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Sito telematico dedicato all'informazione, al confronto, al dibattito sui problemi connessi con il CONTRATTO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI – a cura del D.S. Paolo Quintavalla  in servizio presso la Direzione Didattica 3° Circolo di Parma - In Rete dal maggio 2000 –

 

 

 

 

NEWS 

 

 

Concorso riservato
Esiti dell'incontro al MIUR

Fonte: sito web ANP - 31 gennaio 2003

Si è svolto stamattina il previsto confronto fra l'Amministrazione - rappresentata dal dott. Zucaro e dal dott. Pagliuso - e le organizzazioni sindacali sulle diverse questioni tuttora aperte in merito al corso concorso riservato per i dirigenti delle scuole.
In apertura, il dott. Zucaro ha fatto il punto della situazione. La riunione di oggi è stata convocata per due motivi distinti, ma che entrambi concorrono a rendere necessaria una parziale revisione del bando:

·         la richiesta, avanzata da tutte le organizzazioni sindacali, per una diversa modalità di computo dei candidati che - dopo il superamento dei colloqui - potranno essere ammessi ai corsi di formazione. I sindacati hanno chiesto che la maggiorazione del 10% venga calcolata sulla disponibilità complessiva dei posti messi a concorso (10% di 1500 = 150) e successivamente attribuita alle sedi regionali in funzione del fabbisogno. L'Amministrazione è favorevole ad accogliere tale posizione, ma fa presente che ciò richiede una riapertura dei termini, per consentire a chi (sulla base del computo regionale) avesse già presentato domanda di partecipazione in una regione diversa dalla propria, di rettificare la domanda stessa sulla base della nuova determinazione dei posti;

·         la questione delle scuole di lingua slovena, alle quali inizialmente non era stata attribuita una specifica, separata dotazione. Il problema - emerso in seguito ad una nota della CGIL - deve essere sanato con una rettifica del bando, che attribuisca ad esse una quota di posti dedicati (due per la scuola di base e due per le superiori), senza gravare esclusivamente sulle scuole friulane di lingua italiana. I posti necessari saranno prelevati sul contingente generale e richiederanno quindi qualche ritocco alle dotazioni di altre regioni. Questa esigenza - che non è possibile ignorare, in quanto coinvolge diritti costituzionalmente garantiti delle minoranze linguistiche - basterebbe da sola a rendere necessaria la rettifica del bando e la conseguente, inevitabile, riapertura dei termini.

In conseguenza di ciò, l'Amministrazione è orientata ad emettere un nuovo decreto, che rechi in premessa le motivazioni delle modifiche e che preveda:

·         riapertura dei termini per 30 giorni dalla data della pubblicazione, per consentire a tutti gli interessati di prendere atto delle modifiche apportate alle tabelle delle dotazioni regionali e di modificare eventualmente le domande presentate. Chi decidesse di cambiare la regione in cui desidera concorrere, dovrà contestualmente, a pena di nullità, darne avviso alla regione inizialmente prescelta;

·         i posti messi a concorso e conferibili ai vincitori rimangono 1500. Ai corsi potranno peraltro, secondo norma, essere ammessi fino a 1650 candidati che abbiano superato il colloquio (il 10% in più). Tale quota aggiuntiva sarà ripartita solo fra le regioni che presentino eccedenza di candidati rispetto ai posti disponibili (secondo un criterio proporzionale alla misura del deficit), e sarà riportata in una apposita tabella allegata al decreto;

·         per il settore delle istituzioni educative, per il quale sono stati posti a concorso tre posti in tre regioni diverse, si pone il problema di come computare il dieci per cento di maggiorazione ai fini della frequenza dei corsi. L'Amministrazione è orientata - fermi restando i tre posti da assegnare ai futuri vincitori - a calcolare tale percentuale arrotondandola per eccesso ad una unità, che sarà scomputata dai 150 posti complessivi ed attribuita ad una delle tre regioni interessate (probabilmente il Lazio) in funzione delle domande presentate.

