PRINCIPIO DI ARCHIMEDE

 

Proviamo a rispondere al seguente quesito:

Se da una barca che galleggia in una piscina viene gettata in acqua una grossa pietra (esperimento in Fig. 12), il livello dell’acqua della piscina sale, scende o resta invariato? E se invece della pietra eseguissimo lo stesso esperimento con un ciocco di legno?

Fig.  1

Prima di andare avanti enunciamo subito il PRINCIPIO DI ARCHIMEDE:

 

UN CORPO IMMERSO IN UN LIQUIDO RICEVE UNA SPINTA DAL BASSO VERSO L’ALTO,  A SECONDA DEL VOLUME DI LIQUIDO STESSO SPOSTATO

che si traduce in:

Dove: 

F = spinta idrostatica;

s = tensione indotta;

Vs = volume del liquido spostato (Area x hi);

gl = Peso specifico del liquido

hi = altezza bagnata (o immersa);

 

    Ritorniamo al nostro esperimento. Diciamo che il volume della pietra è di 5 dm3 (corrispondenti a 5 litri) e che il suo peso è di 50 Kg. La nostra barca avrà una superficie di base di 5 m2 per un'altezza di 1 ml ed un peso specifico g = 500 Kg/m3. Il peso specifico dell'acqua è gl = 1000 Kg/cm3.

    Il caricamento della pietra sulla barca fa sì che, a ciò che si raggiunga la nuova condizione di equilibrio, viene spostata una quantità supplementare d’acqua di peso pari a quello della pietra. Quindi un volume d’acqua maggiore di quello della pietra, perché questa ha densità più elevata; mentre gettandola in acqua, il volume d’acqua che verrà spostato sarà pari a quello della pietra stessa.

Fig. 2

 

In concreto diciamo che se il peso della pietra è di 50 Kg. e il suo volume 5 dm3 (corrispondenti a 5 litri), una volta posta sulla barca l’equilibrio dovuto alla Spinta di Archimede si ha quando vi sarà stato uno spostamento di 50 litri di acqua; mentre se gettiamo la pietra in acqua, questa, avendone peso specifico maggiore, affondando sposterà un volume pari al suo, ossia 5 litri.

Detto questo la risposta è data: IL LIVELLO DELLA PISCINA DIMINUIRA’.

Per quanto riguarda il ciocco di legno, tenuto conto di quanto detto, il livello della piscina rimarrà invariato.

Rispondere al quesito riportato in Fig. 3:

 

Fig. 3