Il padre e la vita nascente. Una proposta alla coscienza cristiana in favore della vita e della famiglia
di Antonello Vanni
Francesco Nastro Editore, 2004
Breve sintesi del contenuto
(da L'Eco del Varesotto, 8 ottobre 2004)
Il padre e la vita nascente. Una proposta alla coscienza cristiana in favore della vita e della famiglia
di Antonello Vanni
Francesco Nastro Editore, 2004
Riportare il padre (e i futuri padri) vicino alla vita dei figli e della famiglia attraverso la riconsiderazione della sua relazione con la vita concepita: è questo l’invito di Antonello Vanni, autore del libro Il padre e la vita nascente. Una proposta alla coscienza cristiana in favore della vita e della famiglia (Nastro Ed., 2004), invito rivolto a tutti gli educatori, agli operatori della pastorale per la preparazione dei fidanzati al matrimonio, ai consultori familiari e ai centri di aiuto ed accoglienza alla vita. L’autore (www.antonello-vanni.it), perfezionatosi in Bioetica presso l’Università Cattolica di Milano e da alcuni anni caporedattore del sito di Claudio Risé www.claudio-rise.it , in questo saggio, recentemente recensito da Avvenire, da Luce e da Zenit (che ha tradotto una intervista all’autore in 4 lingue diffondendola in tutti i continenti) commenta, nel riferimento alle indicazioni dell’Evangelium Vitae e di altri documenti del Magistero Cattolico, il Documento per il padre, testo sottoscritto e pubblicato da un gruppo di intellettuali al fine di modificare l’atteggiamento svalutante che alcune norme di legge manifestano nei confronti della figura paterna, in particolare per tutto ciò che concerne il rapporto con la vita nascente (così come stabilito dalla legge 194/78 sull’aborto). Con il contributo delle ricerche di studiosi autorevoli, provenienti dalle diverse scienze umane, si presentano proposte concrete al fine di determinare un maggior riconoscimento dell’importanza della relazione che fin dall’inizio si stabilisce tra il padre e la vita concepita. Tra queste citiamo la richiesta di una maggiore attenzione nei confronti del padre da parte dei consultori e dei centri di aiuto alla vita, lo stimolo alla progettazione di una seria educazione alla paternità nei corsi di preparazione per fidanzati, nonché la domanda di una presa in carico da parte delle istituzioni politiche e scientifiche (in particolare del Ministero della Salute, del Comitato Nazionale per la Bioetica e della Pontificia Accademia per la Vita) delle gravi problematiche generate dall’allontanamento del padre dalla sua naturale funzione, anche per effetto dei fuorvianti messaggi proposti dai media e della società dei consumi. Il volumetto offre inoltre ai giovani e a chi li guida nella pastorale familiare secondo il piano previsto dall’Arcivescovo Tettamanzi, così come nell’ambito educativo in genere, varie proposte di riflessione volte a far riconoscere e superare i falsi richiami della “cultura della morte” che hanno allontanato l’uomo dalla passione per la vita nella sua sacralità e prodotto in lui quelle “povertà che mortificano la vita” e che insinuandosi nel cuore dell’uomo lo spingono a voltare le spalle anche alla vita nascente da lui generata. Non manca infine una documentata indicazione di materiali di ulteriore approfondimento disponibili in Internet. Recentemente l’autore ha tenuto per VareseCorsi la serie di incontri “Essere educatori nella società senza padre” in cui ha presentato una particolare griglia di lettura dell’attuale disagio giovanile (dipendenze, violenza, difficoltà scolastiche) partendo dai dati offerti da alcuni studiosi statunitensi, affiancandoli agli appena pubblicati dati dell’Osservatorio delle Dipendenze dell’Asl di Varese e a un volume del Provveditorato agli Studi della Lombardia, facendo seguire l’invito a opportune nuove attenzioni e assunzioni di responsabilità da parte degli operatori nel settore educativo.
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