Venerdì,
5 Settembre 2003
LA MOSTRA/ Da domani 200
opere a palazzo Barbaran Da Porto
La prima volta di Scamozzi, alter ego del genio chiamato Palladio
Vicenza
È considerato da sempre l'alter ego di Andrea Palladio nella
Vicenza del Cinquecento. Dipinto come un bisbetico Salieri ante-litteram,
vissuto sempre all'ombra del genio della Rotonda. In realtà
Vincenzo Scamozzi (Vicenza 1548 - Venezia 1616) è l'ultimo
dei grandi architetti del Rinascimento italiano ed europeo, affascinante
e coltissima figura di teorico e progettista.
E per la prima volta a Scamozzi
e alla sua opera è dedicata una mostra internazionale: "Architettura
è scienza: Vincenzo Scamozzi (1548-1616)", nel Museo
Palladio di Palazzo Barbaran Da Porto da domani, 6 settembre, all'11
gennaio 2004.
Una visione dell'architettura,
quella di Scamozzi, fondata non sull'estro individuale o sulla pratica
di cantiere (qualità più vicine al "maestro"
Palladio), ma sulla solida base teorica di un'enorme quantità
di conoscenze scientifiche e tecniche. Vincenzo Scamozzi realizza
palazzi, ville, chiese, teatri e musei. Dalle fantastiche prospettive
lignee delle quinte del Teatro Olimpico (1585) che ricostruiscono
le sette vie di Tebe, vera e propria città rinascimentale
in miniatura, alle ville disseminate in Veneto: villa Molin a Mandriola
(Padova), Villa Duodo a Monselice (Padova), villa Nani Mocenigo
a Canda (Rovigo), per arrivare a quella
che viene definita "la più bella casa del mondo":
la villa Rocca Pisani Lonigo (1574), una geniale rilettura critica
della Rotonda di Palladio. Furono lo studio urbanistico e la razionalizzazione
del rapporto tra ville e paesaggio i tratti rilevanti della sua
opera. E grazie a lui il classicismo cinquecentesco veneto venne
solo sfiorato dagli eccessi decorativi del barocco, per sfociare
poi nella ricerca neoclassica del Settecento. Uno stile che fece
fortuna anche all'estero, specialmente nel centro e nord Europa
ma anche nel nordamerica: il cosiddetto "Palladianesimo"
che in realtà è "Scamozzianesimo".
La mostra presenta circa 200
opere originali fra modelli, quadri, sculture, disegni, stampe e
libri, provenienti da oltre trenta musei europei e americani: dal
corpus completo dei suoi disegni di progetto a preziosi dipinti
di Paolo Veronese, busti di Alessandro Vittoria, manoscritti e antiche
edizioni.
La riscoperta di Scamozzi non
si limita al chiuso delle sale di palazzo Barbaran, ma si espande
nel territorio della provincia. I visitatori della mostra potranno
infatti anche intraprendere un "itinerario scamozziano"
fra i 20 principali siti progettati da Scamozzi nel Veneto, fino
al Teatro Ducale di Sabbioneta. Lo speciale itinerario è
supportato da una guida consegnata con il biglietto d'ingresso alla
mostra, che presenta i tratti salienti di ciascun edificio, ne precisa
il modo di raggiungerlo, la localizzazione esatta e gli orari di
apertura.
Il catalogo della mostra presenta
l'opera completa di Scamozzi ed è curato dal decano degli
studi scamozziani, Franco Barbieri, con Guido Beltramini e il contributo
di quasi quaranta specialisti europei di Scamozzi e dell'architettura
rinascimentale, arricchito da una inedita campagna fotografica realizzata
dal fotografo di architettura Václav Sedy.
"Architettura è scienza":
Vincenzo Scamozzi (1548-1616). Vicenza, Museo Palladio in palazzo
Barbaran da Porto, 6 settembre 200311 gennaio 2004. Orario: tutti
i giorni, escluso il lunedì, ore 10-18. Biglietto d'ingresso
al Palazzo: intero 5 Euro, ridotto 3 Euro; gruppi, università
e scuole 2 Euro.
Davide Golin
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