segue terzo capitolo
SARAH (medico legale)
Devo andare io a Torino se voglio
avere gli esiti degli esami.
Ho appena parlato con Pagliani, il quale mi ha fatto capire che da lui non avrò
aiuto.
< Come Responsabile del Servizio......non ti prometto nulla, sai bene che siamo
sotto organico e quanto lavoro abbiamo......>
< Capisco! > rispondo < Pensavo di mettermi d'accordo con te e magari venire giù
io, sempre se non hai nulla in contrario.....>.
< Sempre la stessa vedo! Devi trovarti al centro della scena per stare bene....>
Detto questo mi butta giù il telefono.
All'Istituto di Medicina Legale si può volendo ritardare alcune pratiche, sono
tutte richieste urgenti ed è arbitrio del personale responsabile decidere quali
devono essere evase con priorità assoluta.
In passato, quando ancora non esistevano rivalità tra noi, ho dovuto faticare
non poco nel cercare di evitare le avances grossolane di quel piccolo brutto
stronzo senza distruggerlo.
Ora si diverte nella vendetta!.
Il viaggio di rientro è triste, la Città mi accoglie, se possibile, ancora più
freddamente di come mi ha salutata.
Mi appare indifferente, grigia e più vuota del solito caotico caos, bene, almeno
riesco a trovare un parcheggio vicino all'Istituto.
Entro nel mio vecchio ufficio, sa di chiuso e mi accorgo dei cambiamentI
avvenuti in così breve tempo.
Un fulmineo pensiero......" Pagliani ti ridurrei il cazzo con le mie mani!!".
Il mio schedario è sparito, spariti tutti i miei appunti sui casi che
seguivo......comodo vero stronzo!!!!!
Volgo lo sguardo sconsolato tutto intorno, le mie piante sono tutte appassite e
morte, gli occhi mi si riempono di lacrime quando sento bussare timidamente alla
porta.
Senza aspettare risposta si affaccia Mauro Palleschi, giovane medico che con me
ha iniziato il suo tirocinio.
Un largo sorriso stampato sul bel volto giovane, mi accoglie
< Ben tornata Sarah! Non riuscivo a credere ai miei occhi......
Finalmente! E' mancata a tutti e a me molto di più......qui ora è duro
lavorarci....>
Capisco cosa vuole dirmi, ma non mi sembra corretto esprimere pareri. Con un
sorriso gli stringo la mano e chiedo subito la sua collaborazione
< Sono qui solo per ritirare gli esiti degli esami che ho richiesto sul
materiale inviato da Aosta, sono molto urgenti. A che punto sono ? >
< Ho iniziato io, ma solo da
stamani, insieme riusciremo a finirli, almeno i più importanti >.
Ci incamminiamo verso l'ambulatorio sentendomi rincuorata.
Per ore procediamo gomito a gomito in perfetta armonia tra terreni di coltura,
vetrini, centrifughe e primi dati importanti.
Il sangue trovato sulle parti escoriate delle coscie è un Gruppo B, fattore Rh
negativo, mentre quello della vittima risulta Gruppo A con fattore Rh positivo.
Un brivido mi serpeggia per il corpo!
So per certo che il Bescapè ha lo stesso gruppo, infatti proprio a me l'anno
scorso ha chiesto di essere sottoposto al TEST.......< Mi sembra giusto, con
tutti gli incidenti che avvengono.......non vorrei mai trovarmi un giorno in un
Pronto Soccorso poco organizzato.......e se dovessi aver bisogno di una
trasfusione......? >
Anche se ero in vacanza non mi è costata fatica accontentarlo .....
Accantono il pensiero e passo ad analizzare il contenuto dello stomaco, emergono
resti di insalata, pesce e fragole.
Stabilisco quindi l'ora esatta della morte avvenuta tra le 23,30 e le 23,45 di
venerdi, doveva aver cenato verso le 20,30.
Tutto il materiale restante è da attribuirsi alla vittima, compreso lo sperma.
Con chi si era incontrato quella sera?
L'esame dei metaboliti urinari fornisce la positività per tracce di cocaina.
Chi la forniva?
Lui, oppure la signora con la quale aveva appuntamento? Quante domande.......
Ora però ci sono anche molte risposte, sarà necessario richiedere il consenso di
tutto il gruppo dei Vip per procedere all'analisi del D.N.A. e poi non ci
saranno più dubbi su chi ha materialmente commesso l'omicidio.
Credo però che la mente di tutto sia da cercare ancora più in alto, nei
cosidetti ambienti insospettabili, troppi interessi, corruzione, prostituzione e
droga.........
Non si può classificare questo un delitto passionale, anche se è questo quello
che hanno cercato di far credere.
La passione ricopre un ruolo marginale in questo gioco macabro, calcolato , ne
sono certa anche l'incontro di quella sera, utile solo per allontanare i
sospetti.
Povero piccolo ragazzo!
Con tristezza penso.....chissà quale gioco del destino lo aveva condotto ad
avere una fine del genere e quale motivazione lo aveva costretto a comportarsi
in modo così dissimile al suo vero io.
Sono talmente assorta nelle mie riflessioni che non mi accorgo di Mauro.....
