Venerdì, 21 Marzo 2003


CULTURA
Torna "Tra ville e giardini", quest'anno in 18 comuni



(F.F.) "Tra ville e giardini" cresce ancora. La manifestazione estiva itinerante, partita quattro anni fa in appena cinque comuni della provincia, raggiungerà quest'anno ben 18 centri polesani, con un calendario di appuntamenti che spazierà dalla musica, classica e contemporanea, fino alla danza e al teatro di strada.
A Palazzo Celio si sta mettendo a punto in questi giorni il programma della rassegna finanziata dalla Regione e dalla Provincia, con un sostegno non indifferente della Fondazione Cariparo. Proprio ieri, infatti, sono stati convocati in sala consiliare sindaci ed assessori dei 18 Comuni coinvolti. «Il rammarico è non essere riusciti a soddisfare tutte le richieste pervenute - spiega l'assessore provinciale alla Cultura, Gioia Beltrame -. I Comuni che volevano partecipare a questa rassegna, inserita in un calendario regionale unico, erano 23. Non è detto che nelle prossime edizioni non si riesca a soddisfare tutti». Il costo complessivo della manifestazione è di oltre 100 mila euro, e quest'anno la scelta è dunque caduta su: Ariano, Bergantino, Canda , Castelguglielmo, Ceneselli, Crespino, Ficarolo, Fiesso, Fratta, Porto Tolle, Porto Viro, Salara, S. Martino di Venezze, Taglio di Po, Trecenta, Rosolina (dove però si deve ancora individuare il luogo più adatto per ospitare lo spettacolo) e, per la prima volta, Rovigo. «Sarà proprio il Comune capoluogo ad aprire la rassegna - riprende Gioia Beltrame -, probabilmente già a fine giugno. Inoltre, in almeno uno dei 18 spettacoli in programma che si terranno tutti in luoghi artistici di pregio, ci sarà la presenza dell'Orchestra dei sette conservatori del Veneto».

"Tra ville e giardini" tornerà dunque ad essere un'occasione per assistere, tra luglio ed agosto, a spettacoli e concerti in una serie di contesti originali e tutti da scoprire, ai quali quest'anno dovrebbero aggiungersi anche parecchie piazze polesane. «Abbiamo chiesto ai vari Comuni di segnalarci le date, possibilmente non concomitanti con altre manifestazioni e fiere in corso nel periodo estivo, e i luoghi più indicati per ospitare questi appuntamenti - concludono in Provincia -. L'obiettivo di questa rassegna non è solo quello di organizzare degli spettacoli, ma di promuovere dei veri e propri eventi da ricordare per far conoscere meglio le bellezze del nostro territorio».





Domenica, 23 Marzo 2003


I VISITATORI
«Lo Stato deve fare la sua parte»



Per tutto il pomeriggio di ieri è stato un continuo afflusso di gente proveniente dalle località più disparate a Villa Nani Mocenigo, attirando l'attenzione su un grande patrimonio artistico, prezioso, nascosto e spesso dimenticato. Per quanto riguarda Canda , piccolo paese polesano sulla riva sinistra del Canalbianco, l'iniziativa sta ottenendo un riscontro inaspettato.
I visitatori sono sorpresi nel trovarsi di fronte ad una villa così preziosa e restano stupiti al pensiero di quanto sia poco conosciuta e valorizzata. Gino Barbato, Luciano Pizzo, Micol Andreasi, Lino Segantin si sono messi a disposizione per illustrare i pregi di questo "gioiello", in parte del '500 e in parte del '700 perchè due distinti sono i corpi di fabbrica ortogonali.

Due corpi distinti ma uniti dallo stesso destino, che è quello del loro incredibile degrado. I visitatori restano, infatti, estasiati nell'ascoltare le guide e soprattutto nel vedere le sale e gli affreschi, le due splendide facciate, la chiesetta settecentesca ed il grande parco circostante, ma restano sbalorditi nel riscontrare che questi affreschi si stanno sgretolando, che la pioggia entra dappertutto, che dalle facciate cadono pezzi di intonaco, che la chiesetta è chiusa perchè il tetto sta cadendo. Unanime è il commento del signore di Bologna, della coppia di Ferrara, degli amministratori di San Martino Buonalbergo (Verona), dell'architetto di Rovigo, della coppia di Loreo, dei signori di Trecenta (e molti altri) giunti appositamente a Canda e che abbiamo intervistato dopo la visita. Tutti hanno apprezzato il pregevole edificio, si sono meravigliati di quanto fosse inspiegabilmente sconosciuto, hanno apprezzato l'iniziativa del Fai e l'organizzazione (che ha avuto il sostegno dell'amministrazione comunale, degli scout e di singoli cittadini) ma tutti si sono detti dispiaciuti nel vedere questo monumento così malridotto.

I commenti (tra i tanti): "Spero che questo sia un incentivo perchè le istituzioni prendano in considerazione ...", "Vale la pena perseguire con determinazione perchè è un'iniziativa da valorizzare e supportare", "E' un peccato vederla in queste condizioni come pure i brutti inteventi fatti in precedenza (l'architetto)", "Lo Stato spende tanti soldi per altre cose, dovrebbe trovare una soluzione anche per la villa", "Se lo Stato non provvede, ci vorrebbero interventi di tipo privatistico".

Paolo Zambonin