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Liguria - Tigullio: foto di Rapallo 5/10
La torre saracena ligure sorge su un promontorio coperto di pini marittimi in località San Michele di Pagana, donata nel 1981 dalla famiglia De Grossi al FAI, è raggiungibile a piedi attraversando il cimitero o percorrendo il sentiero che porta al belvedere. Non è visitabile all'interno. I restauri hanno ripristinato in copertura la "camera della bombarda", ritrovato il pavimento originario in mattoni posti a coltello e preservato gli intonaci esterni seicenteschi.
Storia Il 4 luglio 1549 fu aggredita e depredata nelle cose e nelle persone dai corsari moreschi, guidati dal famoso Dragut, che alle 7 del mattino poterono sbarcare da 21 vascelli senza che nessuno fosse pronto a dare l'allarme.
Come tardivo rimedio il Senato della Serenissima decise la costruzione un fortilizio a difesa di Rapallo. L'anno dopo, il 1550, iniziò la costruzione del castello di Rapallo tuttora esistente.
Nel 1562 a integrazione delle opere di difesa della zona fu decisa la ricostruzione della torre di San Michele di Pagana che risaliva probabilmente al secolo precedente e che dal 1563 iniziò la sua funzione di protezione delle insenature di Prelo, Travello e Pomaro.
Solo nel 1625 il Senato di Genova fece costruire l'imponente castello di punta Pagana ora nascosto dalla rigogliosa vegetazione del vicino parco, proprietà del Sovrano Ordine di Malta, e contemporaneamente iniziò la costruzione del castello di Paraggi. La funzione di difesa dei 2 castelli ebbe vita breve, già nel 1644 veniva dato l'ordine di sguarnire le difese e trasportare le artiglierie e le munizioni nel castello di Portofino, solo nel 1684 ne venne per breve tempo ripristinata la funzione militare, dopo il bombardamento francese su Genova.
La torre di San Michele fu invece utilizzata come opera di difesa fino al 1681 quando vi vennero trasferite le guardie di sanità che avevano il compito di avvistare e segnalare a terra il naviglio in arrivo, per gli opportuni controlli a prevenzione delle epidemie di peste. Nel 1691, ad esempio, era presidiata da 3 sentinelle la notte e da 1 durante il giorno, prelevando sempre le guardie dagli uomini del quartiere di Olivastro che abbracciava Pagana, S. Lorenzo della Costa, S. Massimo e Foggia. Anche nel secolo successivo la torre è presidiata dalle guardie di sanità, ma in seguito ne inizia il declino e l'abbandono durato finché il FAI, venutone in possesso, ne ha promosso il restauro.

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