CURRICOLO DI SCIENZE GEOSTORICHE E SOCIALI

NELLA SCUOLA MEDIA

a cura di Paolo Alpino


CLASSE    UNITA' DI LAVORO N° 5

La società totalitaria del fascismo  

Filone        Educazione alla socialità e alla cittadinanza


Introduzione

Mappa concettuale

Elenco attività

Documenti

Indice esercizi per la formazione a distanza


Introduzione. Si lavora con i documenti in questa unità: le testimonianze scritte sugli anni del dopoguerra e i filmati Luce (ad esempio quelli allegati alla versione in cd-rom di Renzo De Felice, Mussolini,  editi da Panorama) per gli anni del regime permettono all'allievo di costruire l'immagine del totalitarismo.

Sul manuale per lo più essi vanno a trovare quadri sintetici dei principali avvenimenti; tramite la spiegazione dell'insegnante o opportuni testi da lui commentati si danno infine definizioni e concetti. Come si vede il momento induttivo della ricerca - ricerca di informazioni, tabulazione delle stesse in base a criteri, e creazione di testi di sintesi - è molto valorizzato ma non esaurisce il lavoro dello studente; accanto ad esso persiste l'apprendimento deduttivo tramite ascolto e/o lettura, memorizzazione di definizioni, contestualizzazioni, esemplificazione di concetti forniti dall'insegnante.

Dal punto di vista tematico, sullo sfondo dei conflitti totali del 20° secolo, campeggia la società totalitaria del fascismo, che qui viene indagata secondo l'interpretazione di Emilio Gentile come risposta moderna e rivoluzionaria alla crisi di quegli anni (Emilio Gentile, Storia e interpretazione del fascismo, Laterza 2002).


Mappa concettuale


Elenco attività

Cap. I        Due guerre mondiali od un'unica guerra durata trenta anni?

Cap. II       "Credere, obbedire, combattere": il fascismo in Italia

Cap. III    La seconda guerra mondiale e la Resistenza 


Documenti

Documento 1    Studiare le origini e l’ascesa del fascismo (1919-1922) attraverso lo studio dei documenti dell’epoca.

  1. Leggi i documenti e sintetizza ciascuno con una o più frasi. Se i documenti fossero delle tabelle di informazioni ottieni la sintesi attraverso la divisione in periodi e l’individuazione del trend per ciascun periodo [1]

  2. Raggruppa i documenti secondo le categorie della seguente tabella: (inserisci il numero nella colonna corrispondente, e bada che in alcuni casi lo stesso documento può riguardare più colonne)

Aspetti di vita economica

Speranze deluse degli ex-combattenti

Occupazioni di terre e fabbriche / partiti socialisti e sindacati

Base sociale del movimento fascista

Le attività dei fascisti

Atteggiamento dello stato rispetto alle azioni dei fascisti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il dopoguerra in Italia

Doc. 1 “Il governo presieduto dall’on. Calandra, fin dal 1915, aveva promesso ai combattenti, per animarli alla guerra, distribuzioni di terre. I governi che si erano succeduti avevano formulato le stesse promesse, e noi ufficiali in trincea commentavamo ai soldati le circolari ministeriali del Comando Supremo sulla “terra ai contadini”. Ora che la guerra era vinta, e per merito loro, i contadini reclamavano la terra al governo e agli agrari. Ma il governo aveva altri pensieri per la testa e gli agrari [2] … protestavano energicamente contro gli uomini di governo che avevano osato offrire, con tanta generosità, la proprietà altrui.” (da E. Lussu, Marcia su Roma e dintorni)  

Doc. 2 “Un forte contingente di malcontenti proveniva soprattutto dagli ufficiali di complemento congedati e dagli “arditi della guerra”. Gli “arditi” erano truppe scelte, impiegate esclusivamente, durante gli ultimi anni di guerra, come reparti d’assalto … Molti ufficiali di complemento s’erano acquistati i gradi in corsi accelerati poco esigenti e per meriti di guerra. Studenti, piccoli impiegati, artigiani prima della guerra erano diventati tenenti e capitani,comandanti di plotone di compagnia di battaglione. Chi ha comandato una compagnia in tempo di guerra, può ricominciare, senza sforzo, a studiare sui banchi di scuola? Chi ha comandato un battaglione, può rimettersi, senza sentirsi umiliato, a fare l’impiegato d’archivio o lo scrivano a 500 lire al mese?” (da E. Lussu, Marcia su Roma e dintorni)

