a cura di Paolo Alpino
CLASSE SECONDA UNITA' DI LAVORO N° 4
L'AGRICOLTURA MEDIEVALE
Filone Educazione allo sviluppo
Indice esercizi per la formazione a distanza
Introduzione. La congiuntura di eventi del 1300 permette di tematizzare i limiti dello sviluppo agricolo ed economico in generale dell'epoca preindustiale, all'interno dei rapporti sociali di produzione feudali e nella cornice del progresso tecnologico medievale.
Mappe concettuali e schemi intervengono non poco per delimitare l'argomento, fissare i temi e cogliere i rapporti tra le informazioni: all'alunno servono anche come riassunto dei concetti- chiave appresi. In questa unità si chiede in itinere ed in sede di verifica anche di produrre segmenti della mappa e di ricostruire semplici schemi di relazione che di essa fanno parte. A testimonianza di una consapevolezza che non basti solo imparare ed imparare facendo, ma che sia fondamentale per l'alunno essere cosciente di ciò che sii apprende: naturalmente in gradi diversi a seconda della difficoltà del contenuto e delle capacità diverse dei singoli alunni.
Cap. I La rinascita dopo il mille
Rappresentazione grafica della demografia medievale, con evidenziazione dello sviluppo della popolazione tra 1000 e 1300
Sottolineatura del meccanismo popolazione / risorse economiche (vedi mappe concettuali)
Lettura documenti sullo sviluppo dopo il 1000 e ricerca dei fenomeni caratterizzanti la rivoluzione agraria
Classificazione progressi in base ai criteri di sviluppo estensivo e sviluppo intensivo
Costruzione di relazioni tra i fenomeni della rivoluzione agraria (vedi mappe concettuali)
Cap. II Le città
Localizzazione delle aree urbane nell'Europa medievale
Lettura immagini per cogliere gli aspetti architettonici e gli spazi caratteristici della città medievale
Ricerca informazioni sullo sviluppo urbano (origini, nuovi ceti e nuovi mestieri, nuove ricchezze, sviluppo urbanistico, diffusione della cultura)
Lettura documenti per mettere a fuoco le istituzioni comunali: giuramento, assemblea, consoli, podestà, ecc.
Lettura documenti per mettere a fuoco l'organizzazione economica della città (le corporazioni)
Confronto conclusivo tra alto medioevo e basso medioevo secondo indicatori economici, sociali, culturali
Cap. III La congiuntura del 1300
Definizione del problema: la crisi demografica del XIV secolo nel contesto più generale della demografia medievale
Lettura documenti sulla "congiuntura" del 1350 per cercare le cause operanti di breve, di medio e di lungo periodo
Costruzione di semplici schemi di relazione su terre marginali e rendimenti decrescenti, sviluppo agricoltura e sviluppo allevamento
Lettura documenti sulla peste ed individuazione informazioni
Costruzione spiegazione semplice (monocausale) della crisi demografica e costruzione della spiegazione complessa (vedi mappe concettuali)
Documento 1 Confronto
tra alto e basso medioevo
Leggi
il testo e completa
la tabella sottostante negli spazi vuoti
indicatori |
Alto medioevo |
Basso medioevo |
economia |
|
aperta |
produzione |
finalizzata
all’autoconsumo |
|
forma
di scambio dei beni |
|
circolazione
del denaro |
tipo
di insediamento |
Quasi
esclusivamente rurale |
|
funzione
della città |
(quando
era sopravvissuta alle invasioni) |
Centri
dell’economia comerciale |
divisione
del lavoro |
Limitata
(Pochi mestieri. Ognuno cerca di fare più mestieri) |
|
società
e classi |
Società
tripartita: coloro che combattono, coloro che pregano, coloro che
lavorano (i servi) |
|
dominio
sulla società |
Da
parte dei feudatari (il potere d’immunità) |
|
mobilità
sociale |
|
“L’aria
della città rende liberi” |
cultura
e scienza |
Dei
tesori (rari) da copiare e conservare nei monasteri |
|
Documento 2
La
congiuntura del 1350: una combinazione di eventi.
