. .

Cerca  

CLICCA PER INIZIARE

 

HOME PAGE

NEWS

EDITORIALI

DOCUMENTI

NUGAE

TARSU

POSTA

VALUTAZIONE D.S.

D.S. IN EUROPA

ARCHIVIO

FINALITA' SITO

COMMENTI EVENTI

LINKS

 

 

SCRIVICI

   
   
   
 

 

ottimizzato per I.E 6.0 e Netscape 6 a tutte le risoluzioni

 

.

Sito telematico dedicato all'informazione, al confronto, al dibattito sui problemi connessi con il primo CONTRATTO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI – a cura del D.S. Paolo Quintavalla  in servizio presso la Direzione Didattica 3° Circolo di Parma - In Rete dal maggio 2000 –

 

 

 

 

NEWS

«Tremonti insensibile sulla scuola»

Moratti attacca dopo il no alla tassa sul fumo per finanziare l’istruzione. La mediazione di Berlusconi

Corriere della Sera - 15 novembre 2002

ROMA - E’ ancora scontro, durissimo, tra Letizia Moratti e Giulio Tremonti. La polemica parte dalla tassa sul fumo e dai fondi per la ricerca, ma questa volta rischia di investire seriamente l’intero governo. Tanto che in serata, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è costretto a intervenire con una nota dai toni preoccupati: «Comprendo e condivido la passione e le ragioni con le quali il ministro Moratti difende la scuola, l’università e la ricerca. Comprendo, però, e non posso non condividere, le ragioni del ministro dell’Economia, sensibile come lei ai valori della cultura e dell’università, ma sensibile altresì, per dovere istituzionale ai conti dello Stato». In mattinata la Moratti aveva ricevuto una carezza dal Papa, cui avrebbe chiesto una preghiera per i bambini morti nella scuola di San Giuliano. Nel pomeriggio, invece, la titolare dell’Istruzione si presenta con ben altra grinta nel Consiglio dei ministri. Il dibattito si scalda con il caso del sottosegretario Mario Tassone (Udc). Il ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi si rifiuta di assegnargli le deleghe sui Trasporti, ma il governo la pensa diversamente. Lunardi dovrà adeguarsi.
Poi tocca alla Moratti. Chiede di rimpolpare i fondi destinati alla ricerca, ridotti, con la Finanziaria, da 377 a 100 milioni di euro. Il ministro mette sul tavolo una proposta: «Mettiamo una tassa sul fumo. Un prelievo del 50, del 30, del 20%. Fate voi. Purché si trovino le risorse». L’idea è appoggiata dal sottosegretario Gianni Letta, dai ministri Rocco Buttiglione (Politiche comunitarie), Girolamo Sirchia (Salute) e Roberto Maroni (Welfare). Berlusconi distribuisce i risultati di un sondaggio: la maggioranza degli italiani sarebbe favorevole a una tassa sulle sigarette, il cui ricavato fosse destinato alla ricerca. Sembra fatta. Ma a Tremonti bastano poche parole per rovesciare tutto: questa tassa porterebbe un danno per l’erario e comunque il ricavato va distribuito anche alla Sanità.
A quel punto la Moratti raccoglie le carte e, furibonda, pianta in asso i colleghi di governo. Subito dopo diffonde un comunicato rabbioso: «I forti richiami alla necessità di destinare risorse per la scuola... fatti dal Santo Padre, dal presidente della Repubblica, dal presidente del Consiglio, da numerosi ministri... rendono indispensabile una sensibilità finora non mostrata dal ministro dell’Economia».
La nota mette in agitazione il mondo politico e sindacale. Tremonti non commenta, ma al Tesoro si sentono comunque «coperti» da Palazzo Chigi. Savino Pezzotta della Cisl appoggia la Moratti. Ma Enrico Panini della Cgil la sollecita a chiedere la «riscrittura della Finanziaria». Buttiglione conferma il sostegno all’Istruzione. L’opposizione invita la Moratti a «essere conseguente», dimettendosi.
Si muovono anche i partiti. Il senatore di Alleanza nazionale, Domenico Nania, presenterà un emendamento alla Finanziaria per introdurre «un ticket sul fumo» in modo da recuperare risorse da destinare alla «sicurezza delle scuole e alla ricerca». Nania, però, pensa che si possa trovare «una soluzione che ottenga il consenso anche di Tremonti». Giuseppe Valditara (An) annuncia anche «una tassa sui videogiochi».
Nel comunicato Berlusconi si rivolge prima alla Moratti, sollecitandola a «riconsiderare una valutazione evidentemente e giustamente unilaterale». C’è un richiamo anche a Tremonti, affinché tenga conto «delle esigenze di università e ricerca, nel quadro delle compatibilità economiche».

CHIUDI