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Sito telematico dedicato all'informazione, al confronto, al dibattito sui problemi connessi con il CONTRATTO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI – a cura del D.S. Paolo Quintavalla  in servizio presso la Direzione Didattica 3° Circolo di Parma - In Rete dal maggio 2000 –

 

 

 

 

NEWS 

 

 

Approvata la Legge delega di riforma degli ordinamenti
Comunicato stampa dell'anp

 

Fonte: sito web ANP - 12 marzo 2003  


Con l'approvazione della legge delega sull'istruzione si pongono le premesse per chiudere un lungo periodo di turbolenza sull'assetto normativo degli ordinamenti che ha provocato disincentivazione e demotivazione nei professionisti della scuola chiamati a lavorare in un clima di incertezza.
Della legge approvata in data odierna, l'Anp valuta positivamente alcuni principi ispiratori, come l'affermazione del diritto/dovere all'istruzione ed alla formazione per 12 anni, sostitutivo dell'obbligo; i previsti passaggi tra il sistema dei licei e quello della formazione professionale; l'introduzione dei crediti che apre la strada, di fatto, all'educazione permanente e l'istituzione di un canale di formazione di alternanza scuola lavoro come percorso autonomo.
Non mancano però le preoccupazioni.
La legge delega non ha copertura finanziaria, tant'è che sono richiesti ulteriori passaggi legislativi per finanziare le innovazioni che saranno introdotte dai successivi decreti.
C'è una compressione dell'autonomia, contenuta nell'art.2, sui piani di studio personalizzati in quanto, nella distribuzione delle competenze tra stato e Regioni, non si prevede una quota di pertinenza delle istituzioni scolastiche, con un arretramento rispetto alla normativa vigente. In questa materia apprezziamo invece l'odg della Camera che impegna il Governo ad attribuire tale quota alla competenza delle scuole, all'interno delle quali si deve realizzare la sintesi tra la quota di curricolo obbligatorio assegnato alle medesime con quella derivante dalle Regioni.
Esprimiamo inoltre preoccupazione perché la valutazione biennale degli alunni per il passaggio al periodo successivo, può incentivare il disimpegno prolungato e provocare un minore livello negli apprendimenti.
Infine l'abrogazione della legge 9/1999 sull'obbligo di istruzione per 9 anni, senza un sollecito intervento attuativo del diritto/dovere all'istruzione e formazione, può creare un vuoto normativo preoccupante.
Per parte nostra, seguiremo con attenzione i provvedimenti di attuazione della legge delega ed interverremo puntualmente affinché l'autonomia delle scuole sia pienamente garantita e sia nel contempo sostenuto il diritto degli studenti ad un servizio formativo di alta qualità ed in linea con i paesi europei.

 

 

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