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Con l'avvento Veneziano vennero ripresi nel territorio di Canda i
lavori di bonifica
intrapresi dagli Estensi e portata l'agricoltura locale ad un buon
sviluppo strutturale.In altri termini i nuovi proprietari veneziani
sostituirono il vecchio paesaggio vallivo-boschivo - pascolivo con
quello agrario, suddividendo i poderi in grandi quadri, segnati da
strade,sentieri, scoline e piantate regolari con l'inserimento di
nuovi elementi, "la villa rustica osignorile, nata non per le
vacanze estive, ma come residenza padronale innestata nell'azienda
agricola". .
Le ville rustiche, legate soprattutto alle zone di bonifica, non rientrano
nella classe di
quelle ufficialmente considerate "ville venete", ma non
hanno dal punto di vista del
paesaggio agrario, significato diverso dalle ville palladiane e da
quelle loro contemporanee.
Evidentemente i nuovi imprenditori agrari -una volta affidate le loro
fortune alla
terra -non intendevano delegare ad altri il compito di amministrare
e dirigere le loro
proprietà, pertanto, si trasferivano nelle loro tenute stabilendovi
al centro dei loro
possedimenti o lungo i corsi d'acqua da poco sistemati le loro dimore,
che secondo il ceto
sociale, poteva essere rustica o signorile.
In Canda, le residenze rurali di rispetto, che hanno mantenuto la
loro originarietà,
sono: "Ca Raspi" -Cà Tommasi" -"Campagnole"
e qualche altra.
Ma l'edificio più importante per la sua rilevanza architettonica
è la villa "Nani
Mocenigo", fatta costruire dai nobili Nani nel tardo '500.
"La famiglia "Nani", già compresa nella Serrata
del Maggior Consiglio (1297),
nel sec. XIV si divise nei seguenti tre rami: .
-primo ramo di San Giovanni Novo e della Giudecca o del Sesamo;
-secondo ramo di Cannaregio o della Zoia;
-terzo ramo di San Travaso." l' Quelli del secondo ramo furono
i compratori della tenuta di Canda, che nel secolo I
XIX assunsero anche il cognome Mocenigo ereditato da quella famiglia.
: Committente della splendida vi11a sembra essere stato Agostino Nani,
prestigioso
personaggio del mondo politico veneziano del '500. La costruzione
dell'impianto originario viene attribuita allo Scamozzi, ma non
esistono documenti certi in merito.
Secondo alcuni esperti le linee scamoziane sarebbero visibili sulla
faccia a Nord e
sui fianchi, mentre la scenografica facciata, antistante al Canalbianco,
con elementi e comici barocche, sarebbe attribuita ad un ignoto ma
valido architetto del 1700.
Il complesso della villa comprende una cappella gentilizia, alcuni
rustici ed un parco
ornato da numerose statue di ottima fattura, attribuite sia alla bottega
degli Albanese di Vicenza, sia al veneziano Alvise Tagliapietra.
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