Le
diverse crisi che si succedono intorno al 1350. Attorno al 1350 l’Europa
è stata colpita da una gravissima congiuntura. La congiuntura è una
combinazione di eventi talvolta fortunati ma in questo caso rovinosi. Questi
ultimi sono già di per sé gravi se accadono singolarmente, ma quando si
sommano e interferiscono l’uno sull’altro allora intensificano i loro
effetti nefasti. Ebbene, verso il 1350, i malaugurati fattori che in breve
tempo si sono abbattuti sull’Europa sono stati:
Una
crescita eccessiva della popolazione (operante già da secoli) e la rottura
dell’equilibrio tra popolazione e risorse
Un
deciso e prolungato deterioramento climatico a partire dalla fine del 1200
Una
successione di carestie di cui una, più grave e prolungata, nel 1315-17
La
grande epidemia della Peste Nera che ha avuto la sua fase acuta nel 1348-51
Popolazione e alimenti. Nei primi secoli dopo il mille le città europee avevano conosciuto un brillante e prolungato periodo di espansione economica; anche il clima era stato favorevole all’agricoltura e ciò aveva condotto la popolazione complessiva ad accrescersi.
Molto probabilmente, nei tre secoli che vanno dal 1000 agli inizi del ’300, la popolazione europea si era addirittura raddoppiata passando, secondo le stime, da circa 40 a circa 80 milioni di abitanti, Russia esclusa.
Verso il 1350 le città più popolose d’Europa erano Milano e Parigi, con circa 200.000 abitanti ciascuna. Poi seguivano Venezia, con 150.000; Firenze con 100.000; Gand e Bruges con 80.000; Siena con 50.000. Queste città dominavano su un reticolo di cittadine e città minori, la maggior parte delle quali aveva da 2000 a 20.000 abitanti.
L’incertezza dei tempi, e la possibilità che i nemici della città-stato potessero attaccarla di sorpresa, spingeva gli uomini a cercare rifugio entro le mura. Perciò agli inizi del ‘300, anche se molte città avevano intrapreso l’ampliamento della cerchia murata, la maggior parte dei quartieri era sovrappopolata, e la loro densità demografica era sproporzionata rispetto alle attrezzature e alle condizioni igieniche del tempo.
Le condizioni sanitarie e la medicina erano arretrate. Le case erano umide, sovraffollate e malsane e c’erano difficoltà a riscaldarle d’inverno o refrigerarle d’estate. Un gran numero di mendicanti e storpi si aggiravano per le strade. I trasporti erano lenti e le strade insicure e le distanze da una città all’altra dovevano essere superate a piedi o a cavallo. Anche la capacità di produrre alimenti era limitata, così come la capacità di conservarli e distribuirli da un punto all’altro del territorio.
In queste condizioni, il graduale aumento demografico, che per lungo tempo era avvenuto in modo armonico e in equilibrio con le risorse, aveva infine travolto gli argini, e la popolazione si era troppo accresciuta rispetto alle risorse alimentari. Per far fronte alle necessità da tempo erano state messe a coltura anche le terre marginali, poco produttive con rendimenti agricoli progressivamente decrescenti:
se nelle terre più fertili il raccolto era abbondante, in quelle meno fertili - che si mettevano a coltura per soddisfare la domanda di generi alimentari – i raccolti erano decisamente inferiori. Pertanto il rapporto tra popolazione e risorse era ormai giunto al limite e bastava poco per scatenare una carestia.
La recrudescenza climatica e le carestie. Ad aggravare la situazione, verso la fine del XIII secolo è avvenuta una variazione climatica, una sorta di piccola glaciazione, che ha causato l’avanzata dei ghiacciai e l’inizio di un lungo periodo freddo e umido che è durato fino al XVIII secolo. A causa di questo mutamento climatico, dal 1315 al 1317 delle piogge torrenziali avevano a più riprese danneggiato i raccolti dei cereali e dell’uva, e una delle più acute carestie si era abbattuta sull’Europa. I prezzi di tutti gli alimentari diventavano proibitivi; alcuni mercanti infatti speculavano sulla penuria di cereali vendendo a peso d’oro il grano proveniente dalla Sicilia e dalla Puglia.
