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Sito telematico dedicato all'informazione, al confronto, al dibattito sui problemi connessi con il primo CONTRATTO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI – a cura del D.S. Paolo Quintavalla  in servizio presso la Direzione Didattica 3° Circolo di Parma - In Rete dal maggio 2000 –

 

 

 

 

 

La sperimentazione richiesta da 400 scuole

Corriere della Sera - 25-08-2002


Materne ed elementari: adesioni soprattutto in Lombardia e Veneto. Il ministero: ne arriveranno altre. La prossima settimana la scelta


ROMA - Parte nell’incertezza la sperimentazione della Riforma Moratti. Il ministero guarda con ottimismo le circa 400 richieste arrivate, soprattutto al Nord, alle direzioni scolastiche regionali da parte di scuole ed enti locali. E conta di arrivare ad averne almeno il doppio prima di iniziare, nella prossima settimana, lo screening degli istituti che potranno per primi vedere gli effetti sulle materne ed elementari delle «innovazioni» pensate dal governo, e ancora al vaglio del Parlamento: prime fra tutte l’ingresso anticipato a scuola e l’addio al «pool» di maestre. Ma i dubbi dei capi di istituto e dei docenti si accentrano sui tempi troppo stretti per mettere in atto questa pre-riforma e sulle risorse disponibili. Il sindacato denuncia il caos: «Questa non è sperimentazione, ma una improvvisazione senza capo né coda - accusa Enrico Panini della Cgilscuola -. Ci sono scuole che risultano aderire quando sono ancora chiuse. E i collegi dei docenti saranno chiamati a dare l’ok definitivo all’adesione i primi giorni di settembre: cioè prima che il ministro firmi il decreto di avvio della sperimentazione». E, da sinistra, già arrivano le prime bordate polemiche: «La Moratti ha sbagliato tutto - dichiara Enzo Carra della Margherita - sono a rischio i fondi, le cattedre e i calendari».

LE NOVITA’ - Alle scuole sperimentali verranno ammessi i bambini che compiranno 3 e 6 anni entro il 28 febbraio 2003. All’attuale assetto, di tre insegnati che collaborano alla didattica di due classi, subentrerà quello di un maestro cosiddetto prevalente che passerà con la classe tra le 18 e le 21 ore settimanali. L’inglese diventerà materia di insegnamento anche in prima elementare e già dai primi giorni di scuola si comincerà a sperimentare l’uso dei computer.
LA CORSA CONTRO IL TEMPO - Al termine del duro scontro estivo con i centristi, contrari alla partenza frettolosa della riforma, Letizia Moratti il 6 agosto è riuscita a ottenere che la sperimentazione partisse in 200 istituti «pilota»: due per ogni provincia scelti tra scuole statali e paritarie. La caccia alle adesioni, sulla base del decreto ancora in bozza, è scattata subito. Ma il Consiglio nazionale della Pubblica istruzione darà un parere sulla questione solo dopo il 10 settembre. Anche se al ministero già ipotizzano un parere «parzialmente favorevole». Ogni singola scuola che vedrà confermata la sua candidatura alla sperimentazione dovrà, inoltre, avvertire i genitori. E riuscire a inserire nelle classi i nuovi alunni. Il tutto prima dell’avvio dell’anno scolastico: già fissato, in gran parte d’Italia, tra il 10 e il 20 settembre.


LE ADESIONI - «Tutte le domande sono ancora da confermare. Ma ce la faremo - assicurano al ministero -. La richiesta delle famiglie è alta. E pensiamo che alla fine un 30% dei 3207 circoli scolastici si candidi alla sperimentazione». I direttori generali regionali dell’Istruzione già tornati dalle ferie, una minoranza, stanno raccogliendo disponibilità. Arrivano soprattutto dal Nord, spiegano al ministero, gran parte da Veneto, Lombardia, Toscana, Emilia Romagna e Lazio. Numeri ufficiali però non ce ne sono. Un po’ perché la Moratti vorrebbe portarli direttamente al Consiglio dei ministri, prendendosi una rivincita sugli scettici. Ma molto di più perché dovranno essere confermate dai collegi dei docenti e dai singoli Comuni. E ancora non c’è stato l’incontro chiarificatore chiesto ad agosto dal presidente dell’Anci al ministro, sulla copertura economica del personale e delle strutture richieste dalla sperimentazione.


CONTRARI - Il responsabile Cultura della Margherita, Enzo Carra, va all’attacco: «L’insieme dei nostri figli e di chi ha la missione della loro formazione - dichiara - è nel caos e nell’incertezza». Il sindacato è ancora più duro: «I Comuni sono contrari - ricorda Panini della Cgilscuola -. I capi d’istituto non hanno fondi e direttive. Insomma la voglia di sperimentazione della Moratti è dettata da ragioni solo politiche: vuole far vedere che comunque, nonostante tutto, si va avanti. Mentre i tempi, i diritti della scuola e dei bambini non contano».
SICILIA - La decisione dell’assessore siciliano alla Pubblica istruzione, Fabio Granata, di posticipare la prima campanella al 30 settembre concede più tempo alle scuole che aspirano alla sperimentazione. Ieri il sottosegretario all’Interno, Antonio D’Alì, è tornato sulla vicenda e ha definito «opportuno e saggio» il provvedimento e «tristi perché pretestuose» le polemiche.

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