I
Dirigenti Scolastici rispondono al Direttore
regionale non ai CSA
Fonte:
sito web Cgil Scuola - 17 gennaio 2003
Riceviamo
e volentieri pubblichiamo di seguito la
documentazione pervenutaci dalla CGIL Scuola
Regionale del Friuli Venezia Giulia perché
chiarisce come il Dirigente Scolastico, Dirigente
Autonomo di una Scuola Autonoma, non si rapporta
ai CSA (che, per le deleghe che ricevono, hanno
ormai assunto lo stesso ruolo dei vecchi
Provveditorati) in materia di rapporto di lavoro
(ferie, valutazione, malattie) ma direttamente al
Direttore Regionale.
Su
segnalazione e richiesta di chiarimento da parte
del Segretario Regionale e del Responsabile
Regionale dei Dirigenti Scolastici della CGIL
Scuola del Friuli, il Direttore Regionale
rettifica un suo precedente provvedimento di
delega ai CSA precisando che ad essi non
è conferita delega
per gli
atti relativi ai Dirigenti scolastici (esempio le
ferie dei Dirigenti)
che comportino
valutazioni discrezionali.
Ed
ecco i testi della documentazione
e del carteggio
1.
Testo della delega:
Ufficio
scolastico regionale per il Friuli - Venezia
Giulia - Direzione Generale
34134 TRIESTE - Via Sant'Anastasio, 12 - tel.
040/4194.111 - fax 040/43.446
prot.
n. 10032/A3a
Trieste, 12.11.2002
IL DIRIGENTE GENERALE
VISTO
il d.leg. 30.3.2001, n. 165, e in particolare
l'art. 17, comma 1, lett. c);
VISTO
che occorre collocare nei Centri Servizi
Amministrativi l'attività di gestione concernente
i dirigenti scolastici più immediatamente
riferibile alla dimensione provinciale allo scopo
di semplificare e snellire l'azione
amministrativa, con particolare riferimento alle
ricostruzioni di carriera ed inquadramenti;
DELEGA
i
reponsabili dei Centri Servizi Amministrativi di
Gorizia, Pordenone, Trieste e Udine ad adottare
gli atti di amministrazione dei dirigenti
scolastici delle rispettive provcince, con
esclusione della sottoscrizione dei contratti
individuali, del conferimento e delle modifiche
degli incarichi di direzione.
Il direttore generale
Ai
responsabili dei C.S.A.
Ai Dirigenti scolastici
Alle OO.SS.
2.
Nostra lettera
CGIL
- SCUOLA FRIULI – VENEZIA GIULIA
Viale G.B. Bassi n. 36 - 33100 - UDINE Tel.
0432/550309 - fax: 0432/545970.
Posta elettronica: sns.fvg@cgil.it
Al
Direttore dell’ufficio scolastico regionale per
il Friuli Venezia Giulia
Trieste
Oggetto:
lettera prot. n.10032/A3a
del 12/11/2002.
Signor
direttore,
abbiamo
preso atto del provvedimento, protocollo n.
10032/A3A del 12/11/2002, con il quale la S.V. ha
delegato i responsabili dei Centri servizi
amministrativi di Gorizia, Pordenone, Trieste e
Udine “ad adottare gli atti di amministrazione
dei dirigenti scolastici delle rispettive
province, con esclusione della sottoscrizione dei
contratti individuali, del conferimento e delle
modifiche degli incarichi di direzione”.
Abbiamo
anche preso atto delle motivazioni che sostengono
il suo provvedimento di delega, tuttavia, non
possiamo non farLe presente alcuni dubbi circa la
sua legittimità e le ricadute che esso comporta.
1.
Può la S.V. delegare competenze proprie, senza
che vi sia la corrispondente previsione nella
legge, che gliele affida? E se la S.V. non può
delegare ad altri le sue competenze, come
riteniamo, non si doveva allora, invece della
delega, adottare un atto d’organizzazione,
affidando i vari procedimenti alle varie strutture
organizzativo-funzionali, compresi i centri
servizi amministrativi, che costituiscono
l’Ufficio scolastico regionale?
2.
