a cura di Paolo Alpino
CLASSE SECONDA UNITA' DI LAVORO N° 5
LE ECONOMIE MONDO TRA MEDIOEVO ED ETA' MODERNA
Filone Educazione allo sviluppo
Indice esercizi per la formazione a distanza
Introduzione. A metà strada tra l'educazione allo sviluppo e l'educazione ambientale, l'unità presenta e applica il modello di economia-mondo agli spazi economici tra il basso medioevo e l'età moderna. Del basso medioevo racconta la funzione di Venezia in quanto centro di un impero economico, che abbraccia il mare Mediterraneo ed i mari del nord dell'Europa; dell'età moderna ricostruisce, ma limitatamente al XV secolo, le scoperte geografiche come conseguenza dei mutamenti geopolitici che maturano simultaneamente alla metà del secolo nelle tre aree culturali del vecchio mondo, cristiana, islamica e cinese. Infine, confrontando spazi, centri e periferie prima e dopo la data simbolo del 1492, l'unità fa iniziare con questa svolta il processo di globalizzazione e la supremazia dell'Europa atlantica nei nuovi spazi che si stanno delineando.
Dal punto di vista metodologico è da sottolineare l'uso della modellizzazione per capire i fatti storici: i modelli di economia-mondo e quelli di impero, in questo caso, permettono di abbracciare fenomeni in una cornice di lunga durata, e consentono così di operare confronti tra serie di eventi lontani nel tempo e nello spazio.Si privilegia in questo modo l'adozione di teorie interpretative dei fatti storici, ciascuno dei quali rientra quindi in una complessità che il modello e l'interpretazione cercano di rappresentare.
Cap. I Il modello di economia mondo
Presentazione del modello: spazio, gerarchie spaziali, divisione funzioni economiche
Applicazioni del modello alla situazione di oggi (gli spazi della globalizzazione), alle situazioni storiche precedenti (pluralità di economie mondo) dell'antichità (l'economia mondo del mediterraneo) e basso medioevo (l'economia mondo del mediterraneo e dei mari interni dell'Atlantico)
Cap. II L'impero economico di Venezia nel basso medioevo
Lettura carte e documenti sulla geografia di Venezia: la laguna e la posizione nel Mediterraneo
Lettura carte e documenti sulla storia di Venezia per cercare informazioni relative alle origini, ai commerci nell'alto medioevo e a quelli del basso medioevo, alle istituzioni della città
Ricerca informazioni sulle crociate e stesura di un riassunto schematico in base a indicatori cronologici
Costruzione di una carta dei commerci nel basso medioevo: rotte marittime e itinerari via terra
Definizione dell'impero commerciale di Venezia in termini di impero economico (e non di impero territoriale)
Lettura del testo e delle carte per determinare i momenti salienti dell'espansione verso la terraferma
Costruzione linea del tempo della storia di Venezia
Cap. III Buscar el levante por el poniente
Lettura testi per individuare i mutamenti geopolitici nelle aree cinese, islamica e cristiana nel XV secolo
Costruzione di relazioni (schemi di relazione) tra mutamenti politici, tecnologici e scoperte geografiche (avanzata turca, blocco dei commerci mediterranei, declino di Venezia e ricerca di nuove vie per le Indie)
Lettura e costruzione carte sulle scoperte geografiche per individuare le nuove vie delle Indie (quella portoghese e quella spagnola)
Lettura documenti sui mutamenti tecnologici relativi alla navigazione : il vortice oceanico dei venti e le nuove navi (le caravelle)
Applicazione del modello di economia- mondo ai nuovi mutamenti: allargamento dello spazio, la centralità dell'Atlantico, la riduzione del Mediterraneo a semiperiferia, le coste dei nuovi mondi ridotte a periferie
Documento 1 Economia-mondo
Secondo gli storici Braudel e Wallerstein per economia-mondo si intende una rete di rapporti economici che presuppone:
a) Uno spazio geografico di dimensioni variabili che dal punto di vista economico è fondamentalmente autonomo
b) Una divisione del lavoro tra le varie regioni dello spazio, gerarchizzata e funzionale ad un centro che si riserva le attività economiche più remunerative, mentre le aree semiperiferiche e periferiche forniscono materie prime agricole o industriali, oppure semilavorati.
