L’ultimo carbonaio: la fase preparatoria

 

 

 

 

 

 

 

Gli attrezzi del carbonaio sono: la zappa, l’accetta, la cesta (cufino o curbiedda), la mazza, la pala, la ronca, il rastrello di legno e il rastrello di ferro. Servono anche pietre, fogliame e acqua.

Si inizia spianando il terreno, si sistema la legna, disponendo i ceppi in senso orizzontale per formare la base omogenea e si prosegue accatastandoli verticalmente, formando una montagnetta semisferica, “u fussuni”.

Al centro si lascia un camino nel quale vengono disposti legni più sottili e rami secchi, per favorire la combustione. La sommità del camino è chiusa da un coperchio, che serve per controllare la regolarità del procedimento ed eventualmente per intervenire, aggiungendo altra legna.

Si ricopre il tutto con foglie e terra e si circonda la base con un giro di pietre, distanziate l’una dall’altra, per favorire il flusso dell’aria.

Per raggiungere la sommità, si poggia una scala di legno su un fianco.

A seconda della quantità di legna o della grossezza dei ceppi, il carbonaio esperto sceglie il tipo di “fussuni”: “a catascia” o “a pagghiaru”.

Mediamente si adoperano 40 quintali di legname, per ottenerne 10 di carbone.

Quando tutto è pronto, si dà fuoco alla legna dall’apertura sommitale.