Doc. 3 “Il partito socialista, al quale aderivano le grandi masse operaie, era diviso in parecchie tendenze. Chi voleva la rivoluzione immediata e violenta, chi le riforme graduali e legali, chi non sapeva quello che voleva” (da E. Lussu, Marcia su Roma e dintorni)  

Doc. 4 Indice dei prezzi dei generi alimentari e dell’abbigliamento

anno

alimentari

abbigliamento

1913

100,0

100,0

1914

96,2

111,1

1915

104,6

118,6

1916

154,6

191,9

1917

221,9

355,5

1918

284,9

500,7

1919

326,6

594,4

1920

443,4

990,0

1921

464,1

671,3

Doc. 5 Scioperi e scioperanti  

anno

numero di scioperi

numero di scioperanti

1913

907

465000

1914

864

222000

1915

607

180000

1916

577

139000

1917

470

175000

1918

313

159000

1919

1871

1555000

1920

2070

2314000

1921

1134

724000

1922

575

448000

1923

201

66000

Doc. 6 “Invadere quanto prima le terre incolte, per lavorarle e seminarle; prendere possesso dei beni demaniali [3] e diritti di usi civili; chiedere al governo i mezzi necessari per la coltivazione e semina delle dette terre, concedendo le macchine aratrici e le sovvenzioni in moneta … Si reclama an che l’adempimento di dare la terra ai contadini, la qual cosa costituisce non solo un dovere di giustizia sociale ma una urgente necessità per la nazione, onde aumentare la produzione granaria di cui ha bisogno l’Italia” (Ordine del giorno approvato il 7 settembre 1919 in un comune del Foggiano

Doc. 7 “La prima cosa che colpisce chi arriva a Milano è il grande numero di bandiere rosse che sventolano in tutte le ciminiere, su tutti i comignoli. In Torino, anche oggi, che siamo al quarto giorno di possesso, in giro per gli industri cantieri della periferia, i simboli esterni del fatto compiuto non sono molti.Qualche drappo rosso, qualche vedetta appostata sui muriccioli, ma le forze sono concentrate nelle fabbriche occupate. La cosa di cui gli operai si occupano a preferenza è l’organizzazione tecnica del lavoro, sia in ogni singola officina, sia nel complesso dell’industria cittadina” (da l’Avanti, quotidiano del partito socialista italiano, 5 settembre 1920)  

Doc. 8 “Consta che occupanti dispongono di mitragliatrici … Perdurando tale stato di cose situazione va assumendo carattere di estrema gravità. Nelle officine si va formando tra gli elementi più esaltati la convinzione che sia giunto il momento per trionfo loro ideali ed incomincia a preoccupare ipotesi che le masse operaie armate in folti gruppi potrebbero pensare ad invadere la città per tentativi più criminosi” (dal fonogramma del prefetto di Torino al capo del governo)

Doc. 9 I risultati elettorali prima e dopo la guerra

Partiti politici / data elezioni

1913 (sistema uninominale)

 1919 (sistema proporzionale)

Liberali

427 (84%)

252 (49%)

Socialisti

52 (10%)

156 (31%)

Cattolici

29 (6%)

100 (20%)

La reazione e i fascisti

Doc. 10 “Un grande corteo popolare aveva percorso la città. Ma in piazza Solferino una squadra fascista aveva lanciato sul corteo una bomba a mano: numerose persone erano rimaste ferite. Nessun fascista era stato arrestato” (da C. Ravera, diario di trent’anni, 1913-1943)  

Doc. 11 Noi partiamo dal terreno della nazione, della guerra, della vittoria (. . .). Vogliamo l'elevazione materiale e spirituale dei cittadini italiani (non soltanto di quelli che si chiamano proletari )  la grandezza del nostro popolo nel mondo. Quanto ai mezzi noi non abbiamo pregiudizi: accettiamo quelli che si renderanno necessari: i legali e i cosiddetti illegali.” (da Il Popolo d'Italia, quotidiano fascista, 18 marzo 1919)