Impero territoriale ed impero economico
Impero significa comando. Distinguiamo un comando diretto, cioè un impero territoriale: il centro conquista militarmente dei territori, li riduce a province entro i suoi confini, li sfrutta economicamente attraverso una politica fiscale predatoria.
Distinguiamo inoltre un comando indiretto, cioè un impero economico. Le conquiste territoriali del centro sono limitate e si riducono a poche basi strategiche lungo le rotte commerciali. Le vere conquiste sono di altra natura: le economie più deboli delle periferie vengono inserite dentro la rete dell'economia più forte del centro, gli interessi delle prime sono subordinati a quelli del secondo.
L'impero economico di Venezia: rotte marittime ed itinerari via terra.
Rotte di Levante, di "Romania", di ponente, del nord
La navigazione attraverso gli oceani
Contrariamente al Mediterraneo, dove soffiano venti imprevedibili e incostanti tanto da costringere le navi ad ad una navigazione quasi sempre sotto costa, i navigatori gradualmente fecero esperienza di come al di là delle "colonne d'Ercole" le cose stessero in maniera diversa e più favorevole: venti costanti e periodici rendono possibile e sicura la navigazione in mare aperto. Nell'emisfero nord soffiano in senso orario, nell'emisfero sud in senso antioriario: Spagnoli e Portoghesi rispettivamente praticarono queste strade del vento.
Le nuove navi - caravelle - mescolavano le caratteristiche migliori delle navi del Nord di origine vichinga e delle navi del Mediterraneo di origine greco-latina: in particolare disponevano di velatura mista, per a cui a seconda del bisogno montavano la vela quadrata del nord, ottima per il vento in poppa, e la vela latina triangolare, più flessibile per intercettare i venti trasversali alla rotta. Esse poi disponevano di un timone fisso su ruota, posizionato sulla poppa.
Documento 2 Venezia: le origini nell’alto medioevo
I
primi insediamenti stabili, sorti sugli isolotti della laguna, si sono formati
quando gli abitanti della Pianura Veneta cominciarono a rifugiarsi in questo
ambiente per sfuggire alle incursioni dei Longobardi. Nacquero così le prime
comunità di battellieri, pescatori e salinari che usufruivano di una pesca
abbondante ed estraevano molto sale dalla laguna. I villaggi che si erano
sviluppati sugli isolotti vicini, situati proprio al centro della laguna, si
sono poi riuniti nella cittadina di Rivo Alto, Rialto, che poi evolvendosi si è
trasformata in Venezia. Nel Medioevo il sale era una merce pregiata, e i
salinari lo portavano fino a Ravenna, che allora era la capitale dei domini
bizantini in Italia. Qui il sale veniva barattato soprattutto con il grano ma
anche con merci orientali, come l'incenso, le sete, le spezie e il famoso panno
purpureo di Bisanzio, che venivano riportate nella laguna. A questo punto
entravano in funzione i battellieri la cui specialità consisteva nel
trasportare le merci su per i fiumi dell'Italia settentrionale. Seguendo il Po,
e viaggiando in grandi convogli attrezzati al combattimento per evitare di
essere depredati, i battellieri veneziani si spingevano fino a Pavia, capitale
del regno longobardo, e qui vendevano le merci di lusso dell'Oriente alle
corti dei re longobardi e carolingi. In cambio riportavano in patria non solo il
grano, ma anche i manufatti prodotti dalle altre regioni italiane.
Quindi
Venezia è diventata ben presto una città di mercanti. Fin dall'inizio, pur
essendo formalmente sottomessa a Bisanzio, si è organizzata come libera città-stato,
senza dover affrontare, come le altre città, le lotte contro i principi e i
feudatari.
Perché
Venezia viene fondata? b) Indica le risorse della laguna c) Spiega il triangolo
commerciale che nell’alto medioevo fa capo a Venezia. Quali sono gli altri
vertici del triangolo? Cosa vende e cosa acquista Venezia d) Prova a disegnare
il triangolo commerciale e) Per diventare libero comune indipendente Venezia
contro chi ha dovuto lottare?Qual è la differenza con gli altri comuni italiani
o del mare del Nord.
La Repubblica e i1 doge. In
cosa differiva Venezia dagli altri comuni italiani.
I comuni eleggevano un podestà che restava in carica poco tempo e poi veniva
sostituito; i Veneziani invece eleggevano il doge, che restava in carica tutta
la vita.
