Domenica,
7 Settembre 2003
CASTELGUGLIELMO La Cna territoriale
esprime rammarico per il mancato accordo tra gli otto soggetti che
avrebbero dovuto sottoscrivere l'accordo di collaborazione «L'Unione
dei Comuni, un'occasione sprecata»
Castelguglielmo
Gli artigiani dell'Alto Polesine sono favorevoli alle unioni tra Comuni,
in vista dei vantaggi che queste possono portare in termini di economia
e razionalizzazione dei servizi. «Già
dal 1996 la Cna dell'Ambito territoriale di Trecenta aveva valutato,
in occasione di convegni tenutisi a Lendinara, Castelmassa, Badia
Polesine e Canda , l'opportunità
di unioni tra Comuni», conferma il presidente Stefano Pelà,
di Castelguglielmo. Considerata l'attualità dell'argomento
per il recente tentativo, poi mancato, dell'unione di otto enti
del Medio-Alto Polesine, la Cna intende ora sottolineare come questi
enti polesani (fatta eccezione per l'Eridano) stiano perdendo considerevoli
opportunità, soprattutto a discapito del piccolo Comune.
«Sono convinto che le sterili
polemiche, la litigiosità, i personalismi e gli individualismi
- osserva il presidente Pelà - non favoriscano sicuramente
queste unioni, soprattutto quando si va a mettere in cantiere progetti
che non tengono conto di un'aggregazione nel rispetto dell'omogeneità
degli enti e di una logica territoriale; se poi a questo aggiungiamo
progetti dove sono più importanti le spese "di facciata",
allora effettivamente non stiamo facendo gli interessi dei cittadini».
La Cna, sempre secondo le dichiarazioni di Pelà, ritiene
che anche il piccolo Comune deva fare un salto di qualità
nei servizi che eroga al cittadino, sia per l'efficienza che per
l'economicità. La gestione associata dei servizi, in particolare,
può trovare migliori soluzioni affinchè l'ampliarsi
delle funzioni non comporti un aumento proporzionale della spesa
pubblica e migliori invece il livello di efficienza prodotta.
«Un piccolo comune - precisa
Pelà - svolge una fondamentale e insostituibile funzione
sociale, permettendo un presidio territoriale, una partecipazione
più incisiva dei cittadini alla vita democratica della comunità
e contribuisce ad evitare forme di spopolamento abitativo e disgregazione
sociale. La sua sopravvivenza però è incerta e resta
più probabile la trasformazione del piccolo paese in quartiere,
dormitorio. L'unione tra Comuni può costituire l'occasione
per salvaguardare la sua identità».
Paolo Zambonin
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