COLLEGIO
DEI DIRIGENTI SCOLASTICI DELLA PROVINCIA DI PARMA
Il
Collegio dei Dirigenti Scolastici della Provincia
di Parma
VISTO il
Decreto del 29 novembre 2002
e già pubblicato sulla G.U. il 2 dicembre,
con il quale il ministro Tremonti, per
l’esercizio finanziario in corso, ha ridotto del
15% sia gli impegni di spesa, sia i pagamenti di
tutte le Amministrazioni dello Stato rispetto agli
attuali stati di previsione;
CONSIDERATO
che per il bilancio della Pubblica Istruzione
ciò significa concretamente :
- una
quota non impegnabile di 805,4 milioni di
Euro, di fatto risorse sottratte
alla scuola
- una
quota non pagabile di 1034,5 milioni di Euro ,
di fatto il rinvio al 2003 di una parte
notevole dei pagamenti connessi ad impegni già
presi;
denuncia
quanto segue:
questi atti
si inseriscono in una
tradizione inaccettabile per la quale,
quando l’economia registra risultati positivi ,
alla scuola pubblica si dà ben poco e quando le
casse dello Stato sono in difficoltà, molto le si
toglie. Queste scelte sono in totale
contraddizione con le conclamate asserzioni anche
da parte governativa circa l’importanza decisiva
del nostro Sistema
Formativo per le sorti del Paese
e ignorano
anche
le stesse
direttive comunitarie laddove queste
tendono a
favorire l’inserimento dei giovani nella
Società della Conoscenza limitandone al massimo
la dispersione.
Questo
ennesimo taglio al sistema pubblico
dell’istruzione ne favorisce un obiettivo
indebolimento e mina la stessa autonomia delle
scuole con il sottrarre risorse essenziali già
destinate al
funzionamento didattico amministrativo,
all’ aggiornamento degli insegnanti,
allo sviluppo
delle attività progettuali, all’inserimento
delle fasce più deboli e infine alla stessa sicurezza.
Si
è di fronte ad una intollerabile situazione di
scadimento, nella quale oltre al colpo inferto dal
decreto del ministro Tremonti e al permanere di
tutte le tradizionali rigidità contrattuali e
giuridiche,
altri elementi
negativi sono chiaramente emersi capaci di
ostacolar fortemente per la loro parte il buon
funzionamento delle scuole e precisamente:
- i ritardi nell’assegnazioni delle
risorse rispetto ai tempi utili per il decollo
della progettazione nelle scuole;
- la sovrabbondanza normativa e la
conseguente incertezza
emanante oggi da almeno quattro fonti:
( Stato, Regione, Direzione Statale Regionale
e CSA locale) ;
- le asfissianti procedure
amministrative e contabili più adeguate a
colossi aziendali che ai
modesti bilanci delle scuole.
Consapevoli
della gravità della situazione, i Dirigenti
Scolastici prevedono che, in assenza di tempestivi
provvedimenti, saranno inevitabilmente costretti o a ridurre i livelli delle prestazioni o a incrementare la quota di finanziamento delle scuole che
ricade direttamente sulle famiglie.
Parma,
13 dicembre 2002
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