Il
doge era un magistrato, il più elevato di grado, che governava insieme a un
gruppo di consiglieri. Il doge non doveva mai agire contrariamente al loro
parere e, all'occorrenza, diventava il condottiero che guidava l'esercito; del
resto doge deriva dal latino dux=duce.
La
sua carica non era ereditaria; così con il passare dei secoli si sono
avvicendati alla guida della Repubblica i membri delle più potenti famiglie
veneziane.
Il
primo doge eletto alla fine del VII secolo era però, molto probabilmente, un
rappresentante dell'Impero Bizantino. E sono stati proprio i rapporti con
Bisanzio a fare le prime fortune di Venezia la quale, sfruttando la sua
posizione geografica, divenne ben presto il crocevia del commercio tra due mondi
diversi e complementari: l'Oriente bizantino e l'Europa centro-settentrionale.
In questo Venezia è stata favorita anche dalla conquista del Mediterraneo da
parte dei Saraceni che, insediandosi in Sicilia, avevano lasciati liberi per la
marina bizantina solo l'Adriatico, il Mar Nero, e l'Egeo.
Che
differenza c’è tra il podestà dei comuni italiani ed il doge di Venezia? b)
Il potere del doge era assoluto? Perché? c) In conclusione il governo di
Venezia è oligarchico (governo di pochi). Perché? d) In dica il vantaggio
storico che deriva a Venezia dalla
sua posizione geografica?
Da battellieri a marinai.
Dalle origini
fino al 1000 i Veneziani sono stati soprattutto battellieri, e con i loro
convogli di barconi risalivano i fiumi dell'Italia settentrionale.
Dopo
il 1000 diventarono una nazione marinara, che commerciava e combatteva in molte
parti del Mediterraneo. Fino a che, nel 1204 Venezia riuscì a
"dirottare" la IV crociata contro l'Impero Bizantino e a conquistare
insieme ai crociati Costantinopoli. Questa impresa fece di Venezia una potenza
imperiale e le permise di impadronirsi dell'Isola di Creta, importante base
navale sulla via del Mar Nero. Ciò la condusse però anche ad aspre guerre
contro la sua grande rivale, Genova.
Che
differenza c’è tra la fortuna di Venezia nell’alto e e quella del basso
medioevo? b) Qual è l’evento che trasforma Venezia in una potenza imperiale
del Mediterraneo?
Le aste di schiavi.
Ma
il cristianesimo non aveva condannato l'uso degli schiavi? Condannato, ma non
abolito. Nell'alto Medioevo i pastori della Chiesa tolleravano la schiavitù dei
pagani e degli "infedeli" perché potevano essere convertiti, e le
loro anime salvate.
Fatto
sta che le aste di schiavi a Rialto furono proibite solo nel 1366, ma per ancora
un altro secolo da questa data Venezia seguitò ad importare schiavi che
venivano venduti non più all'asta ma con trattative private. Una legge di pochi
anni dopo (1381) stabiliva che una nave da carico poteva portare fino a 4
schiavi per ogni membro dell'equipaggio, perciò un battello con 50 marinai
poteva portare 200 schiavi.
Da
dove venivano gli schiavi? Prima del 1000, fonte principale di rifornimento
erano le popolazioni slave dei Balcani e dell'Europa Centrale, ancora non
convertite. Del resto il termine schiavo deriva proprio da slavo. Poi la
riduzione in schiavitù degli slavi declinò dopo il 1000, man mano che le loro
popolazioni si convertirono al cristianesimo e si vennero organizzando in stati
più forti. Continuò invece l'importazione dal Mar Nero di schiavi tartari,
russi e caucasici. Quindi, per la sua posizione geografica, Venezia, divenuta
regina dell'Adriatico, diventò al tempo stesso il centro di questo commercio.
