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L’ultimo carbonaio: la fase finale
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La combustione inizia dall’alto e
prosegue verso il basso. Questa è la fase più delicata di tutto il
procedimento, in quanto un carbonaio poco esperto può pregiudicare il
risultato finale, vanificando il lavoro e rimettendoci anche la materia
prima, che si riduce in cenere. Grande importanza ha il vento che può consumare
la catasta da un solo lato; a questo punto il carbonaio deve intervenire
proteggendo con fasci di “frasche” la parte sottovento e creando dei fori di
aerazione per equilibrare la combustione. Il procedimento può durare mediamente cinque
o sei giorni ed è necessaria la presenza quasi continua del carbonaio, sia di
giorno che di notte. Quando tutta la legna è diventata
carbone, per interrompere la combustione, si procede sostituendo la terra
grossa che copre “u fussuni”, con terra più sottile o con la “ginisata”,
cenere nera, residuo di una precedente produzione. Questa operazione, che
viene effettuata a settori, serve ad impedire l’afflusso dell’ossigeno. Alla fine si elimina la copertura di
terra e si scopre il carbone, che viene ripulito da eventuali residui. In
questa fase il carbonaio calza zoccoli di legno alti tre dita, per proteggere
i piedi da possibili ustioni. Il carbone, messo in appositi sacchi, è
pronto per la commercializzazione; il suo prezzo varia intorno allo 0,78 euro
al chilo. |