Fuori dal gioco di Patricia Wolf

 

 

Ventuno racconti, ventuno storie dure, reali, vivide. Patricia Wolf, con questa raccolta di racconti, vuole colpire il lettore e farlo riflettere su alcuni temi precisi.
C'è uno sfondo che unisce le vicende che si sviluppano in questi racconti: l'emarginazione dei personaggi, le scelte sbagliate che molte volte tutti noi ci troviamo a fare, la nostalgia.


Si respira aria di anni passati, gli anni 80 soprattutto, fatti di musica, droga, mode. E nelle storie c'è un senso di malinconia e di rimorso verso quegli anni che potevano dare di più, che si potevano sfruttare meglio. Che, forse, nella provincia descritta dall'autrice non sono arrivati con la stessa forza che nelle grandi città.

La musica è lo sfondo a tutte le storie, così come alcuni scrittori che vengono citati.
Secondo me, leggendo questi fulminanti racconti, il lettore capisce molto del mondo della Patricia Wolf narratrice, ma anche della Patricia Wolf persona, delle sue idee, dei suoi miti, delle sue manie.
Non c'è normalità in nessuna vicenda e in nessun personaggio che incontriamo: giocatori di calcio a fine carriera, padri assenti, famiglie smembrate, abusi di droghe, alcool e vita, sesso svilito.

In particolare, mi ha colpito L'alieno, il racconto che apre la raccolta: la storia di un uomo che siede in un bar e che non parla con nessuno e che diventa, pur non facendo nulla, una sicurezza per chi entra in bar. Lui è sempre lì, non si muove mai, non parla con nessuno. Fino al colpo di fortuna che cambia la vita. Attorno a questo personaggio, la vita si muove, gli passa davanti e lui rimane indifferente, fino al colpo di scena finale.


In Donna per un giorno, Patricia affronta il tema della diversità, della libertà di prendere una scelta importante senza essere condizionati da nulla.
Notevoli anche le storie sportive, in particolare la descrizione di alcuni giocatori e allenatori di calcio. Sempre con una vena malinconica, sempre alla ricerca di riscatto e di rivincite.

Lo stile della Wolf è asciutto, privo di fronzoli. In certi casi l'autrice usa un linguaggio gergale, colloquiale, riuscendo a trasportare la lingua parlata in lingua scritta.
Sarei curioso di leggere Patricia Wolf in altre prove, diverse da questa. In un genere totalmente differente, perché secondo me, la nostra collaboratrice riuscirebbe a creare personaggi, atmosfere e vite sempre affascinanti anche staccandosi dal genere "soft power" di cui si giudica seguace.

Per ordinare il libro potete contattare direttamente Patricia Wolf o visitare il sito della casa editrice Le Streghe: http://lestreghe.pixelpress.it

 

Patricia Wolf, Fuori dal gioco, Edizioni Le Streghe, pagine 211, euro 13,00

 

Mumi