Delegare ai responsabili dei centri servizi
amministrativi gli atti di amministrazione dei
dirigenti scolastici significa anche, ad esempio,
che questi devono indirizzare le loro richieste di
assenza, di ferie, ecc. a tali uffici invece che
all’Ufficio scolastico regionale? Se sì, ciò
significherebbe non solo surrettiziamente
riconferire ai Provveditorati agli studi una
distinta autonomia ma anche modificare le norme di
legge e contrattuali, che stabiliscono che i
dirigenti scolastici si relazionino con i
dirigenti degli uffici scolastici regionali. La
modifica delle norme contrattuali e di legge non
rientra tra le sue competenze.
3.
La delega esclude solo due tipologie di atti: i
contratti individuali ed il conferimento e le
modifiche degli incarichi di direzione. Ne
consegue che tutti gli altri sarebbero di
competenza dei Centri servizi amministrativi,
quindi anche la valutazione, che il contratto in
vigore invece affida al Dirigente regionale.
In
conclusione, ci sembra che la S.V., pur
nell’intento condiviso di snellire il compimento
degli atti d’amministrazione, abbia adottato un
provvedimento, che la legge non le consente di
adottare, sproporzionato rispetto agli effetti che
vuole produrre.
Sulla
base di ciò Le chiediamo un incontro
d’informazione, che la preghiamo d’indire nei
termini previsti dal vigente contratto regionale
sulle relazioni sindacali.
Distinti
saluti.
Il
segretario regionale
Il responsabile regionale
3.
La risposta del Direttore regionale.
prot.
n. 10191/Segreteria
Trieste, 13 novembre 2002
Alla
CGIL Scuola
Oggetto:
lettera prot. n. 10032/A32a del 12.11.2002.
Con
riferimento alla nota indicata in oggetto,
comunico che l'incontro di informazione richeisto
potrà avere luogo, presso il mio ufficio, a
chiusura della sessione di contrattazione del 21
novembre prossimo.
Richiamo
tuttavia fin d'ora l'attenzione sui seguenti
elementi di valutazione:
-
il potere di delega è espressamente disciplinato
dall'art. 17 c. 1 lett. c) del D.l.vo 165/2001;
- l'esercizio del potere delegato si configura
come meno autonomo di un potere proprio inquadrato
in un atto di organizzazione degli uffici;
- la delega conferita ai responsabili dei CSA va
riguardata come delega a Dirigenti di
articolazioni di questa Direzione Generali e non
di Uffici autonomi;
- l'atto di delega va letto anche alla luce delle
premesse che richiamano l'attività di gestione
"più immediatamente riferibile alla
dimensione provinciale" ed ha lo scopo di
"semplificare e snellire l'azione
amministrativa" che me era stata denunciata
come appesantita dalla concentrazione nelle
competenze dell'area C;
- ove ritenuto necessario, potrò chiarire con una
circolare che sono riservati alla Direzione
Generale gli atti a contenuto discrezionale.
Cordiali
saluti.
Il Direttore generale
4.
Il Testo della nuova delega.
Ufficio
scolastico regionale per il Friuli - Venezia
Giulia - Direzione Generale
34134 TRIESTE - Via Sant'Anastasio, 12 - tel.
040/4194.111 - fax 040/43.446
prot.
n. 10639/A3a
Trieste,
22 novembre 2002
IL
DIRETTORE GENERALE
VISTO
il proprio decreto prt. n. 10032/13a/Segr. del
12.11.2002, con il quale i responsabili dei Centri
Servizi Amministrativi della regiona sono stati
delegati ad adottare gli atti di amministrazione
dei Dirigente scolastici delle rispettive
provincie, con esclusione della sottoscrizione dei
contratti individuali, del conferimento e delle
modifiche degli incarichi di direzione;
RAVVISATA
l'opportunità di precisare che la delega è
conferita per i soli atti di amministrazione che
non comportano valutazioni discrezionali;
DISPONE
La
delega coferita ai responsabili dei C.S.A. della
regione con il decreto n. 10032 citato in premessa
si intende riferita a tutti gli atti di
amministrazione dei Dirigenti scolastici, ad
esclusione di quelli citati nel ripetuto decreto
n. 10032, nonché di quelli che comportano
valutazioni discrezionali.