Così, mentre i più ricchi riuscivano ad evitare il
flagello, la fame spingeva i più poveri in una spirale fatale. Le tappe di
questa spirale erano: il vagabondaggio, la mendicità, il saccheggio, il
ricorso ai cibi più ributtanti e infine la morte, causata dagli stenti e
dalla dissenteria. Le città si riempivano di mendicanti, e tra i poveri si
svolgevano spesso lotte frenetiche per disputarsi i cibi più abietti. Le
analisi fatte dagli storici sui registri parrocchiali che ci sono pervenuti da
quel lontano periodo, hanno messo in evidenza una elevata mortalità infantile
e una forte riduzione della speranza di vita, in certi casi dai 35 ai 20 anni
Questionario.
A) Cosa è una
congiuntura? B) Elenca le calamità che attorno al 1350 si sono
abbattute sull’Europa. Tra queste quali erano operanti da più tempo ? Quali
invece erano recenti? Quali quelle recentissime? C) Come è la
situazione demografica in Europa dal 1000 al 1300? Quali fattori agivano in
favore di questa situazione? D) Localizza le metropoli del tempo
(carta pag.261) e indica le regioni in cui per lo più si trovano E) Come erano le condizioni di vita della popolazione
urbana? F) Cosa sono le terre marginali? G) Cosa significa che
la popolazione nel 1300 si era troppo accresciuta? H) Descrivi la
variazione climatica della fine del XIII secolo e le sue conseguenze I)
Quale fenomeno economico si produce in seguito alla penuria dei beni? Quali
ceti sono particolarmente colpiti? Quali meno? L) Riporta esempi del
paesaggio umano delle città sotto la minaccia della fame
Gli uomini mettono a coltura prima le terre più fertili, successivamente per soddisfare il crescente fabbisogno alimentare ricorrono a terre meno fertili.
Consegue che l’aumento della produzione agricola non è
accompagnato da un aumento della produttività: cioè i rendimenti sulle terre
marginali sono decrescenti, come esemplificato in tabella.
TERRA |
SEMINA |
RACCOLTO |
RENDIMENTO |
Più fertile |
100 |
500 |
5 |
Meno fertile |
100 |
400 |
4 |
Ancora meno fertile |
100 |
200 |
2 |
Ecc. |
|
|
|
Il principale fertilizzante del tempo è il concime prodotto dal bestiame. La messa a coltura di nuove terre sottrae le terre adibite a pascolo. Quindi lo sviluppo dell’allevamento incontra ostacoli, e diminuisce la produzione di concime. In conclusione diminuisce la produttività delle terre agricole.
Viceversa l’allargamento delle terre da pascolo significa restringimento delle aree agricole.
Come uscire dal circolo vizioso? Come impedire l’antagonismo tra le due attività agricole?
Nel basso medioevo le due ruote dello sviluppo – popolazione ed economia (agricoltura) – si sono mosse con velocità asincrone: lo sviluppo economico, prevalentemente estensivo, arranca, non riesce a tener dietro allo sviluppo demografico. Come nelle economie di caccia e raccolta, i predatori sono cresciuti più in fretta delle prede (agricole): è crisi. La peste trova così il terreno preparato da fame e sottoalimentazione.
Documento 4 La peste.
Leggi il testo ed inserisci nella tabella le informazioni richieste
Nell'ottobre del 1347 dodici galere
genovesi provenienti da Caffa, una colonia genovese posta sul Mar Nero, giunsero
al porto di Messina. Su quelle galere viaggiavano anche i topi, portatori del
bacillo della peste nera. La malattia si diffuse con una rapidità
impressionante: nel novembre del 1347 era già a Marsiglia, in Francia, l'anno
successivo toccava il mare del Nord ed entro il 1350 raggiungeva l'Atlantico,
la Scozia e il fiume Elba.
La medicina del tempo era impotente
di fronte a questo flagello e, d'altra parte, il bacillo della peste, trasmesso
dalle pulci dei topi, fu scoperto soltanto sul finire del secolo XIX.
