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Sito telematico dedicato all'informazione, al confronto, al dibattito sui problemi connessi con il primo CONTRATTO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI – a cura del D.S. Paolo Quintavalla  in servizio presso la Direzione Didattica 3° Circolo di Parma - In Rete dal maggio 2000 –

 

 

 

 

NEWS 


CONCORSO PER I DIRIGENTI DELLE SCUOLE
L'ANP PRESENTA UN RICORSO ALLA CORTE EUROPEA DI STRASBURGO


COMUNICATO STAMPA ANP
17 settembre 2002

Nel corso dell'incontro convocato al Ministero dell'Istruzione per l'informativa sulla sperimentazione, il presidente dell'Anp-CIDA, Giorgio Rembado, ha reso noto di aver dato mandato all'Ufficio Legale dell'Associazione per la presentazione di un ricorso alla Corte Europea di Strasburgo contro il comportamento del Governo italiano, che persiste nel differire senza valide motivazioni e senza termini certi il bando di concorso per il reclutamento dei dirigenti delle scuole.
«L'inerzia e l'inadempienza dell'Amministrazione - ha dichiarato Rembado - non sono più a lungo accettabili. Sono in gioco le legittime aspettative di migliaia di lavoratori - presidi incaricati - a veder stabilizzato un rapporto di impiego confinato da oltre dieci anni in una condizione di precarietà. Viene altresì negata ai docenti più valorosi e motivati persino la possibilità di mettersi alla prova per essere ammessi a spendere le proprie competenze in favore della scuola pubblica.
Ma quel che è più grave è che ai giovani ed alle loro famiglie - che continuano a rivolgersi allo Stato per veder assicurato il proprio diritto ad una formazione moderna ed europea, garantita nella sua continuità dalla presenza di un dirigente formato e riconosciuto come tale - si continui a fornire risposte dilatorie, all'insegna dell'improvvisazione e dell'emergenza.
Abbiamo esperito tutti i tentativi ragionevolmente ipotizzabili, sia sul piano politico che su quello sindacale. Di fronte all'ennesimo rinvio, coperto da imprecisate e non convincenti ragioni, non ci rimane che rivolgerci alla massima istanza giudiziaria europea, perché vengano affermati e garantiti i diritti dei cittadini e dei lavoratori e perché le autorità italiane vengano richiamate al rispetto delle leggi da esse stesse emanate e poi sempre disattese.»

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