La gazzetta del Mezzogiorno

Mercoledì 13 marzo 2002

piazza grande

(nella pagina Cultura & Spettacoli)

Costa, riga e compasso

Un'area naturale protetta lungo la costa tra Bisceglie e Molfetta. I biscegliesi la indicano col nome di Pantano-Ripalta, Torre Calderina si chiama invece per i molfettese quella fascia di terra compresa tra l'Adriatico e la strada statale l6. Una zona, sottoposta a vincolo faunistico e paesaggistico, che il piano regolatore generale di Molfetta destina a zona agricola e che invece potrebbe veder nascere un albergo e un villaggio turistico grazie alle deroghe concesse dalla stipula di un acconto di programma.

Questa rubrica si è già occupata del caso nelle scorse settimane (30 gennaio e 6 febbraio). Ora ci sono alcune novità.

Innanzitutto, per iniziativa del «Comitato per la Salvaguardia della Zona Pantano-Ripalta», è stata richiesta formalmente la con convocazione di un consiglio comunale «ad hoc» (a Bisceglie) per deliberare l’istituzione di un’area naturale protetta secondo quando è previsto dalla legge regionale n°19 del 1997. La seduta consiliare, la cui convocazione è sostenuta da Forza Italia, Verdi, Rifondazione Comunista e Movimento Progressisti Democratici, dovrà svolgersi entro un paio di settimane. È il primo concreto risultato del convegno che lo stesso comitato aveva organizzato lo scorso 23 febbraio. L’auditorium di Santa Croce di Bisceglie era gremito di gente, soprattutto giovani, e in quella occasione il presidente del comitato, Mauro Sasso aveva consegnato all'assessore all'Ambiente di Bisceglie, Luigi Vella, le 2.479 firme raccolte per sostenere la richiesta di istituire l'area protetta. Intanto (e questa è la seconda novità) la Regione Puglia ha sospeso l'iter di definizione dell'accordo di programma per il complesso turistico a Torre Calderina. In seguito al ricorso presentato dal consigliere comunale di Molfetta Antonello Zaza (Prc) l'Assessorato regionale all’Urbanistica ha deciso di commissionare una relazione integrativa di «verifica di compatibilità con il tematismo del Putt-Oasi faunistica di protezione».

Terza novità. Legambiente, Archeoclub e altre associazioni stanno preparando, a Molfetta, un convegno che si terrà nei primi giorni di aprile. Sul tema della salvaguardia della zona di Torre Calderina interverranno urbanisti, geologi, naturalisti e in quella occasione l’architetto Colonna presenterà un progetto di massima per il recupero ambientale della zona. L'idea è in sintonia con la nuova cultura architettonica che sostituisce ai criteri passivi della pura conservazione dell'ambiente, nuovo criterio della progettazione del paesaggio.

Due anni fa a Bari si tenne un importante e tempestivo convegno promosso dall'Ordine degli architetti della Provincia di Bari dal titolo: «Dal progetto nel paesaggio al progetto per il paesaggio». Vi parteciparono studiosi del calibro dl Eugenio Turri e Annalisa Maniglio Calcagno e il tema dominante fu appunto la necessità di superare la brutale e ingenua alternativa fra edilizia e natura, ma nella prospettiva di una progettazione del paesaggio che tenga conto dei valori (naturali, ma anche storici, antropologici e letterari) che esso contiene ed esprime. Così come indicato nel disegno di Convenzione europea sul paesaggio ma anche nei principi e nelle finalità della recente normativa regionale pugliese se m materia di urbanistica.

La Legge regionale n° 20 del 27, cioè la nuova legge urbanistica generale, all’art. 1 proclama che: «La Regione Puglia persegue gli obiettivi della tutela dei valori ambientali, storici e culturali espressi dal territorio, nonché della sua riqualificazione, finalizzati allo sviluppo sostenibile della comunità regionale». Non a caso con la precedente Legge regionale n° 25 del 15 dicembre 2000 la Regione ha riservato a sé alcune funzioni tra cui, con l’articolo 3, quella di apporre «nuovi vincoli paesistici e revisione di quelli esistenti secondo le procedure del decreto legislativo 490/1999».

Ma spesso accade che i principi vengano traditi dalle norme che essi stessi informano. Ed è proprio il caso della legge regionale n° 20/2001: l’Adirt (Associazione per la difesa degli insediamenti rupestri e del territorio), l’associazione «Italia Giusta» e la rivista «Sudcritica» diretta da Nicola Magrone, hanno presentato sabato scorso nel museo civico di Gravina di Puglia una proposta di referendum regionale per abrogare l’Art.23 della legge intitolata «Norme generali di governo ed uso del territorio», articolo col quale la Regione ha sub-delegato ai Comuni la facoltà di autorizzare la trasformazione degli immobili soggetti a tutela paesaggistica secondo quanto previsto dall’art. 151 del decreto legislativo 490/99, nonché di rilasciare l’autorizzazione paesaggistica prevista dall’articolo 5.01 delle norme tecniche di attuazione del Putt, il Piano urbanistico territoriale tematico deliberato alla fine del 2000.

Spesso quando ci si avventura nella selva dei codici, le questioni in gioco possono sembrare sottigliezze fastidiose, ma dietro di esse si agitano interessi che riguardano tutti da vicino: residenti e immigrati, ospiti e turisti, imprenditori e clienti.

Nicola Signorile