Il suolo è un corpo naturale costituito da sostanze organiche e minerali che si sviluppa ed evolve sulla superficie della crosta terrestre sotto l'influenza di fattori genetici ed ambientali, detti pedogenetici, quali il clima, gli organismi animali e vegetali, la roccia madre, il rilievo, le acque (E.R.S.A.L., glossario pedologico).
Il suolo ha uno spessore variabile (da qualche centimetro fino a una decina di metri o più) che dipende dall'intensità e dalla durata dei processi di trasformazione subiti dalle rocce e dalle sostanze organiche da cui deriva.
Nei processi di formazione ed evoluzione del suolo, il clima generale gioca un ruolo essenziale intervenendo con l'acqua di precipitazione, la temperatura e i contrasti stagionali, sul tipo di alterazione dei minerali e sulla trasformazione della sostanza orga-nica in humus. La roccia madre, la morfologia, l'attività biotica e l'uomo sono invece da considerare dei fattori pedogenetici locali.





I fattori pedogenetici sono strettamente correlati e intervengono contemporaneamente ma si possono affrontare singolarmente per contraddistinguere la loro funzione nella formazione del suolo.
I1 clima viene valutato considerando tre principali parametri: temperatura, piovosità e variazioni stagionali. Da questi parametri dipende ad esempio l'alterazione e la neoformazione dei minerali, la distribuzione della vegetazione; in particolare la temperatura condiziona tutti i fenomeni chimici, fisici e biologici e svolge l'importante funzione regolatrice dei movimenti dell'acqua nel suolo . Ad esempio con la percolazione dell 'acqua awiene il trasporto dei sali solubili, dei carbonati, dell'argilla, dagli strati più superficiali a quelli più profondi, mentre con l'evaporazione dell'acqua si verifica un arricchimento di minerali in senso inverso.
La roccia madre è il materiale di partenza da cui si forma un suolo; essa si incontra dove diminuisce la concentrazione di sostanza organica, dove diminuisce cioè il fattore biotico. Le proprietà fisiche delle rocce influenzano la disgregazione da parte degli agenti atmosferici, I'insediamento della vegetazione e l'alterazione dei minerali, mentre le proprietà chimiche condizionano l'evoluzione e la fertilità di un suolo.
La morfologia influenza i processi erosivi che sono legati alla ripidità del terreno, alla presenza di vegetazione, alla permeabilità del suolo; condiziona inoltre l'accumulo di sedimenti, I'azione erosiva del vento, I'apporto di energia solare contribuendo al microclima locale, influisce infine sul regime idrico.
Il fattore biotico è fondamentale per la trasformazione della sostanza organica, la disgregazione e l'alterazione dei minerali e il trasferimento di questi ultimi nei diversi orizzonti. La vegetazione in particolare protegge dall'erosione, garantisce un continuo apporto di sostanza organica e influenza il microclima mitigando la temperatura e l'umidità.
L'uomo interviene direttamente con le pratiche agricole ma anche modificando la vegetazione, il clima, la morfologia e la composizione minerale. Nello studio del suolo si considerano le seguenti caratteristiche fondamentali:
la composizione chimica e fisica degli stati solidi, la presenza e il tipo di soluzioni ioniche e colloidali, infine i gas presenti;
la suddivisione in livelli diversi, detti "orizzonti", distinguibili per il colore, la tessitura, la struttura e la composizione chimico-mineralogica, che insieme costituiscono il "profilo pedologico". Gli orizzonti principali, dall'alto verso il basso, sono indicati con le sigle A, B, C.
L'orizzonte A è quello che occupa la parte superiore o l'intero profilo ed è caratterizzato dalla presenza e dall'accumulo di sostanza organica, dall'impoverimento dei minerali solubili quali Fe, Al, argilla con concentrazione di quarzo e altri minerale insolubili. E' I'orizzonte a più intensa attività biologica per la presenza di organismi vegetali ed animali, nonché batteri, alghe e funghi.
L'orizzonte B è caratterizzato dalla presenza di argilla e Fe in concentrazione maggiore rispetto allo strato precedente, la sostanza organica è invece scarsa. E' la zona dove precipitano le sostanze sottratte alla parte soprastante.
L'orizzonte C è costituito dalla roccia madre, debolmente alterata e disgregata, da cui il suolo deriva per alterazione. E' lo strato relativamente poco influenzato dai processi della pedogenesi e scendendo verso il basso si incontra la roccia di fondo integra. Gli orizzonti principali indicati possono essere suddivisi in ulteAori sub-orizzonti.
I suoli terrestri possono essere molto diversi fra di loro, vengono quindi descritti e classificati in base alle caratteristiche degli orizzonti.
I prelievi da noi effettuati per la ricerca ricadono sempre nell'orizzonte A. Dalle pubblicazioni degli studi fatti dall'E.R.S.A.L., si ricava che la zona da noi studiata fa parte di una superficie alluvionale terrazzata costituita da depositi relativamente antichi ( periodo Sub-boreale ) condizionata dal modellamento e dai sedimenti dei fiumi Tione, Tartaro e Po.
In particolare dalla carta dei suoli redatta dall'E.R.S.A.L., si osserva che le stazioni in cui abbiamo fatto i prelievi ricadono in due diverse Unità Cartografiche (secondo la classificazione americana SOIL TAXONOMY, U.S.D.A. 1975) e sono le unità denominate CRS 1 (in cui cade la stazione 1) e AIA 1 (in cui cadono le stazioni 2 e 3).
La stazione 1 (CRS 1) appartiene morfologicamente ad un'area che conserva le caratteristiche di idromorfia con vegetazione palustre e depositi torbosi che caratterizzano gran parte del territorio prima della bonifica idraulica. Il suolo è molto sottile, organico, limitato da falda affiorante, a drenaggio impedito.
Le stazioni 2 e 3 (AIA 1) appartengono ad aree morfologicamente depresse e drenate artificialmente, caratterizzate da depositi argillosi poco calcarei che sovrastano materiali meno fini e calcarei che generalmente ospitano la falda. La bonifica recente di queste aree è testimoniata dal tenore elevato in sostanza organica anche in superficie. I suoli sono profondi, a tessitura fine in superficie, molto calcarei in profondità, a drenaggio lento.
La stazione 2 corrisponde ad una ridotta zona occupata da un pioppeto e lasciata allo stato naturale da più anni, mentre la stazione 3 corrisponde ad un campo coltivato regolarmente.