Doc. 12 I piccoli borghesi [4] non hanno guardato mai i proletari con tanto rancore quanto oggi, che essi stessi sono più proletari dei proletari; questo loro stato d'animo spiega il furore antisocialista degli arditi e dei fasci di com­battimento ', i componenti dei quali appartengono quasi tutti alle classi medie.” (da A. Tilgher, Piccoli borghesi al bivio, 7 dicembre 1919)

Doc. 13 “I ceti agrari [5] si muovono, si adunano, si organizzano. Nei borghi della valle padana giovani ufficiali reduci di guerra, chiamano a raccolta i loro amici e parenti agricoltori e dicono loro che bisogna difendersi contro coloro che non volevano la guer­ra e che oggi non riconoscono la vittoria, contro quelli che incitano alla violenza e al disordine, contro le correnti che vogliono instaurare la dittatura del proletariato e ripetere in Italia l'esperimento di Russia. Un'aria di battaglia aleggia nelle campagne. In cerimonie patriottiche la gente d'ordine non sta più tappata in casa timorosa di violenza, ma espone la bandiera tricolore e va a gridare in piazza i suoi “Evviva”. Le molte scritte sui muri - così care a] costume politico italiano - non sono più soltanto quelle comuniste. Ai molti “Viva Lenin”, “Viva la dittatura pro­letaria", si contrappongono altre scritte che inneggiano alla patria e alla vittoria.” (da I. Bonomi, La politica italiana dopo Vittorio Veneto)

Doc. 14 “Informo che le locali banche avrebbero sempre sovvenzionato le organizzazioni fasciste con somme abbastanza rilevanti, ma non fu dato accertare in quale misura poiché delle erogazioni ditali somme s'interessano direttamente e personalmente le direzioni delle banche stesse, senza la­sciar traccia in atti. Risulta però, come da voce generale, che non solo le banche, ma anche gli industriali e i commercianti sussidierebbero l'organizzazione fascista.” (telegramma del prefetto di Milano Lusignoli al ministro dell'interno,  15 maggio 1921)

Doc. 15 “Nel cuore della notte, mentre i galantuomini sono nelle loro case a dormire, arrivano i camions di fascisti nei paeselli nelle campagne, nelle frazioni composte di poche centinaia di abitanti; arrivano accompagnati naturalmente dai capi della Agraria [6] locale sempre guidati da essi, poiché altrimenti non sarebbe possibile conoscere nella oscurità in mezzo alla campagna sperduta, la casetta del capolega [7] , o il piccolo miserello Ufficio di collocamento. Si presentano davanti a una casetta e si sente l'ordine: circondare la casa. Sono venti, sono cento persone armate di fucili e rivoltelle. Si chiama il capolega e gli si intima di scendere. Se il capolega non discende, gli si dice: se non scendi ti bruciamo la casa, tua moglie e i tuoi figli.Il capolega discende, se apre la porta, lo pigliano, lo legano, lo portano sul camion, gli fanno passare le torture più inenarrabili fingendo di ammazzarlo, di annegarlo, poi lo abbandonano in mezzo alla campagna, nudo, legato ad un albero! Se il capolega è un uomo di fegato e non apre e adopera le armi per la sua difesa, allora è l'assassinio immediato che si consuma nel cuore della notte, cento contro uno. Questo è il sistema nel Polesine.” (da un discorso pronunciato alla Camera da G. Matteotti, deputato socialista, 1921)  

Doc. 16 “Di fronte all'assassinio, alla violenza, all'incendio doloso, la polizia rimaneva “neutrale” ed era col suo pieno consenso ed assoluta consapevo­lezza che queste bande scorrazzavano sui loro camion sulle strade bianche di polvere, armati sino ai denti, per compiere i loro assalti. I dirigenti delle forze di polizia si rifiutavano di prender nota di ogni avviso di premeditate spedizioni, e quando non potevano rifiutare il loro intervento per difendere operai e contadini inermi, arrivavano deliberata­mente troppo tardi… Qualche volta carabinieri e guardie regie facevano causa comune con i fascisti in modo manifesto, paralizzando la resistenza dei contadini. Si fosse trattato di tener testa ai soli fascisti, i contadini avrebbero anche potuto farcela: ma contro i fascisti e la polizia insieme, essi erano impoten­ti, e le loro proteste non avevano altro effetto che quello di farli dichiarare in arresto dalle autorità, perché colpevoli di aver tentato di difendersi. I socialisti venivano condannati per presunti crimini commessi mesi ed anni prima; i fascisti colti sul fatto venivano rilasciati per mancanza di prove.” (da E.A.Mowrer, Immortal Italy (Italia immortale), New York, London, Appleton, 1922)


