|
Il dialogo tra fado e canzone segue il gioco delle affinità tra i due mondi musicali urbani: l'evocazione del passato, la fedeltà alla tradizione, l'esaltazione della bellezza, la delicatezza del sentimento, lo struggimento della passione, la disperazione dell'abbandono, la sofferenza della povertà, la generosità dell'amore, la gioia di vivere, il dolore dell'esistenza, e tutto ciò che rende il canto una ferita della memoria. Nuno da Câmara Pereira, la voce di Lisbona, la voce del fado, è il più prestigioso rappresentante del lignaggio aristocratico fadista. Discendente del navigatore portoghese che ha ufficialmente scoperto il Brasile, Pedro Alvares Cabral, e nipote della celebre Maria Teresa de Noronha (1918-1993), è il cantore per eccellenza del "sesto senso che distingue i portoghesi". Consiglia Licciardi, la voce di Napoli, la voce della canzone, viene da una famiglia di umili origini, ricca di cultura e sensibilità musicale, e rappresenta la nobiltà d'animo di un'espressione vocale, capace di coniugare la spontaneità della musica popolare di strada con la grazia e la raffinatezza della musica d'arte, "che solo Napoli sa cantare". I due interpreti sono legati da ulteriori affinità artistiche che consolidano i già evidenti legami tra le due culture musicali: l'autenticità della pronuncia, la purezza della voce, la sobrietà dell'interpretazione, il rispetto della tradizione, l'amore per la propria città. Se si volesse descrivere questo incontro con il fatalismo della filosofia fadista o con lo scetticismo della poetica della canzone, si potrebbe parlare di predestinazione.
|
|