Cent'anni di solitudine
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Dire che è il libro è una saga famigliare sarebbe estremamente
riduttivo. Non viene raccontata la storia dei Buendia, ma viene raccontata
la solitudine di tutta l'umanità. Il tempo. Il titolo da già un'indicazione temporale, ma
ad un'attenta lettura si rivela falso, od almeno impreciso. Nel senso
che le origini del racconto sono ancorate in un epoca senza tempo dove
ci si accorge di essere in epoca post-colombiana (ricordo che è
ambientato in una zona non meglio definita del Caribe) solo perchè
si ritrovano galeoni spagnoli. Il tempo viene sospeso e il suo scorrere
viene rivelato dalle generazioni che si susseguono, inziando con il matrimonio
tra Josè Arcadio Buendia e Ursula Iguaran-cugini-, per concludersi
con la nascita di Aureliano Babilonia, l'ultimo della stirpe che realizza
la profezia di Melquiades che prennunciava la nascita, a causa degli incesti,
di un bambino con la coda da maiale. Personaggi maschili. sognatori inconcludenti persi nella penombra di un laboratorio di alchimia, cercando la pietra filosofale estraniandosi dalla realtà tangibile. Il colonnello Aureliano Buendia da bambino e da adolescente rimane chiuso nel laboratorio in preda ad una febbrile angoscia nascosta nella paura del mondo esterno. Ragazzo si sposa con Remedios, una bambina impubere, ma poco tempo dopo morendo lo lascierà ricadere nel suo impenetrabile involucro di solitudine. Colonnello, non accetterà mai il grado di generale, promuoverà decine di rivolte perdendole tutte, combattendo senza un ideologia politica, ma solo per alleviale la solitudine che piano piano lo prenderà definitivamente; fino a riuderlo ad un mucchietto di ossa inferddolite che riprende a fare e disfare in un circolo vizioso pesciolini d'oro nel laboratorio di alchima. Realismo magico Nulla è più
magico della realtà di Macondo, magia che la possono comprendere
solo i suoi antichi fondatori. Tutta la produzione di Marquez passa o fa riferimanto a Macondo perchè Macondo è la metafora della vita che è irrimediabilmente solitudine. |