. .

Cerca  

CLICCA PER INIZIARE

 

HOME PAGE

NEWS

EDITORIALI

DOCUMENTI

NUGAE

TARSU

POSTA

VALUTAZIONE D.S.

D.S. IN EUROPA

ARCHIVIO

FINALITA' SITO

COMMENTI EVENTI

LINKS

 

 

SCRIVICI

   
   
   
 

 

ottimizzato per I.E 6.0 e Netscape 6 a tutte le risoluzioni

 

.

Sito telematico dedicato all'informazione, al confronto, al dibattito sui problemi connessi con il CONTRATTO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI – a cura del D.S. Paolo Quintavalla  in servizio presso la Direzione Didattica 3° Circolo di Parma - In Rete dal maggio 2000 –

 

 

 

 

NEWS 

 


La sicurezza nelle scuole
Comunicato dell'Anp di Milano

 Fonte: sito web ANP - 17 gennaio 2003


L'Assemblea dell'Anp di Milano riunita il 16 gennaio 2003 ha approvato il seguente Ordine del giorno:


La sicurezza nelle scuole: un problema da risolvere

Preoccupazione e sconcerto si sono diffusi fra i colleghi in questi giorni dopo la notizia della condanna inflitta ad una collega, perché ritenuta responsabile di lesioni colpose ai danni di un dipendente, causate dal cedimento di una grata su cui si era avventurato.
La dinamica del fatto è stata riportata dai comunicati sindacali e dalla stampa locale.
Le motivazioni della sentenza faranno luce sui fatti, sicuramente la pronuncia del tribunale di primo grado riporta drammaticamente all'attenzione le problematiche legate all'applicazione delle norme sulla sicurezza nelle scuole.
E' la prima sentenza in cui viene inflitta la pena restrittiva per un presunta negligenza del dirigente di una scuola nell'applicazione delle norme prevenzionistiche.
Ha creato sconcerto l'apprendere che l'Ente locale non sia stato ritenuto responsabile della mancata manutenzione, nonostante le ripetute segnalazioni di intervento.

Sarà un episodio di mala giustizia, ma, nei confronti dei dirigenti scolastici, si moltiplicano sanzioni per inosservanza delle norme sulla sicurezza e l'igiene, molte volte imputabili ad inadempienze dell'ente locale che non effettua gli interventi di esclusiva competenza o a comportamenti di singoli dipendenti.
Non sono nuove le prese di posizione dei dirigenti scolastici di Milano nei confronti del Comune. In più circostanze l'ANP e tutte le forze sindacali rappresentative dei dirigenti scolastici sono intervenute per stigmatizzare la necessità improcrastinabile di manutenzione degli edifici, di programmazione degli interventi per la loro messa a norma con l'indicazione delle priorità da concordare con ciascun responsabile di scuola.
Nello scorso novembre la sezione milanese dell'ANP ha richiesto al Comune che venissero resi noti i piani di intervento per la manutenzione straordinaria e la messa a norma degli edifici scolastici di competenza comunale ed ha presentato la proposta di costituire un Osservatorio interistituzionale per affrontare le problematiche relative alla sicurezza .
La gravità della pronuncia del giudice nei confronti della collega induce ad iniziative più incisive che prendono avvio da una realtà, quella milanese, tra le meno esposte sul piano dei rischi, ma tra le più sensibili per la tutela della salute e della sicurezza.
Vogliamo non solo denunciare ma essere propositivi, perché finalmente si affrontino tutte le problematiche relative alla gestione dei rischi ed alla applicazione delle norme prevenzionistiche.
L'ANP ha più volte denunciato come la normativa sulla sicurezza, nella sua prescrittività, non tenga conto delle differenti situazioni dei diversi luoghi di lavoro e quindi come il modo di affrontare la sicurezza delle scuole sul piano operativo sia contraddittorio e pericoloso.

Ora, partendo dal caso di Milano, interverremo per sensibilizzare le forze di governo e dell'opposizione affinché venga posto rimedio alle assurdità.

1.     Sul piano legislativo chiediamo di rivedere i criteri di rischio e la distribuzione delle responsabilità fra i vari soggetti chiamati a garantire la sicurezza nei diversi settori della pubblica amministrazione. Le norme sanzionatorie devono tener conto delle realtà gestionali delle P.A., in particolare, per le scuole, l'Autonomia funzionale non può essere equiparata a quella di una qualsiasi altra realtà imprenditoriale.

2.     dirigente scolastico non ha la stessa potestà decisionale del dirigente di azienda, non avendo capacità di spesa.

3.     Sul piano della gestione dei rischi nelle scuole chiediamo che immediatamente vengano attivati Osservatori interistituzionali nei quali si possano affrontare le molteplici problematiche relative all'applicazione delle norme previste dalla 626, ma anche trovare soluzioni che tengano conto delle esigenze, talvolta contrapposte, dei diversi soggetti al fine di evitare possibili contenziosi. Gli Osservatori, dall'analisi delle situazioni territoriali e dalla valutazione dell'applicazione dell'attuale normativa, potrebbero fornire al legislatore ed al governo suggerimenti utili.


Lo Stato deve affrontare i problemi e non può più rifugiarsi in una serie di proroghe di termini per gli interventi sulle strutture.
Gli Enti Locali devono programmare gli interventi secondo priorità concordate con i dirigenti delle scuole.
I dirigenti scolastici non sono più disponibili a rappresentare l'anello debole del sistema e ad essere chiamati a rispondere, anche in sede penale, per danni derivati da inadempienze altrui.

Siamo consapevoli che la sicurezza nelle scuole discende dalla contemporanea esistenza di una pluralità di fattori: efficienza delle strutture (edifici, impianti) e delle condizioni di esercizio (utilizzo dei locali, segnaletica,..), coinvolgimento responsabile di tutti i lavoratori e degli utenti (informazione e formazione del personale e degli studenti, ecc.), per questo il nostro impegno sarà di massima attenzione affinché possa essere garantita agli studenti una scuola il più possibile sicura, ma nel contempo saremo fermi nel perseguire gli obiettivi che ci siamo dati a garanzia ed a tutela della categoria che rappresentiamo, ma anche dell'intera comunità scolastica.
Ci sembra questo il modo migliore di esprimere la vicinanza ai colleghi che hanno subito, anche in modo vessatorio, l'applicazione delle sanzioni per la mancata applicazione della normativa sulla sicurezza.



 

CHIUDI