[1] Prova anche a collegare i dati della prima tabella con quelli della seconda

[2] Proprietari di terre

[3] pubblici

[4] Ceti impiegatizi, artigiani, negozianti

[5] Proprietari di terre

[6] Associazione di proprietari

[7] La lega è l’associazione sindacale dei contadini braccianti


Documento 2    L’ascesa del fascismo nel primo dopoguerra.

Completa il brano e, per ogni completamento, riporta il numero del documento (dei documenti) che giustificano le tue scelte.

Nel corso del primo dopoguerra, dal _________ al 1922, è in corso un'acuta crisi economica: ne sono testimonianza sia l'aumento dei _______________ (doc.  ), che colpisce soprattutto i consumi popolari, sia l'alto numero di ________________ (doc.  ), attraverso i quali i lavoratori chiedono un aumento dei _______________ (doc.  ), erosi proprio dalla diminuzione del potere d'acquisto.

Ma i salariati non sono gli unici a lamentarsi in quegli anni. I _______________ (doc.  ) reclamano le terre promesse loro nel corso della guerra; i ceti _______________ (doc.  ) poi, che hanno fatto esperienza di comando nella guerra come _____________ (doc.  ), male si adattano alla vita civile ed inoltre anch’essi vedono ________________ (doc.  ) le condizioni di vita a causa dell'inflazione galoppante.

Il periodo in questione pertanto è un periodo d'aspre _______________ (doc.  ) sociali: i contadini e gli operai occupano le terre e le grandi _______________ (doc.  ). Come scrivono i prefetti, c'era il rischio che avvenisse come nella lontana Russia una rivoluzione _______________(doc.  ). Da un punto di vista elettorale si assiste al trionfo di socialisti e cattolici, che meglio di altri hanno rappresentato le insoddisfazioni dei ceti popolari e le loro lotte.

In questa situazione di conflitto sociale e di crisi politica (cambiano molti governi in pochi anni) si sviluppano le azioni _______________ (doc.  ) dei fascisti: la base sociale dei fascisti proviene in parte da _______________ (doc.  ) della guerra, essi trovano poi il consenso dei ceti medi, impoveriti dall'aumento dei prezzi e minacciati dagli operai organizzati nei _______________ (doc.  ) e nei partiti della sinistra. I fascisti ricevono inoltre aiuti finanziari da industriali e _______________ (doc.  ) che vedono minacciate le ________________(doc.  ).

Le idee che i fascisti agitano sono fortemente _______________ (doc.  ) e ritengono che l'unità della patria sia minacciata dai socialisti e dagli scioperi che essi organizzano. Contro i nemici interni della patria bisogna riprendere la guerra interrotta nel 1918. La _______________ (doc.  ) dei fascisti si rivolge pertanto contro uomini e cose di socialisti, sindacati, cooperative rosse e bianche: intimidazione contro persone, distruzione di sedi di partiti, spedizioni punitive e assassini impediscono così lo svolgimento della normale vita _______________ (doc.  )secondo le regole della ……………….. .

Polizia, carabinieri, funzionari dello stato rimangono _______________(doc.  ); per lo più non fanno niente per far rispettare la ______________ (doc.  ) e impedire la violenza.


Documento 3    Studiare il fascismo attraverso lo studio dei documentari Luce

Per ciascun documento, prendi appunti durante la visione e mentre il prof commenta. Rielabora poi gli appunti e scrivi l’analisi delle informazioni rispondendo alle domande di cui sotto:

Doc. 1 Le radiose giornate del maggio 1915. Quando? Di cosa parla Mussolini? Perché è importante il riferimento? Quale è la tesi che espone? Che tipo di lessico usa? Descrivi come è vestito. A cosa servono le pause nel modo di parlare?  

