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Sito telematico dedicato all'informazione, al confronto, al dibattito sui problemi connessi con il CONTRATTO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI – a cura del D.S. Paolo Quintavalla  in servizio presso la Direzione Didattica 3° Circolo di Parma - In Rete dal maggio 2000 –

 

 

 

 

NEWS 

 


 Scuola, Berlusconi garantisce i fondi

Alla Camera il voto sulla legge Moratti

 Corriere della Sera - 13 febbraio  2003


ROMA - La Camera oggi dovrebbe approvare la riforma della scuola. Il testo dovrà tornare al Senato per una seconda e rapidissima lettura nella prossima settimana. Nei fatti, però, la prima delle grandi riforme del governo Berlusconi, con un impatto su milioni di famiglie, nasce oggi. Per ottenere il via libera e quindi metter mano già dal prossimo settembre alla nuova architettura dell’istruzione, Letizia Moratti ha dovuto ancora una volta fare i conti con il ministro dell’Economia. C’è voluto un incontro, a Palazzo Grazioli, tra il presidente del Consiglio, Giulio Tremonti e la responsabile della scuola per superare i dubbi sulla copertura finanziaria della riforma. Tremonti ha ottenuto dal premier le garanzie contro eventuali sforamenti della spesa. Subito dopo l’accordo la commissione Bilancio ha emesso un parere positivo, sbloccando l’esame della legge nell’aula di Montecitorio. L’ok è arrivato dopo le 18. L’assemblea ha fatto in tempo ad approvare il primo dei sette articoli. I lavori riprenderanno questa mattina. Per l’opposizione, che ha varato un fitto programma di inziative di protesta, la copertura finanziaria non c’è e quindi la riforma è inapplicabile. GLI EMENDAMENTI - La Commissione Bilancio nel parere favorevole votato nel pomeriggio a maggioranza ha posto come condizione due emendamenti al testo della riforma. La prima modifica dovrà correggere l’errore «tecnico» del riferimento al triennio finanziario. Invece del 2003-2005 si dovrà scrivere 2004-2006. L’altro emendamento riguarda la copertura finanziaria. In buona sostanza se i decreti legislativi di attuazione della riforma dovessero determinare nuove o maggiori spese, non potranno essere emanati se prima non saranno entrati in vigore dei provvedimenti legislativi che coprano le uscite impreviste. «Il parere della Commissione Bilancio sulla riforma Moratti conferma, ancora una volta, i limiti di questo provvedimento - ha commentato Piera Capitelli, componente dei Ds in commissione Cultura della Camera -. Il parere parla chiaro: questa riforma manca di copertura finanziaria. Siamo, quindi, in presenza di una legge manifesto che però, di fatto, è inapplicabile così com’è». «E’ una violazione della Costituzione - hanno protestato dai banchi del centrosinistra - perché ogni legge che comporta una spese deve prevedere una copertura». «Il parere della commissione Bilancio - hanno replicato i deputati di Fi Gaspare Giudice, Guido Crosetto e Gianfranco Blasi - è un ottimo punto di mediazione politica. Qualora infatti nei decreti delegati dovessero riscontrarsi degli scostamenti rispetto alle quantificazioni, preventivamente si dovrà intervenire con una legge per garantire le coperture. L’articolo 81 della Costituzione è salvo».
LE PROTESTE - Durante la seduta dieci studenti che assistevano ai lavori dai posti riservati agli ospiti hanno inscenato una protesta. I ragazzi hanno esposto grandi cartelli bianchi con dei codici a barre e con la scritta: «La scuola non è in vendita». Immediato il richiamo del vicepresidente Alfredo Biondi: «Questo è un modo di tradire l’ospitalità della Camera. Accompagnate fuori gli studenti». La seduta non è stata sospesa. I commessi hanno sequestrato i cartelli e invitato perentoriamente i ragazzi a uscire.

Giulio Benedetti

 

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