Il
Direttore generale
Al
Direttore dell’Ufficio scolastico regionale per
il Friuli Venezia Giulia
Via Sant’Anastasio, 12 - 34134 TRIESTE
Nella
riunione del 21 novembre scorso abbiamo ascoltato
le richieste informazioni sulla delega ai
dirigenti dei Centri servizi amministrativi delle
quattro provincie dei provvedimenti riguardanti i
dirigenti scolastici ed abbiamo preso atto delle
rettifiche, che nel frattempo la S.V. ha ritenuto
di introdurre, sulla base anche delle
osservazioni, che abbiamo formulato con precedente
nota del 12 novembre scorso.
Manteniamo
il nostro atteggiamento critico nei confronti del
suo provvedimento ma abbiamo apprezzato la sua
disponibilità a rivisitarlo insieme con la
disponibilità a riconsideralo del tutto, se nel
frattempo si dovesse rivelare inadeguato alle
esigenze, cui intende soddisfare.
Dalla
conversazione che ne è seguita, abbiamo tratto più
che un’impressione, che la S.V. intenda
estendere il contenuto della delega anche alle
altre materie, inerenti ai rapporti tra Ufficio
scolastico regionale e Istituzioni scolastiche
autonome. La S.V. intenderebbe riservare a sé
solo compiti strategici, affidando ai CSA la
gestione della routine e decongestionando il suo
ufficio più propriamente detto.
Rientra
tra i suoi poteri, com’è ovvio, quello di
procedere all’organizzazione dell’ufficio nei
modi che ritiene più opportuni e coerenti con la
sua “mission”, di dare efficienza alla
struttura. Condividiamo il fatto che la S.V. debba
occuparsi solo di questioni strategiche e che non
debba sentirsi oberato dalla gestione di minute
questioni quotidiane. Condividiamo anche il
concetto di servizio alle scuole, cui dovrebbe
ispirarsi l’azione delegata dei Centri servizi
amministrativi, ma la riproposizione di queste
strutture provinciali, che fatichiamo a separare
nel nostro immaginario dai Provveditorati agli
studi, cui sono succedute, e dallo spettacolo di
inefficienza, neghittosità, conflittualità ed
autoreferenzialità, che hanno offerto negli anni,
non ci sembra un brillante indirizzo per dare
efficienza all’organizzazione regionale
dell’istruzione.
Ci
sarebbe sembrata più consona allo spirito della
riforma, fermi restando i compiti strategici
riservati alla S.V.,
che l’ufficio si fosse articolato per
materie, potenziando la struttura regionale e
riservando ai CSA solo compiti residuali, di
stretto carattere locale. E non vediamo
assolutamente in conflitto con la sua
“mission” il potenziamento della struttura
regionale con mezzi e risorse di personale,
adeguati ad assolvere ai molteplici compiti che la
legge e la pratica quotidiana le affida. Riteniamo
anzi, come avemmo modo di dirle, che conservare la
gestione quotidiana, sia pure affidata ad una
articolazione dell’ufficio più vicina alla S.V.,
le avrebbe fornito tutti gli elementi di
conoscenza utili all’esercizio delle operazioni
di strategia e di gestione complessiva
dell’istruzione regionale.
Per
altro, la struttura dell’ufficio scolastico
regionale, dirigenti scolastici a parte, è ancora
organizzata per materie, e vorremmo quindi
conoscere le ragioni, in forza delle quali la S.V.
ha limitato la delega di attività amministrative
alla sola materia “dirigenti scolastici”, e se
ci sarà un seguito.
Preso
atto, infine, delle intervenute modifiche al testo
della delega, le chiediamo un ulteriore sforzo di
comunicazione, inviando ai dirigenti scolastici
della regione una circolare, che illustri le nuove
procedure che essi dovranno seguire nel proporre
le loro questioni perosnali e di carriera. Poiché
la riformulazione della delega, operata dalla S.V.,
esclude gli atti a contenuto discrezionale e poiché
nel corso della riunione la S.V. ebbe a
dichiarare, adducendo le ferie ad esempio di
provvedimeno routinario, che di queste non voleva
né doveva occuparsi ed invece a noi pare che
anche le ferie rientrino tra le materie, nei
confronti delle quali v’è un sia pur modesto
esercizio di discrezionalità (l’art. 17, ottavo
comma, attribuisce ad un accordo tra dirigente
scolastico e dirigente dell’ufficio scolastico
regionale la loro programmazione), poiché,
ancora, provvedimenti, pur privi di contenuto
discrezionale, quali la presa d’atto dello stato
di malattia di un dirigente scolastico, hanno in sé
elementi di discrezionalità, quantomeno nella
fase istruttoria (la richiesta di visita fiscale,
ad esempio), le chiediamo di stabilire confini più
precisi tra gli atti ed i provvedimenti a
contenuto discrezionale, che riserva a sé, e
quelli delegati, privi di contenuto discrezionale
ed intorno a questi quali sono le azioni che
devono svolgere i dirigenti dei CSA ed i dirigenti
scolastici. Non le chiediamo un elenco analitico
di atti e di provvedimenti, che sarebbe quasi
impossibile declinare, ma un repertorio di materie
con la descrizione delle procedure da seguire.