Doc. 2 Nel decennale. Quando? Cosa si celebra? Come possiamo definire l’avvenimento ripreso dalla macchina da presa? All'inizio come compare Mussolini? E alla fine? Il colore prevalente di quelli che sfilano. Chi sono? Come è la folla che fa ala al corteo? Come si comporta rispetto al duce? Descrivi Mussolini: aspetto fisico, modo di parlare, vestiti, ecc.  

Doc. 3 Omaggio nazionale alla casa del duce. Quando? Dove siamo? Chi è presente? Per fare cosa? In cosa consiste la cerimonia? E' una cerimonia privata o pubblica? Prendi nota delle definizioni riservate a Mussolini. Solitamente una cerimonia del genere a chi dovrebbe essere riservata?  

Doc. 4 Mussolini muratore. Quando? A cosa dà inizio il duce? Cosa sta facendo? E' da solo? Perché lo fa? Alla fine del documentario cosa fa?

Doc. 5 Agro pontino. Quando? Cosa è in corso da qualche anno? Cosa viene a fare Mussolini? Come si comporta la folla? Come si comportano quelli che passano davanti al duce?

Doc. 6 I balilla. Quando? Come si chiamano le diverse organizzazioni per la gioventù. Come si vestono? Che esercitazioni fanno? Si preparano da piccoli a fare cosa da grande? Dove sfilano? Davanti a chi? In cosa consiste il programma eugenetico e demografico del fascismo?

Doc. 7 Gli italiani ricordino. Quando? In seguito a che cosa? Cosa fanno gli italiani piccoli e grandi? Come si chiama la politica in questione? Tra i bambini chi viene citato?  

Doc. 8 L'impero. Quando? Cosa è successo? Dividi in tre parti il documentario e sintetizzalo. Quale è lo scopo della comunicazione? Che impressione ha lo spettatore dello stato italiano? Come si rivolge Mussolini alla folla? Come risponde Mussolini alla folla?

Doc. 9 Il duce nel Veneto Quando? Nel discorso del duce compaiono fra le altre espressioni come razza, superiorità, semiti, separazione. Ricostruisci l’argomentazione del discorso


Documento 4   Società democratica e società totalitaria.

Nel testo dello storico Emilio Gentile trovi la definizione del fascismo, molte volte in contrapposizione alle caratteristiche della società democratica. Trova i tratti che caratterizzano i due tipi di società ed inseriscili nella tabella sottostante. L’esercizio è già iniziato.

  Con il fascismo ci troviamo di fronte a una franca e brutale dichiarazione di avver­sione per la libertà, l'eguaglianza, la felicità, la pace come ideali di vi­ta; ci troviamo di fronte a una ideologia che esalta l'irrazionalità, la volontà di potenza delle minoranze elette, l'obbedienza delle masse, il sacrificio dell'individuo alla collettività intesa come Stato e nazio­ne. I fascisti non dissero mai di voler diffondere la libertà e la razio­nalità nel mondo. Essi proclamavano che la ragione conta poco nel­la politica, dove predomina la forza, la volontà di potenza e il con­senso suscitato dal mito e dalla fede. Il fascismo non promise mai l'emancipazione e la liberazione dell'uomo. Prima e dopo la conqui­sta del potere, il fascismo ostentò la sua avversione per il mito dell'au­togoverno delle masse e dichiarò sempre apertamente di considera­re le masse un materiale da plasmare per conseguire gli obiettivi della sua politica di dominio e di potenza. La sua etica individuale e col­lettiva predicava il sacrificio, l'austerità, il disprezzo dell'edonismo e della ricerca della felicità, la costante dedizione allo Stato, la disci­plina, la fedeltà incondizionata e la forza di carattere necessarie per far fronte alla sfida di nuove guerre in nome della grandezza e della potenza. E tutto ciò era proclamato pubblicamente nelle piazze, formalizzato nei trattati dottrinali, predicato nelle scuole, inculcato nel­le coscienze, impresso sulle facciate delle case e lungo le strade. Mi­lioni di persone, di colti e di incolti, videro nel fascismo una soluzio­ne entusiasmante ai conflitti della società moderna e credettero che fosse l'aurora di una nuova era di grandezza nazionale, la nascita di una “nuova civiltà" destinata a durare nei secoli…

