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Sito telematico dedicato all'informazione, al confronto, al dibattito sui problemi connessi con il primo CONTRATTO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI – a cura del D.S. Paolo Quintavalla  in servizio presso la Direzione Didattica 3° Circolo di Parma - In Rete dal maggio 2000 –

 

 

 

 

La Cida audita dalla Commissione cultura della Camera
sulla delega scuola.

Fonte: sito web ANP – 6 dicemmbre 2002

NO al finto federalismo della riforma costituzionale sulla devolution, che nient’altro è che una forma mascherata di neo-centralismo regionale, SI alla salvaguardia del sistema delle autonomie, sia di quelle locali sia di quelle funzionali. Questi in sintesi i concetti espressi dal Vice presidente della CIDA, Giorgio Rembado, nel corso dell’audizione tenutasi il 4 dicembre scorso presso la Commissione cultura della Camera in merito alla riforma Moratti.
La gestione delle istituzioni scolastiche è una funzione tipica della dirigenza, così come quella della organizzazione delle scuole. Lo dice l’ordinamento giuridico e lo conferma la legge del ‘97 che ha operato il riconoscimento della dirigenza scolastica. E’ per questo che la CIDA ha manifestato la sua contrarietà ad ogni forma di ingerenza nella sfera di competenza delle istituzioni scolastiche da parte sia del disegno di legge costituzionale sulla devolution [approvato ieri, 5 dicembre 2002, in prima lettura dal Senato] sia del disegno di legge delega sull’istruzione.
Inoltre nel corso dell’audizione, la Confederazione ha chiesto che venga assicurata, nell’ambito della norma sui piani di studio, una quota alle istituzioni scolastiche che verrà elaborata sulla base della sintesi dei fabbisogni formativi degli studenti con quelli espressi dagli Enti locali e della Regione.
Al termine la delegazione della CIDA, ricevendo alcune rassicurazioni da parte dei parlamentari della Commissione cultura, ha ribadito che sia riconosciuta, tutelata e valorizzata dalle due leggi la capacità progettuale della istituzione scuola unitamente a quella degli enti locali.

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