Si sentiva l'esigenza di una buona pubblicazione di
horror italiano, anche per far capire al pubblico e al mercato che
esiste una necessità di un genere di narrativa che scavi nelle
paure recondite e negli incubi più nascosti. È vero
che ci sono i siti internet e anche i piccoli editori indipendenti
(Addictions, Il Foglio, il Macabroshow
), ma la collana Urania
di Mondadori ha tutt'altra possibilità di far breccia e di
arrivare ovunque.
Gianfranco Nerozzi raccoglie un gruppo di buoni autori già
noti al pubblico.
Si parte con una bella storia di Carlo Lucarelli che racconta le peripezie
di una testa mozzata al tempo della rivoluzione francese. Si continua
con Andrea G. Colombo che indaga sugli effetti perversi di una pasticca
di droga sintetica, quindi ci immergiamo nel terrore puro di Giampiero
Rigosi e il suo pittore folle. Tiziano Sclavi e Paola Barbato scrivono
una parabola horror sul senso della vita che è una riedizione
in forma narrativa di un racconto a fumetti di Dylan Dog. Paolo Di
Orazio (ricordate la mitica rivista "Splatter"?) non si
smentisce e ci conduce per mano in un gelido inferno dove un mostro
risorge sui pezzi di un corpo umano. Isabella Santacroce (che ha recentemente
pubblicato lo stupendo "Lovers") costruisce un horror particolare,
fatto di emozioni. Franco Ricciardiello ci presenta una nuova figura
di vampiro iraniano tagliatore di teste, mentre Eraldo Baldini si
ferma alla cultura Padana e come suo stile scrive una storia di orrore
partendo da una leggenda popolare (quella dell'uovo dell'Ascensione).
Terribile il serial killer di Danilo Arona che uccide solo bambini
biondi, come è inquietante Douglas Preston (l'unico straniero)
che presenta un horror sotto forma di racconto epistolare. Gianfranco
Nerozzi ha amalgamato e scelto gli autori ma ha scritto pure un racconto
stupendo, un horror postatomico, dove una terribile epidemia sta distruggendo
il mondo e una banda di ragazzini orfani fugge verso il mare. Molto
bello e di grande forza narrativa.
Ho parlato soltanto delle storie che mi hanno maggiormente colpito
e che a mio parere risultano meglio strutturate e di maggior presa
orrorifica. Gli altri autori sono: Dario Tonani, Giovanni Arduino,
Luigi Bernardi, Luca Masali e Alessandra C. In definitiva l'unica
storia che proprio non ho capito è quella di Giovanni Arduino
(una poesia? Un racconto? Ai posteri l'ardua sentenza
), ma dura
lo spazio di tre smilze paginette quindi si può sopportare.
Il giudizio sul libro resta più che positivo e l'opera dimostra
come per fare orrore non ci sia necessità né di chiamarsi
Stephen King (ultimamente molto in ribasso) né di venire per
forza da oltre oceano. Abbiamo anche in Italia i nostri orrori mediterranei
e tanti bravi autori che li sanno raccontare.
Per finire diciamo che il libro chiude in bellezza con l'intervista
al regista Pupi Avati, autore di film simbolo come "Zeder"
e "La casa dalle finestre che ridono", che ci racconta cosa
è per lui l'orrore.
Urania - Millemondi euro 5,10 pag.350