… Il fascismo, come ideologia e fenomeno politico non fu creazione di Mussolini ma fu l’espressione delle credenze, delle idee, dei miti e dei programmi di un movimento di massa sorto dall’esperienza della Grande Guerra e dalla reazione antisocialista dei ceti medi, che acquistò una sua propria autonomia come nuova forza politica organizzata, e si propose non solo di assicurare la difesa dell’assetto economico e sociale fondato sulla proprietà privata, ma volle realizzare una rivoluzione politica e culturale, attraverso la distruzione del regime liberale e la costruzione di uno stato nuovo, concepito secondo la forma inedita di organizzazione totalitaria della società civile e del sistema politico. L’ideologia del fascismo fu la più completa razionalizzazione dello Stato totalitario, fondato sull’affermazione del primato della politica e sulla risoluzione del privato nel pubblici. Conseguenza di questa concezione fu la subordinazione della vita individuale e collettiva alla supremazia assoluta dello stato, attuata per mezzo di una organizzazione totale, e la mobilitazione permanente della popolazione … (Emilio Gentile, Storia e interpretazione del fascismo, Laterza 2002)  

Società democratica

Società totalitaria

libertà

irrazionalità

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Documento 5    Verso la guerra: cronologia degli avvenimenti  

Primi anni del nazismo

Riarmo Germania e recupero sovranità sulle regioni del Reno

1935-6

L’Italia occupa L’Etiopia

1936-39

Guerra di Spagna: Germania ed Italia a fianco del fascista Franco

1938

La Germania occupa l’Austria: Anschluss

1938

L’Italia occupa l’Albania

1938

La Germania occupa la Cecoslovacchia

1938

Promulgazione leggi razziali in Italia

1938

Nascita dell’Asse: Germania, Italia e Giappone

Dati gli avvenimenti di cui sopra, anche alla luce del trattato di Versailles, indica le cause della II guerra mondiale.

Confronta poi la tua definizione con quella dello storico:

La causa dello scoppio del secondo conflitto mondiale risiede interamente nella politica aggressiva ed espansionista della Germania nazista condotta da Hitler, attraverso una fanatica ideologia nazionalista e razzista, a occupare l’intera Europa come necessaria affermazione del proprio Lebensraum, lo spazio vitale della superiore “razza” germanica. (Marcello Flores, Il secolo-mondo. Storia del novecento, Il Mulino 2002, pp. 281)


Documento 6    La Shoah (Olocausto).

Trova le informazioni e descrivi i seguenti aspetti del fenomeno:

a) Finalità iniziali (1933) dei lager nazisti. Quando mutò tale finalità? b) Dove il Reich tedesco avrebbe trovato il suo Lebensraum (spazio vitale)? Cosa intendeva Hitler per esso? c) Nel 1941 si completa il progetto nazista di distruzione dei nemici della Germania. In che modo? d) “Pregi” e difetti del lavoro delle “squadre della morte” e) Il nuovo piano per l’Olocausto f) Diversità nella realizzazione del genocidio g) Dimensioni numeriche della Shoah h) Quale altro popolo subì identico trattamento da parte dei nazisti?


Documento 7    La Resistenza in Italia

Dall’inverno 1942-1943 divenne ormai evidente che per l’Italia la guerra si sarebbe conclusa con una totale sconfitta e nel marzo 1943 scoppiò a Torino, tra gli operai della Fiat, il primo sciopero generale. Il 10 luglio 1943 gli alleati anglo-americani sbarcarono in Sicilia, cominciando l’occupazione dell’Italia. Le truppe italiane, anche se appoggiate dai Tedeschi, non erano in grado di fermare l’invasione.

