a cura di Paolo Alpino
CLASSE TERZA UNITA' DI LAVORO N° 1
Nazione e libertà nel Risorgimento
Filone Educazione interculturale
Indice esercizi per la formazione a distanza
Introduzione. E' una breve ul di inizio anno. Concettualmente riprende le tematiche sviluppate nella unità sulla rivoluzione francese e le sviluppa nel nuovo contesto del secolo XIX: di nuovo c'è solo la tematizzazione specifica del concetto di nazione..
Centrale è la disamina dei diversi programmi risorgimentali e delle iniziative politiche e militari che ad essi si rifanno.
Dal punto di vista metodologico c'è parziale discontinuità, come è naturale passando in terza media: l'insegnante spiega e gli alunni prendono appunti. O meglio: accanto alle altre modalità di lavoro compare anche questo modo di fare lezione. Tocca all'insegnante verificare naturalmente le capacità di comprensione degli alunni nel nuovo contesto didattico.
Cap. I La pace dei cento anni: 1815 - 1914
Cap. II I programmi del risorgimento
Capi. III Le guerre del risorgimento
Documento 1. Prendere appunti ascoltando un testo orale (la lezione dell’insegnante).
Mentre ascolti prendi appunti. Finita la spiegazione trova negli appunti presi le informazioni richieste nel questionario sottostante, rielabora poi gli appunti stessi e scrivi un testo completo e chiaro.
L’argomento
della lezione è: l’epoca della restaurazione. Pertanto esso vale anche come
titolo della tua relazione. La relazione si compone di 5 capoversi. Per ciascuno
ecco come iniziare: 1. Il Risorgimento è …; 2. Con la fine di Napoleone si
conclude l’epoca della …; 3. Le potenze che hanno sconfitto Napoleone sono
…; 4. La politica della restaurazione si basa su due principi …; 5. Per
realizzare i principi della restaurazione è stata costituita la …
Documento 2. Stesura testi
Sei un agente segreto di Metternich in uno degli stati italiani. Relaziona sulle idee di libertà e di nazione che i patrioti propagandano tra la popolazione.
Sei un nobile liberale piemontese e scrivi a Carlo Alberto per convincerlo a combattere gli Austriaci.
Sei un patriota mazziniano in esilio e scrivi a un familiare per informarlo sulla nuova organizzazione "Giovine Italia".
Documento 3.
La II guerra d'indipendenza
L’iniziativa ai moderati:
la guerra. Leggi il testo e svolgi le
seguenti attività: a) Sottolinea nel testo eventi e date del 1859 e riportali
mediante una linea del tempo sul quaderno b) Indica qual è il
risultato finale della guerra, giudica se è in linea o no con gli accordi
segreti di Plombières e spiega il perché.
L’iniziativa ai democratici: la rivoluzione. Leggi il testo e svolgi le seguenti attività: c) Descrivi l’originalità della posizione di Garibaldi rispetto a quella di Mazzini e di Cavour d) Sottolinea nel testo dati ed eventi del 1860-1, costruisci sommariamente una carta d’Italia, traccia il percorso della spedizione di Garibaldi e dell'esercito di Vittorio Emanuele II, indica con un simbolo le tappe e descrivi ciascuna di esse con una didascalia e) Giudica se è prevalsa, alla fine del processo descritto, l’ipotesi politica dei moderati o quella dei democratici. Spiegane i motivi
Documento
4 Libertà di Giovanni Verga (riduzione a
cura di Paolo Alpino). Leggi il testo e svolgi gli esercizi sottostanti:
"Sciorinarono dal campanile un fazzoletto a tre colori, suonarono le campane a stormo, e cominciarono a gridare in piazza: - viva la libertà!
Come il mare in tempesta. La folla spumeggiava e ondeggiava davanti al casino[1] dei galantuomini, davanti al Municipio, sugli scalini della Chiesa: un mare di berrette bianche; le scuri e le falci luccicavano. Poi irruppe in una stradicciola.
- a te prima, barone! Che hai fatto nerbare la gente dai tuoi campieri[2] – Innanzi a tutti gli altri una strega, coi vecchi capelli irti sul capo, armata soltanto delle unghie.