La riapertura dei termini porterà di fatto con sé il maturare del requisito dei 180 giorni di servizio per l'anno scolastico in corso e quindi la possibilità di presentare domanda per gli aspiranti che si trovano al terzo anno di incarico. Il numero dei potenziali interessati - rilevati dall'Amministrazione - è ad oggi di 82 per la scuola di base e di 4 per la scuola superiore. Questi numeri non comprendono i dati del Friuli V.G., dell'Abruzzo e della Sardegna, non ancora pervenuti; ma sembrano indicare come la dimensione complessiva del fenomeno non sia molto ampia.
In aggiunta, il dott. Pagliuso ha comunicato che è stato registrato il decreto con cui i capi di istituto in servizio - che non hanno potuto a suo tempo completare, per legittimi impedimenti, la frequenza del corso di formazione per l'accesso alla dirigenza - sono ammessi a seguire i corsi di formazione che saranno organizzati per lo svolgimento del corso-concorso riservato. Per quanto riguarda le domande di riammissione in servizio presentate dai capi di istituto in quiescenza - questione sollevata dall'Anp - se ne stanno valutando le implicazioni, alla luce dell'elevato numero di sedi dirigenziali che rimarranno comunque vacanti, anche dopo l'espletamento delle procedure di reclutamento.
L'Anp, nel prendere atto di quanto indicato dall'Amministrazione, deve mantenere intatte le riserve di fondo già più volte manifestate:

·         le attuali difficoltà - imputabili alle scelte politiche complessive dell'autorità di governo - discendono in primo luogo dal non aver sbloccato il concorso ordinario, e sono state aggravate dall'aver arbitrariamente fissato a 1500 i posti messi a concorso, ben al di sotto del 50% dei posti calcolati secondo la norma;

·         l'attuale tensione intorno alla riapertura dei termini non avrebbe avuto ragion d'essere se l'emanazione del bando fosse avvenuta tempestivamente, anziché nell'imminenza del compimento dei 180 giorni

Ciò detto, l'Anp riconferma apprezzamento per l'impegno dell'Amministrazione per gestire nel modo più costruttivo una situazione resa difficile dalle condizioni di contesto e dai vincoli politici. Esprime anche un giudizio positivo sul punto di equilibrio provvisoriamente raggiunto, in quanto esso consente:

·         di dare copertura quasi completa ai 1500 posti messi a concorso. La distribuzione regionale del 10% sopra richiamato avrebbe portato a nominare, al termine del concorso, non più di 1250 vincitori, escludendo dai corsi - in alcune regioni - anche parte di coloro che avessero superato il colloquio di ammissione;

·         di ridurre almeno alla metà il numero di coloro che non troveranno posto fra i 1500 vincitori, pur tenendo conto dell'allargamento della platea dei concorrenti;

·         di dare risposta positiva anche alle aspettative dei "neo-triennalisti", che la scadenza dei termini a meno di 40 giorni dal compimento del servizio utile per partecipare penalizzava in modo sostanzialmente ingiusto, al di là del rispetto formale della norma.

Ha peraltro chiesto, in ciò d'accordo con le altre sigle presenti, che venga approfondita la questione del criterio di ripartizione dei 150 posti, per cercare di superarne le rigidità attuali, tenendo presente che l'obiettivo di riferimento rimane quello di coprire tutti i posti messi a concorso con candidati in possesso dei requisiti e che abbiano superato le prove richieste. Questa esigenza richiede una verifica la più precisa possibile del numero dei candidati e di coloro che potrebbero presentare domanda in seguito alla riapertura dei termini.
L'Amministrazione ha dichiarato di condividere lo spirito della richiesta, ma si è riservata di studiare le modalità più opportune per darvi seguito, tenuto conto dei numerosi vincoli normativi da cui la procedura concorsuale si trova di fatto regolata ed irretita, e dopo una attenta verifica delle domande già presentate e del numero dei potenziali ulteriori candidati. Una risposta sarà data prevedibilmente in coda al prossimo incontro con le organizzazioni sindacali, già programmato per lunedì 3 febbraio prossimo per esaminare le questioni relative alla valutazione.

 

 

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