Il 25 luglio 1943 il Gran Consiglio del fascismo decise di mettere fine al governo di Mussolini, che il re fece arrestare; capo del governo fu nominato il maresciallo Badoglio. Subito dopo la fine del regime fascista furono avviate trattative segrete tra l’Italia e gli alleati per arrivare ad un armistizio. Secondo le condizioni dell’armistizio, l’Italia sarebbe entrata in guerra contro la Germania ed i soldati italiani avrebbero dovuto combattere contro i tedeschi. Un’azione di questo tipo sarebbe stata possibile solo se fossa stata preparata con cura, ma l’annuncio dell’armistizio - 8 settembre 1943 – colse invece di sorpresa le truppe italiane, che furono facilmente disarmate dai tedeschi quasi ovunque. Molti soldati pensarono che la guerra fosse finita e un gran numero lasciò le caserme per cercare di ritornare a casa, sfuggendo al controllo dei tedeschi. Chi era catturato veniva fucilato o inviato in Germania nei campi di prigionia. I reparti che opposero resistenza furono massacrati dalle forze tedesche, come avvenne in Grecia: a Cefalonia i tedeschi giustiziarono 5000 soldati italiani, catturati dopo una resistenza di sette giorni. Il re ed il governo fuggirono da Roma rifugiandosi nel territorio sotto il controllo militare degli alleati.

Per dare un’apparenza di legalità al loro dominio in Italia, i tedeschi liberarono Mussolini dalla prigionia sul Gran Sasso e lo misero a capo dello stato, che prese il nome di Repubblica sociale Italiana (Repubblica di Salò), ma tutto il potere era in mano ai tedeschi. Mussolini potè solo far fucilare alcuni esponenti del gran Consiglio che avevano provocato il suo allontanamento dal governo.

Dal settembre 1943 fino alla fine della guerra (aprile 1945), l’Italia si trovò divisa in due zone: una controllata dagli alleati, sotto il governo monarchico; l’altra controllata dai tedeschi, con il governo fascista della Repubblica di Salò (indicato anche come repubblichino).

Il confine delle due zone si spostò continuamente verso nord man mano che gli alleati continuavano ad avanzare ma ci vollero due anni prima che tutta l’Italia fosse sotto il controllo alleato: fino ad allora essa fu ridotta alla stregua di un campo di battaglia, in cui contro i fascisti della repubblica di salò agivano, accanto agli angloamericani e ad alcuni reparti dell’esercito italiano, brigate di partigiani.

L’annuncio dell’armistizio e la nuova situazione che si creò dopo l’8 settembre favorirono l’organizzazione della resistenza italiana contro i tedeschi. Il 9 settembre a Roma si formò un comitato di Liberazione nazionale, di cui facevano parte i principali partiti d’opposizione al fascismo: la democrazia cristiana, il partito liberale, il partito d’azione, il partito socialista ed il partito comunista. Altri comitati di liberazione si formarono in tutta l’Italia ancora occupata dai tedeschi.

Nell’Italia settentrionale si ebbero intanto nuovi grandi scioperi nei centri industriali (novembre-dicembre 1943, marzo 1944) e si formarono i primi gruppi di partigiani, che comprendevano soldati fuggiti dalle caserme, antifascisti, giovani renitenti alla leva, cioè che si rifiutavano di prestare servizio militare per la Repubblica di Salò, uomini che volevano sfuggire alla deportazione in Germania.

Con la primavera del 1944 la resistenza cominciò ad organizzarsi, con la formazione di grandi bande partigiane,che giunsero a comprendere complessivamente circa 200.000 uomini: vi erano formazioni autonome ed altre legate ai partiti, come le brigate Garibaldi legate ai comunisti, le brigate di Giustizia e Libertà legate al partito d’azione, e le brigate Matteotti legate ai socialisti. Mentre gli alleati risalivano lungo la penisola, liberando Roma (4 giugno 1944) e Firenze (6 agosto 1944), con la collaborazione dei partigiani, altre formazioni agivano nelle regioni sotto controllo tedesco e fascista, intervenendo sia in città sia soprattutto in campagna.Qui essi erano molto più numerosi, perché riuscivano ad operare meglio sfuggendo ai tedeschi e ai fascisti, grazie all’appoggio della popolazione che li aiutava a nascondersi. I partigiani compivano azioni di sabotaggio contro obiettivi militari e svolgevano un’opera di propaganda antifascista. Di rado essi ingaggiarono vere battaglie contro tedeschi e fascisti, molto più numerosi e meglio armati. Nell’Italia settentrionale i partigiani riuscirono a liberare vaste zone di montagna, dove organizzavano “repubbliche partigiane”, di solito di breve durata , in cui furono sperimentate forme di governo democratiche.

