio della pubblica istruzione. Poteri netti e ben definiti che dovranno essere armonici e non in conflitto con le prerogative tecnico-professionali del collegio docenti.

Offriamo, dunque, questo spazio aperto di informazione, di libero dibattito scevro da ogni pregiudizio, svincolato dall'ipoteca delle appartenenze ideologiche e di riflessione sui problemi emergenti a tutti quei dirigenti che sentiranno il dovere di impegnarsi nella difesa del proprio ruolo e della propria dignità professionali e, contestualmente, nella costruzione di una scuola autonoma capace di perseguire la qualità del servizio.

Queste pagine telematiche sono aperte al contributo di tutti, puntano a stimolare il confronto delle diverse e rispettabili posizioni, nel rispetto delle scelte differenti, nella ricerca di un dialogo sereno e pacato, senza estremismi e senza indulgenze verso le immancabili spinte corporative. Puntano in primo luogo a far maturare ed emergere un'identità culturale forte ed unitaria dei dirigenti scolastici, identità ancora in embrione e da costruire.

La scadenza del primo contratto rappresenta, da questo punto di vista, un fondamentale banco di prova che dovrebbe vederci tutti impegnati a definire e rivendicare non solo il nostro ruolo professionale ma anche la misura, in termini economici e sociali, del nostro valore.

Paolo Quintavalla

Direzione didattica del 3° Circolo di Parma

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