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Non
si conosce la data di nascita ne il luogo dove è sorta la prima
Chiesa di Canda per mancanza di documentazione.Viene riferito da Mons.
Gabrielli che Mons. Flavio Peroto, nel verbale della visita pastorale,
effettuata nel 1604, riporta: "fertur fuisse (= si dice) consacrata
de anno 1486, de mense octobris".Il Bocchi la dice parrocchiale
di giurisdizione vescovile nel 1484, il Silvestri, invece, t nel 1517.
Don Gaetano Spighi, parroco di Canda, nella sua relazione datata 15
settembre 1910, presentata al vescovo Pio Tomaso Boggiani in occasione
della visita pastorale alla Parrocchia, scrive: "non esistono
documenti intorno all'erezione di questa Chiesa. Soltanto ho rilevato
da qualche fede di battesimo "chiesa eretta in Rettoria sul finire
del1596."
E' ragionevole pensare che i bonificatori estensi, dopo che Canda
è di,Tenuta "Castalderia" (1469), si siano preoccupati
di provvedere al servizio religioso per i preposti alla castalderia,
per quanti lavoravano alle bonificazioni e per gli abitanti del luogo.
Un oratorio o una chiesa antica è probabile sia esistita. Sia
il Gabrielli che i Braggion segnalano una richiesta fatta dal Co:
Giovanni Battista Nani, nel 1705, al vescovo di Adria, riguardante
la costruzione di un oratorio, da dedicarsi a "Santa Anastasia",
sulle fondamenta di un vecchio oratorio o chiesetta, scoperte durante
i lavori di sterro, entro il recinto del suo palazzo, dicono i Braggion;
in aperta campagna, dice il Gabrielli. Poiché la villa "Nani"
e adiacenze sono state costruite dal 1580 in poi, è ragionevole
credere che quei ruderi appartenessero ad un edificio sacro, inalzato
molto prima della residenza dei Nani ed anche della parrocchiale.
Al di là di queste notizie e considerazioni sull'origine di
questa chiesa, i primi dati certi si hanno da mons. Luca Giordani
o Giuliani (v. p. 13.08.1535), vicario generale della Diocesi di Adria,
e da mons. Gian Pietro Ferretto (v. p. del 1536), vicario generale
di Ravenna, quest'ultimo effettuò la visita fiscale a nome
del Cardo De Cuppis - amministratore apostolico di Adria. "Essi
danno una descrizione sommaria della Chiesa parrocchiale di San Michele
Arcangelo di Canda: "... ha 24 ducati annui di rendita, è
giuspatronato sopra le Camere di Venezia" (Magistratura veneziana
che vigilava sulle entrate e spese delle città di terraferma).
L'esistenza di questo giuspatronato fa presumere che i provveditori
sopra le Camere avessero eretto a loro spese la Chiesa o, per lo meno,
l'avessero dotata di beni.Il Ferretto elenca anche i possessi e benefici
di questa chiesa, per i quali si rimanda alla fine del presente capitolo
per una visione più particolareggiata. Le decime venivano riscosse
dai sigg. veneti Pietro e Andrea Trevisan. Lo stesso prelato poi col
titolo "MDIII NEL PROTOCOLLO" -pago 62- del suo "Memorabilia"
dice: "Collazione della Chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo,
ossia di San Sebastiano" (quell'ossia di San Sebastiano fa pensare
che la Chiesa in un primo r tempo fosse stata dedicata a questo .
Nei verbali delle visite pastorali si riscontrano rifacimenti ed ampliamenti.
Senza dubbio questi frequenti interventi si sono resi necessari per
adeguare l'edificio sacro alle impellenti necessità di una
comunità continua crescita.
Una delle prime ristrutturazioni del primitivo edificio risale alla
seconda metà del '500, segnalata dal Caro. Canani (v. p. 30.04.1585)
che notifica una chiesa "noviter constructa" edificata dalle
fondamenta dal rettore Don Giacomo Galesio, con suo
contributo personale e delle confraternite..
Nella relazione di mons. Peroto, già citato, sono riportati
i seguenti particolari: "una navata grande, antica, due navate
lateralI più piccole, 5 altari, il battistero, camj7anile con
due campane, il cimitero a oriente e meridie attorno al tempio stesso
e la casa canonica in costruzione. I redditi della Fabbriceria in
primizie ed incerti sommano a ,'ducati 60 annui -abitanti 1300, un
sepolcro in chiesa per i poveri del paese".
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