Infine,
non possiamo non sottolineare il disordine, già
evidenziato in sede di riunione, che ci sembra
derivi dalla duplicazione del fascicolo personale
del dirigente scolastico, con gli atti ed i
provvedimenti a contenuto discrezionale presso la
sede centrale del suo ufficio, e gli atti ed i
provvedimenti privi di tale contenuto presso le
delegazioni provinciali del suo ufficio.
Distinti
saluti.
Udine, 25
novembre 2002
Al
Direttore generale
dell’Ufficio scolastico regionale per il Friuli
Venezia Giulia
Via Sant’Anastasio, 12 – 34134 TRIESTE
Oggetto:
organizzazione dell’ufficio scolastico
regionale.
L’Ufficio
scolastico regionale ha emanato una serie di
circolari (istruzioni amministrativo –
contabili, indicazioni in materia di richieste di
parere e quesiti e contenzioso delle istituzioni
scolastiche), che presuppongono una organizzazione
dell’ufficio stesso, diversa da quella fin qui
nota e definita dal suo predecessore dott. Bruno
Forte.
Con
le sue istruzioni, infatti, i Centri servizi
amministrativi sono stati investiti di funzioni,
prima esercitate da altre articolazioni
dell’Ufficio scolastico regionale (le varie
aree), senza che almeno formalmente
l’organizzazione sia stata variata e senza che
della sua eventuale variazione le scuole abbiano
avuto conoscenza, se non dai suoi effetti
indiretti.
Con
le ultime istruzioni amministrativo contabili,
codesto ufficio ha stabilito che invece che a sé
i verbali dei collegi dei revisori siano inviati
ai CSA territorialmente competenti, i quali, in
presenza di irregolarità riscontrate dagli stessi
collegi dei revisori, dovrebbero formulare
proposte per l’eventuale seguito di
responsabilità. Le istruzioni non sono state
anche inviate ai collegi dei revisori, i quali,
quindi, continueranno a regolarsi come prescrive
il regolamento di contabilità e cioè a inviare
all’ufficio scolastico regionale i propri
verbali.
Con
le istruzioni su pareri e quesiti, a parte la
questione del contenzioso in materia di lavoro,
sulla quale scriviamo a parte, la S.V. invita i
dirigenti scolastici ad inoltrarli ai CSA, i quali
dovrebbero fornire “il necessario supporto ed
ogni opportuna assistenza e consulenza
giuridica”, epperò quest’operazione non è
preceduta da alcuna ripartizione di competenze.
Sono
di fatto conferite ai CSA competenze gestionali,
senza la preventiva riorganizzazione
dell’Ufficio scolastico regionale, oggetto di
informazione alle organizzazioni sindacali del
personale della scuola e della funzione pubblica.
Senza
formali decreti di riorganizzazione, l’ufficio
scolastico regionale continua a mantenere la
ripartizione per aree, decisa dal suo
predecessore, e nello stesso con provvedimenti
impliciti si riorganizza l’ufficio, generando
confusione tra gli operatori a tutti i livelli,
sia di scuola che di centro servizi
amministrativi.
Dissentiamo
da questo modo di procedere e contrasteremo gli
obiettivi che Lei si prefigge: una riduzione del
ruolo della Direzione generale, che si accompagnerà
ad una riduzione della funzione di coordinamento e
di indirizzo della stessa.
Nel
chiederle, quindi, la convocazione in tempi brevi,
come da contratto sulle relazioni sindacali, di
una riunione di informazione, le porgiamo distinti
saluti.
Il Responsabile dei Dirigenti Scolastici
Il segretario Regionale
Roma,
17 gennaio 2003
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