La
Cida audita dalla Commissione cultura della Camera
sulla delega scuola.
Fonte:
sito web ANP – 6 dicemmbre 2002
NO al finto federalismo della
riforma costituzionale sulla devolution, che
nient’altro è che una forma mascherata di
neo-centralismo regionale, SI alla salvaguardia
del sistema delle autonomie, sia di quelle locali
sia di quelle funzionali. Questi in sintesi i
concetti espressi dal Vice presidente della CIDA,
Giorgio Rembado, nel corso dell’audizione
tenutasi il 4 dicembre scorso presso la
Commissione cultura della Camera in merito alla
riforma Moratti.
La gestione delle istituzioni scolastiche è una
funzione tipica della dirigenza, così come quella
della organizzazione delle scuole. Lo dice
l’ordinamento giuridico e lo conferma la legge
del ‘97 che ha operato il riconoscimento della
dirigenza scolastica. E’ per questo che la CIDA
ha manifestato la sua contrarietà ad ogni forma
di ingerenza nella sfera di competenza delle
istituzioni scolastiche da parte sia del disegno
di legge costituzionale sulla devolution
[approvato ieri, 5 dicembre 2002, in prima lettura
dal Senato] sia del disegno di legge delega
sull’istruzione.
Inoltre nel corso dell’audizione, la
Confederazione ha chiesto che venga assicurata,
nell’ambito della norma sui piani di studio, una
quota alle istituzioni scolastiche che verrà
elaborata sulla base della sintesi dei fabbisogni
formativi degli studenti con quelli espressi dagli
Enti locali e della Regione.
Al termine la delegazione della CIDA, ricevendo
alcune rassicurazioni da parte dei parlamentari
della Commissione cultura, ha ribadito che sia
riconosciuta, tutelata e valorizzata dalle due
leggi la capacità progettuale della istituzione
scuola unitamente a quella degli enti locali.
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