I Commenti dei lettori

del libro "Il padre e la vita nascente.

Una proposta alla coscienza cristiana in favore della vita e della famiglia"

di Antonello Vanni

Francesco Nastro Editore, 2004

 

"Ciao Antonello, ho preso il tuo libro e lo sto leggendo, chiaramente tu conosci la mia proverbiale lentezza nel leggere quindi non puoi pensare che l'abbia già finito, però sono a buon punto! Se vuoi un parere...te lo do! Lo trovo molto bello, ben scritto. Soprattutto da un libro come questo, che io definirei (forse erroneamente visto che non sono un gran intenditore!) un trattato, per cui in genere i libri di questo tipo appaiono un pò freddi, ti spiegano un problema ma non ti danno veramente la sensazione che quello che stai leggendo sia realmente qualcosa di forte e di importante, mentre da quello che hai scritto si sentono dell'emozioni, si sente che chi l'ha scritto aveva veramente a cuore e lo trasmette al lettore. E' bello leggere dell'amore e dell'importanza della vita e della famiglia in un periodo dove ci insegnano a pensare solo a noi stessi, ed è bello vedere che qualcuno ci crede davvero". Marco N. (Va)
 

"Caro Antonello, ho già ordinato il volume alla libreria dove normalmente mi servo in Scandicci Fi. Ho molto interesse a raccogliere notizie e suggerimenti a questo proposito, dato che sono un padre di oggi con tutti i problemi che oggi ci circondano. Sono un padre che e' stato messo in disparte, e non solo dal "mondo", ma anche nell'ambito familiare. Probabilmente il fare del mondo avvantaggia la poca considerazione che una moglie-mamma può avere verso il marito-padre quando, dopo 24 anni passati insieme questa considerazione non e' più come nei primi anni. E' inevitabile che non resti tutto come i primi tempi, ma se non c'e' dialogo non si può riuscire a trovare un modo per capirsi e continuare ad amarsi sempre più. Anche se in modo diverso, un modo più spirituale. Comunque non perdo la speranza, anche perché non rimetto la mia speranza solo nelle mie forze. La forza che oggi ritengo non e' più considerata da molti e' invece per me e non solo per me la via più sicura per non perdersi mai. Via, Verità, Vita che viene da Cristo e che ho riscoperto grazie proprio a queste sofferenze". Uriele V. R., Firenze.

 

"Bisogna riconoscere che la donna da sola NON può decidere della vita o della morte del nascituro. Il padre del bambino DEVE avere i suoi diritti e se non è d'accordo sulla uccisione del nascituro questa non deve avere luogo. La legge, al riguardo, è ipocrita ed incongrua perché se da una parte garantisce al bambino sin dal momento della sua nascita come l' assistenza morale e materiale da parte del padre dall' altra non consente allo stesso padre di avere alcun diritto sul nascituro. Ma come, appena nato sì e prima di nascere no? Ma su quale strampalata etica si basa una legge di questo genere? Correggetemi se sbaglio, grazie". Valter

 

 
 

 

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