La repressione tedesca fu spietata. Quando un soldato tedesco veniva ucciso, almeno dieci civili italiani erano fucilati: a Roma ad esempio dopo un attentato dei partigiani che provocò 33 morti tra i soldati tedeschi, vennero fucilati 335 italiani (eccidio delle Fosse Ardeatine, 24-25 marzo 1944). Nelle zone in cui operavano i partigiani, interi paesi vennero distrutti e centinaia di persone di ogni età assassinate.

L’offensiva alleata sul fronte italiano, che aveva raggiunto nell’autunno del 1944 l’Appennino tosco-emiliano, cominciò in primavera l’occupazione dell’Italia settentrionale. Con Inglesi e Americani combatterono alcune truppe italiane reclutate nelle zone già liberate e le unità partigiane. La liberazione delle città avvenne spesso prima dell’arrivo degli alleati: Firenze, Bologna, Milano, Torino vennero liberate dall’insurrezione popolare guidata dai partigiani. Mussolini e altri gerarchi nazisti, catturati dai partigiani mentre cercavano di fuggire in Svizzera, vennero fucilati (27-28 aprile).

Il 25 aprile 1945 gran parte dell’Italia settentrionale era stata liberata e nei giorni seguenti tedeschi e fascisti furono costretti ad abbandonare ogni ostilità.

Consegne:

1.   Metti in ordine cronologico i seguenti avvenimenti relativi al conflitto in Italia e assegna a ciascuno la data corrispondente (in alcuni casi sono stati aggiunti avvenimenti della guerra non italiani, per i quali consulta la linea del tempo della guerra già costruita)

    1. Liberazione dell’Italia del nord

    2. Armistizio dell’esercito italiano con gli alleati

    3. Eccidio a Roma delle Fosse Ardeatine

    4. Mussolini è fucilato dai partigiani

    5. Sbarco alleato in Sicilia

    6. Sbarco in Normandia

    7. Inizio offensiva di Stalingrado

    8. Liberazione di Roma

    9. Scioperi alla Fiat

    10. I tedeschi liberano Mussolini e lo mettono a capo delle repubblica sociale italiana

    11. Il re licenzia Mussolini

    12. Bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki

    13. Gli alleati raggiungono l’appennino tosco-emiliano

    14. Liberazione di Firenze

2.   Indica i sintomi interni ed esterni della debolezza del regime fascista nei primi mesi del 1943

3.   Come si sarebbero dovuti comportare il re e Badoglio per rendere efficace l’armistizio?

4.   Descrivi da una parte gli atteggiamenti prevalenti fra le truppe dopo la notizia dell’armistizio e, dall’altra, le reazioni dei tedeschi

5.   Perché la sovranità di Mussolini nel territorio controllato dalla neonata repubblica di Salò è solo apparente?

6.   Spiega la geografia politica dell’Italia nei due anni 1943-1945

7.   Chi faceva parte dei gruppi partigiani? Quali azioni militari svolgevano? Contro chi operavano?

8.   Quale fu la reazione dei tedeschi rispetto alle azioni dei partigiani?


Indice esercizi per la formazione a distanza

esercizio 1, esercizio 2, esercizio 3

Verifica 1

Scrivi un testo sul fascismo che, facendo soprattutto riferimento ai documenti studiati, sia capace di:

Verifica 2

Il regime fascista. Per ciascuna di queste date indica l’avvenimento e spiega l’importanza dell’avvenimento nel contesto della nascita e dello sviluppo del regime fascista: 

1922; 1925-1926; 1929; 1936; 1938 

Il regime nazista. Dopo aver indicato l’anno in cui Hitler va al potere, elenca in forma molto schematico i segnali di espansionismo militare della Germania nazista (almeno 5)      

II guerra mondiale. Rispondi alle seguenti domande:

Cronologia della Liberazione. Con la numerazione ricostruisci l’ordine cronologico dei seguenti avvenimenti specificando per ciascuno il contesto temporale (anno, mese o stagione, in qualche caso il giorno):

Olocausto. Hai 100 - 200 parole circa per scrivere un testo che definisca l’Olocausto                            

Resistenza. Hai 100 - 200 parole circa per scrivere un testo che spieghi il significato della Resistenza


home

a cura di Paolo Alpino