Contro la terribile epidemia che imperversò nel Trecento, i medici medievali non seppero indicare che rimedi inutili o addirittura dannosi. Persuasi che la peste fosse provocata dall'aria corrotta o dall'influsso maligno delle stelle, essi consigliavano di starsene chiusi in casa, proteggendosi con aromi ed incensi ed affidandosi ad amuleti e portafortuna. Oppure suggerivano la fuga verso luoghi non ancora raggiunti dal contagio.
La gente comune scorgeva nella peste
una punizione divina per i peccati degli uomini. Venivano organizzate perciò
processioni di penitenza, in cui si chiedeva a Dio di far cessare il castigo (ma
in realtà gli affollamenti aumentavano i rischi di contagio) e si invocavano
i santi, soprattutto San Sebastiano e San Rocco.
I governi, dopo il primo smarrimento,
presero anch'essi i loro provvedimenti, istituendo la quarantena: le navi
provenienti da località sospette dovevano sostare 40 giorni lontano dai porti,
perché si pensava che in questo modo l'infezione non avrebbe attecchito. Nel XV
secolo sorsero anche i primi lazzaretti, ospedali in cui i malati di peste
venivano raccolti e assistiti.
Era un bel passo avanti, se si pensa
che per il terrore del contagio molta gente rinchiudeva in casa i familiari
ammalati, senza cibo e assistenza, e li lasciava morire di stenti.
La paura della peste spingeva anche a
cercare dei «colpevoli» per sfogare su di loro la propria rabbia impotente.
Ancora una volta le prime vittime furono i «diversi» e soprattutto gli ebrei,
accusati di avvelenare i pozzi.
La strage che la peste nera provocò
in Europa fu enorme. Si calcola che fra il '47 e il '51 siano scomparse ben 25
milioni di persone su una popolazione di circa 75 milioni di abitanti. I più
colpiti furono i poveri, perché erano meno nutriti e meno protetti contro il
freddo.
L'ossessione della morte, atroce e sempre presente, ispirò nuovi temi di pittura: nei cosiddetti Trionfi della Morte: in essi si rappresentò la Morte che avanza, trionfando, su schiere di cadaveri, mentre nelle Danze macabre furono raffigurati orribili scheletri che danzano, trascinando con sé, senza riguardo per nessuno, papi e imperatori, uomini e donne, vecchi e bambini.
I numeri della peste. Completa la tabella?
Quando? |
Per quanto tempo? |
Popolazione prima della peste |
Popolazione dopo la peste |
popolazione scomparsa |
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|
I luoghi della peste. Traccia il percorso della peste
La fenomenologia della peste. Rispondi alle domande:
La spiegazione scientifica della peste.
In che modo si era diffusa la peste?. Perché la città medievale costituisce la
nicchia ecologica ideale per la diffusione della malattia? Le spiegazioni del
tempo. I contemporanei avevano sviluppato teorie “bizzarre” circa
l’origine della malattia. Quali? Primi provvedimenti. Che misure hanno
preso i governi delle città? Ossessione della morte. In che modo venne
trattato il tema della morte nell’arte del tempo?
Indice esercizi per la formazione a distanza
Verifica sull'agricoltura medievale
Obiettivo: analizza fenomeni storici relativi
all’economia agricola medievale, allo sviluppo delle città e alla crisi
economica del XIV secolo
Nell’elenco sottostante troverai, mescolate insieme, caratteristiche sia dell’alto medioevo sia del basso medioevo. Devi inserire le caratteristiche secondo l'appartenza alle due epoche storiche. L’esercizio è già iniziato.
Paesaggio in prevalenza di boschi e paludi / dal 1000 al
1492 / la cultura come “tesoro” di pochi / società tripartita in coloro che
combattono, che pregano e che lavorano /rotazione triennale / manodopera
esclusivamente formata da servi della gleba / nascita e sviluppo delle città /
paesaggio in prevalenza di terre coltivate / lentissimo sviluppo della
popolazione /esclusivo potere dei feudatari / nascita della borghesia cioè di
una nuova classe sociale che non fa parte nè dei “ servi” né dei signori /
rotazione biennale / utilizzo di mulini a vento e ad acqua / dal 476 al 1000 /
sviluppo veloce della popolazione / sviluppo dei mestieri artigianali /
manodopera formata anche da contadini liberi / economia chiusa / i comuni
tolgono in parte potere ai feudatari /società rurale / ripresa dei commerci /
limitata divisione del lavoro / aratro leggero di legno / la cultura come mezzo
di comunicazione per molti.
