Ogni anno il 23 aprile, un tronco d'albero (penòlla in dialetto) tagliato sul monte, viene portato in piazzetta dai portofinesi, la sera del giorno di festa dedicato al Santo patrono. Tutto intorno sono portate barche vecchie, cose da buttare via, fasci e fiori secchi e quant'altro serve per fare un enorme falò, acceso in onore di San Giorgio. La tradizione popolare, vuole che: se ciò che rimane del tronco cade in direzione del mare, sarà un anno propizio, nel caso contrario, cioè se cade verso la terra, l'annata sarà negativa.
La domenica successiva processione serale per le vie del paese con l'urna contenente i resti del Santo per riportare le reliquie dalla parrocchiale alla chiesa di S. Giorgio.
San Giorgio, eroe armato che combatté e sconfisse l'orribile drago, è il reale e decantato idolo del paesaggio artistico di Portofino. È dedicata proprio a lui l'omonima chiesa ricostruita negli anni '50 per dare seguito all'opera precedente datata XII Secolo e distrutta dai bombardamenti.
Portofino conta 453 abitanti (censimento 2011).