- A te prete del diavolo! Che ci hai succhiato l’anima! A te ricco epulone[3], che non puoi scappare, tanto sei grasso del sangue del povero!
- A te sbirro! Che hai fatto la giustizia solo per chi non aveva niente …
… Aggiornava; una domenica senza gente in piazza né messa che suonasse. Il sagrestano s’era rintanato; di preti non se ne trovavano più. I primi che cominciarono a fare capannello sul sagrato si guardavano in faccia sospettosi; ciascuno ripensando a quel che doveva avere sulla coscienza il vicino. Poi, quando furono in molti, si diedero a mormorare: - senza messa non potevano starci, un giorno di domenica, come cani!
Il casino dei galantuomini era sbarrato, e non si sapeva dove andare a prendere gli ordini dei padroni per la settimana. Dal campanile penzolava un fazzoletto tricolore, floscio, nella calura gialla di luglio.
E come l’ombra si impiccioliva lentamente sul sagrato, la folla si ammassava tutta da un canto. Fra due casucce della piazza in fondo ad una stradicciola, che scendeva a precipizio, si vedevano i campi giallastri nella pianura, i boschi cupi, sui fianchi dell’Etna. Ora dovevano spartirsi quei boschi e quei campi. Ciascuno tra di sé calcolava colle dita quello che gli sarebbe toccato di sua parte, e guardava in cagnesco il vicino.
- Libertà voleva dire che doveva essercene per tutti. Quel Nino Bestia, e quel Ramurazzo, avrebbero preteso di continuare le prepotenze dei cappelli
- Se non c’era più il perito per misurare la terra, e il notaio per metterla sulla carta, ognuno avrebbe fatto a riffa e a raffa
- E se tu ti mangi la tua parte all’osteria, dopo bisogna tornare a spartire di nuovo? Ladro tu e ladro io
- Ora che c’era la libertà, chi voleva mangiare per due avrebbe avuto la sua festa come quella dei galantuomini – il taglialegna brandiva in ario la mano quasi ci avesse ancora la scure.
Il giorno dopo si udì che veniva a far giustizia il generale, quello che faceva tremare la gente. Si vedevano le camicie rosse dei suoi soldati salire lentamente il burrone, verso il paesetto; sarebbe bastato rotolare dall’alto delle pietre per schiacciarli tutti. Ma nessuno si mosse. Le donne strillavano e si strappavano i capelli. Ormai gli uomini, neri e colle barbe lunghe, stavano sul monte, colle mani tra le cosce, a vedere arrivare quei giovanetti stanchi, e quel generale piccino sopra il gran cavallo nero, innanzi a tutti, solo.
Il generale fece portare della paglia nella chiesa, e mise a dormire i suoi ragazzi come un padre. La mattina, prima dell’alba, se non si levavano al suono della tromba, egli entrava nella chiesa a cavallo, sacramentando come un turco. Questo era l’uomo. E subito ordinò che gliene fucilassero cinque o sei, Pippo, il nano, Pizzanello, i primi che capitarono …
Il carbonaio, mentre tornavano a mettergli le manette balbettava: - dove mi conducete? – In galera – O perché? Non mi è toccato neppure un palmo di terra! Se avevano detto che c’era la libertà …"
Analisi del testo
Dividi il testo nelle tre sequenze (riconoscibili dai salti temporali) e sintetizzale con un titolo.
Individua i due significati di libertà (per i contadini del posto, e per i patrioti garibaldini).
Descrivi il comportamento del popolo in rivolta (durante e dopo).
Al popolo si contrappone un antagonista buono. Descrivine il comportamento.
Quale potrebbe essere il messaggio che vuole comunicare lo scrittore. Di speranza? O di rassegnazione? Perché?
[1] Edificio dove trascorrevano il tempo libero i proprietari delle terre
[2] Sorveglianti
[3] Uomo ricchissimo
Indice esercizi per la formazione a distanza
Verifica finale
Obiettivi: conosce fatti,
luoghi, date e personaggi del Risorgimento e analizza i programmi politici del
Risorgimento
Consegna: fornisci risposte complete e approfondite per le seguenti domande:
a cura di Paolo Alpino