alto
medioevo |
basso
medioevo |
Rotazione
biennale |
Rotazione triennale |
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Completa
lo schema relativo alla rinascita economica dopo il mille inserendo le
espressioni dell’elenco:
ripresa dei commerci; aumento produzione agricola; dissodamenti e bonifiche; eccedenze o surplus; aumento produttività agricola
In ogni coppia i due concetti sono in relazione. Riferendoti allo sviluppo della città nel basso medioevo prova a rappresentare la relazione formando una o più frasi, come nell’esempio:
a)
città/popolazione nelle città aumenta la popolazione
b)
borghi/mercanti e artigiani; c) ricchezza mobiliare/commerci; d) Comune/grande
feudatario laico o ecclesiastico e) coltivazione di nuove terre/contadini liberi
Completa con le informazioni dell’elenco lo schema relativo allo sviluppo agricolo nel basso medioevo:
Rendimenti decrescenti; messa a coltura di nuove terre ma meno fertili; squilibrio tra risorse alimentari e popolazione; crescita del fabbisogno alimentare; aumento demografico; diminuzione dell’allevamento di bestiame e di produzione del concime.
Disegna
con delle frecce uno schema di relazione che spieghi la congiuntura del 1350
facendo uso delle informazioni sottostanti.
mutamento climatico, crollo demografico, peste,
diminuzione produttività agricola, carestie, sovraffollamento e mancanza
d’igiene nella città
Quali
le cause della crisi del XIV secolo? Molte sono state le ipotesi, e le
discussioni degli storici sono ancora accese. Sostanzialmente due sono le
risposte:
a.
Una prima interpretazione è tutta basata sulla peste. Si dice: vi
furono anni di carestia tra il 1317 e il 1320, vi furono forse anni di
freddo intenso e di estati asciutte; però tutti questi fatti sarebbero
stati superati nel corso di pochi anni e lo sviluppo sarebbe forse
continuato; la causa vera, unica della catastrofe è la peste, con i
milioni di morti, con il terrore, con la rovina dei campi e delle
coltivazioni.
b.
Una seconda interpretazione è più articolata. Si dice: “vi sono
molti segni che indicano, già prima dello scoppio della peste, che il
periodo di sviluppo era finito; l'agricoltura era ancora arretrata, e non
riusciva ormai più a nutrire la popolazione; il freddo e la siccità
rovinarono i campi; la carestia, soprattutto, ebbe un ruolo molto importante
poiché, a causa della fame, gli uomini erano indeboliti e, quindi, più
facilmente soggetti alle malattie, e quindi a morire a causa della peste. Un
esempio: in Olanda la peste fu quasi inesistente perché gli uomini si nutrivano
dei prodotti della pesca, non furono toccati dalla carestia, e riuscirono
così a resistere al morbo. La peste, certo, fu molto importante, ma non fu
l'unica causa della spaventosa crisi, le cui radici furono profonde e
lontane, tra il 1280 e il 1310”.
Leggi
ora queste frasi. Inserisci accanto a ognuna di esse il numero a o b, a
seconda si riferiscano alla prima o alla seconda ipotesi.
Ecco il meccanismo della crisi: troppa
popolazione - carestia - peste - calo della popolazione(
)
Le carestie non hanno grande importanza: dopo
pochi anni i raccolti divengono nuovamente abbondanti (
)
Se non vi fosse stata la peste nessuna crisi
si sarebbe scatenata ( )
Le grandi crisi scoppiano sempre a causa di
un unico motivo ( )
Le tecniche
agricole sono ancora abbastanza rudimentali; la popolazione è troppo
aumentata; è sufficiente un raccolto scarso per dare inizio a un periodo di
difficoltà ( )
L’interpretazione che sulla crisi ha dato
il tuo insegnante assomiglia a quale delle due ipotesi? Crocetta quella giusta
Ipotesi a
ipotesi b
a cura di Paolo Alpino