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Sito
telematico dedicato all'informazione, al confronto, al
dibattito sui problemi connessi con il primo CONTRATTO
DEI DIRIGENTI SCOLASTICI – a cura del D.S. Paolo
Quintavalla in
servizio presso la Direzione
Didattica 3° Circolo di Parma - In Rete dal maggio 2000 –
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Toh, chi si rivede! L'art. 69 del CCNL 1995 …
Ripristinata l'indennità di funzioni
superiori
Fonte:
sito web ANP – 18 giugno 2003
L'iniziativa
dell'Anp in difesa dei presidi incaricati e dei
vicari ha sortito un primo risultato. Il testo della pre-intesa contrattuale per il 2002-2005 – sottoscritto
in data 16 maggio scorso – è stato modificato
in seguito alla nostra
lettera al Presidente del Consiglio ed ai Ministri
della funzione Pubblica, dell'Istruzione e
dell'Economia del 6 giugno scorso ed alle
successive iniziative di mobilitazione indette
dall'Anp.
La formula adottata per rimediare testimonia
l'imbarazzo delle parti negoziali nel dover
prendere atto di quella che, nella migliore delle
ipotesi, potrebbe essere stata una clamorosa
svista, ma che – anche alla luce di numerose
puntualizzazioni successive di CGIL
Scuola e CISl
Scuola – sembra essere stata piuttosto una
scelta di rimozione dal contratto di figure e di
professionalità poco gradite e comunque
considerate estranee al comparto.
Si è scelto infatti di recuperare l'art. 69 del
CCNL del 1995, aggiungendolo in coda ad un elenco
di natura del tutto diversa, contenuto nell'art.
142, punto A, lettera f del testo contrattuale.
Per convincersi che si tratta di una "pezza a
colore", aggiunta successivamente ed in modo
frettoloso e clandestino, basta osservare due
circostanze:
- l'elenco originario di cui alla lettera f)
comprendeva unicamente norme di tipo pubblicistico
(DPR e DLgs), mentre nella stesura
"emendata" vi sono state aggiunte due
norme contrattuali, entrambe ripescate dal CCNL
del 1995 (l'art. 69, appunto, e l'art. 66,
relativo agli insegnanti di religione);
- che si tratti di una correzione molto recente
– e quindi intervenuta dopo la nostra iniziativa
del 6 giugno – è provato anche dal fatto che i
testi riportati sui siti di CGIL
e CISL
– entrambi qualificati come definitivi – non
riportano ancora alla data di oggi (18 giugno)
l'integrazione, che invece figura nel testo
presente sul sito ARAN. Il
primo elenco – quello originario – si
compone di 6 norme, quello
"aggiustato" di 8.
Quando si confronta tale circostanza con la
dichiarazione contenuta nell'articolo 1
dell'accordo (in cui vengono elencati uno per uno
tutti i precedenti accordi contrattuali –
incluso il CCNL 1995 – abrogati dal nuovo testo,
che si presenta dichiaratamente come un testo
unico contrattuale) si comprende in modo ancor più
chiaro che la norma in questione era stata in
realtà rimossa: e che il recupero frettoloso e
maldestro è il frutto tardivo della nostra
reazione. Quella stessa che, non più tardi di
ieri, ci
veniva rimproverata con accenti indignati dai segretari
generali degli stessi sindacati che si sono
resi responsabili del pasticcio.
Il diavolo fa le pentole, ma a volte dimentica i
coperchi …. Per parte nostra, registriamo con
soddisfazione questo primo successo, che non ci fa
peraltro dimenticare come non sia stato ancora
recuperato il compenso già indicato nel CCNI 1999
come "indennità di direzione". Non
pensino i nostri indignati interlocutori di
cavarsela affermando – come hanno fatto finora
– che il "personale direttivo" non
esiste più: esiste, eccome. Per memoria – nonché
per eventuali, ulteriori, ma sempre benvenuti,
ripensamenti – glieli ricordiamo: sono i presidi
e direttori didattici collocati fuori ruolo per
motivi di salute e non divenuti dirigenti,
totalmente dimenticati dall'accordo.
Ci sembra poi ben singolare che, per negare il
compenso dovuto a chi lavora, si insista a dire
che "non esiste la figura": ma chi
svolge il lavoro – come incaricato o come
sostituto temporaneo del dirigente – ha diritto
ad essere pagato, oppure no? Un'argomentazione di
tipo nominalistico ce la saremmo forse aspettata
dalla Corte dei Conti, non certo da chi siede al
tavolo negoziale per rappresentare gli interessi
dei lavoratori. Che, fino a prova contraria, sono
quelli che di fatto lavorano: e non le figure
giuridiche.
La nostra agitazione rimane quindi confermata,
fino a quando almeno le più gravi storture
relative ai vicari ed ai presidi incaricati non
saranno state eliminate dal testo contrattuale.
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