Chi
acquistava gli schiavi venduti dai Veneziani? I più grandi mercati di vendita
erano l'Italia e soprattutto i paesi musulmani dell'Africa
I boschi del Veneto
Il legname è
stata l'altra merce con la quale i Veneziani si sono arricchiti. Prima della
rivoluzione industriale, infatti, il legno era una delle più importanti materie
prime ed era molto ricercato soprattutto dai Saraceni che ne avevano scarse
riserve nel loro ambiente. Ma anche l'ambiente della laguna ne era privo; dove
andavano a prenderlo i Veneziani? Nelle pianure venete c'erano ancora fitti
boschi di querce; poi, risalendo i fiumi, si trovavano frassini e faggi, e le
Prealpi Venete fornivano larici, pini e abeti. Inoltre c'erano i boschi del
Gargano. Ma perché i Veneziani vendevano il legno che era indispensabile ai
Saraceni per costruire le navi e quindi era un materiale bellico?. Anche il Papa
e gli imperatori proibivano di vendere ai musulmani sia il legno che gli
schiavi. Ma i Veneziani, come tanti mercanti d'armi del nostro tempo, mettevano
gli affari avanti a tutto. Per essi il legno, come gli schiavi, era un mezzo per
ottenere dai musulmani valuta pregiata, ossia oro o argento, con cui comprare
merci di lusso, e quindi aumentare il giro dei loro affari. Tuttavia il legno
potevano utilizzarlo essi stessi! E poiché, oltre al legno, anche il ferro e la
canapa per fare le corde li potevano avere a buon prezzo, i Veneziani presero a
costruire navi per proprio uso e per venderle agli altri.
Da dove provengono gli schiavi che Venezia vende nel Mediterraneo? b) Qual è l’atteggiamento della Chiesa nei confronti del commercio della schiavitù? c) Qual è l’importanza del legname nell’economia preindustriale? Quali sono le periferie che riforniscono Venezia di Legname? Qual è il manufatto che Venezia costruisce?
Conclusioni:
il modello
veneziano di impero
Per
conquistare l'Adriatico Venezia non ha dovuto "creare" le città
disseminate lungo le coste, né ha dovuto sviluppare le originali produzioni dei
paesi rivieraschi, ma ha trovato tutto già fatto.
La
sua abilità è stata quella di riunire tra le sue mani, come altrettanti fili,
i traffici che erano già in corso prima della sua intrusione e che riguardavano
l'olio, i vini e il grano delle Puglie; il legname per navi delle foreste del
Gargano; le pietre dell'Istria; il sale richiesto dagli uomini dell'una e
dall'altra sponda.
Allo
stesso modo ha riunito mercanti viaggiatori, centinaia e migliaia di barche e di
velieri, ed ha quindi rimodellato tutto a misura dei propri bisogni integrandolo
nella sua economia.
La
Serenissima pretendeva infatti che tutti i traffici dell'Adriatico fossero
convogliati verso il suo porto e posti sotto il suo controllo. A questo scopo si
è impegnata in lotte senza quartiere contro Fiume, città di brigantaggio,
nonché contro Trieste, Ragusa e Ancona, rivali commerciali.
I
mercanti stranieri avevano a Venezia le loro sedi commerciali e godevano di
grande libertà, tuttavia erano obbligati a depositare le proprie merci in
particolari edifici che fungevano anche da albergo, come il Fondaco dei
Tedeschi. Erano inoltre obbligati a reinvestire a Venezia gran parte di loro
profitti.
In
conclusione Venezia guidava l’economia di una vastissima area geografica, non
solo con l’attività dei suoi mercanti e delle sue navi, ma soprattutto per la
necessità che avevano gli operatori economici delle altre nazioni di andare a
Venezia per trovare il centro del mercato mondiale.
Indice esercizi per la formazione a distanza
Verifica conclusiva. Obiettivo: classifica e confronta gli spazi economici prima e dopo la scoperta dei nuovi mondi
Inserisci nella carta con pallini le città di Venezia, Genova, Bisanzio, Antiochia, Alessandria d’Egitto e Bruges. Rappresenta le rotte marittime percorse dai convogli (mude) di navi veneziane e gli itinerari via terra con colori e tratteggi diversi: Mude di Levante, Mude di Romania, Mude di Ponente, mude del Nord; I itinerario via terra, II itinerario via terra.
In conclusione indica le due grandi aree dell’economia mondo dell’Europa cristiana durante il basso medioevo. Qual è la novità rispetto all’area del mondo economico dei Romani sviluppatasi in epoca antica?
Spiega la natura dell’impero veneziano
Rappresenta con colori e tratteggi diversi le vie delle Indie di Portoghesi e Spagnoli, e la rotta di Magellano:
Indica e spiega tre fattori che hanno favorito e accelerato la scoperta dei nuovi mondi
Le
conoscenze geografiche di Colombo contenevano un elemento giusto e due
errori. Indica l’uno e gli altri.
Descrivi la nuova economia mondo indicando gli spazi e le gerarchie degli spazi in termini di centro, semiperiferie e periferia
a cura di Paolo Alpino