< Sarah.....abbiamo finito per oggi, che ne dice? >
< Nulla dico, per ora solo grazie amico mio! Possiamo smettere Lei mi è stato di
grande aiuto >.
Raccolgo tutti i referti stampati e li infilo nella borsa, non trovando parole
mi volto verso il collega e lo abbraccio
< Grazie ancora! >.
Mauro rimane senza parole, sono sempre stata molto avara di tutto, anche dei mie
gesti.
< Ci rivedremo presto....> sento il suo sguardo seguirmi mentre mi allontano.
E' sera tarda, la strada silenziosa è invitante così tengo l'acceleratore
schiacciato al massimo, ed ecco le luci della Valle, le stradine di La Thuile,
respiro di sollievo.....
E' stata una lunga giornata!
Sotto casa trovo il mio posto auto occupato, impiego dieci minuti per trovare un
parcheggio, inviperita piombo dalla Giuditta, la quale tutta giuliva....
< Siamo sulla cronata!!!!!! Oggi ho ricevuto anche un pensionante e gli ho
dovuto dare la camera 17.....è un grande giornalista famoso! > mi apostrofa con
orgoglio...
< Ecco di chi è l'auto ! Appunto di questo volevo parlarle....dica allora al suo
giornalista che da domani lasci libero il mio spazio.....e la invito anche di
impedire qualsiasi contatto con me....>
< Non volevo mica disturbare lei.....io cerco di arrotondare come posso.....e
poi lei è a casa sua.....>
Non vi sono dubbi su quel che gli passa per la mente, e mai mi aveva risposto
malamente.
Sono stata veramente indisponente , una zitellaccia acida, ecco quel che sto
diventando.
Salendo le scale un po' mi vergogno, in fondo anche lei come tutti gli altri
abitanti del paese si trova in una situazione mai immaginata.
Finalmente entro in casa!
Appoggio i documenti sulla poltrona, con un calcio mi sfilo le scarpe e
svestendomi mi infilo sotto la doccia dove il tempo non ha più tempo.
E' ormai notte fonda quando a piedi nudi, con solo l'accappatoio mi verso un
bicchiere di Chivas, aggiungo due cubetti di ghiaccio e mi avvicino alla
finestra spalancata.
Osservo il profilo dei tetti illuminati dalla luna, con il bicchiere ormai
appannato e freddo appoggiato alla fronte rifletto........mi sento sola!
Questa solitudine mi opprime, la mente vola ai molti, troppi tabù morali che fin
da piccola mia madre si è prodigata ad inculcarmi.
Ecco che ci ho guadagnato!
Sono qui, con un corpo , a detta di altri, piacevole, una mente sveglia eppure
nella mia vita non vi sono punti di riferimento importanti...... mi manca il
sesso......troppo tempo è passato da quando Ambrosio è uscito dalla mia vita,
dopo di allora non ho permesso più a nessuno di avvicinarsi
a me.
Mi torna in mente la scena dell'altro ieri al Commissariato, la presenza di
Giacomo mi distraeva, osservavo quelle piccole rughe ai lati delle labbra,che
ora realizzo vorrei baciare, chissà che sapore hanno, sembrano morbide e dolci,
peccato che anche lui come tutti non pensi ad altro che a Raffaella.
Finisco il whisky, mi infilo tra le lenzuola ........domani.....domani.....e
scivolo in un sonno calmo.
PENNINO
poi…poi…
quelle parole sospese, martellanti, mi avevano perseguitato fino a tarda notte.
Cosa voleva dire Dorotea? Lascio controvoglia il letto: lo strappo è violento.
M’infilo nella doccia e apro il rubinetto. Un getto d’acqua gelida m’investe
togliendomi il respiro. Accidenti… ma come cazzo funziona? Un paio di sbuffi ed
ecco l’acqua calda…. forse anche troppo. Manovro appena in tempo per evitare
un’ustione di primo grado Tento la posizione intermedia ma nulla da fare: il
miscelatore, in piena crisi esistenziale, eroga in modo dicotomico. Armeggio per
qualche minuto poi stoicamente rinuncio: in fondo è piacevole sentire di volta
in volta l’acqua fredda lenire il dolore delle bruciature.
“Buongiorno dottore, ben alzato. Dove va di bello oggi?”
La fulmino con uno sguardo torvo
“A S. Vincent, a trovare un amico… sa, colgo l’occasione, data la vicinanza. Ah,
signora, dimenticavo… prebbe far controllare la doccia? ”
Appena immesso sulla statale incontro i primi capannelli di prostitute. Tutte di
colore, senza dubbio nigeriane. Si riconoscono a vista per pesi ben calibrati e
distribuiti da una natura benigna: un posteriore grosso e pizzo che bilanciando
un seno altrettanto voluminoso, ponendo in equilibrio il corpo, consente loro di
mantenere una posizione eretta.
Anche qui, penso,… anche in provincia… povere ragazze.
Giorgio era un croupier che mi
doveva molto. Nell’inchiesta sul riciclaggio dei proventi illegali della
malavita, il suo, era un nome di spicco. Era stato scelto dalla mafia come capro
espiatorio e sarebbe dovuto morire con un sasso in bocca. Basto far circolare
delle false informazioni per salvargli almeno la vita.
“Ciao Marco, come mai qui?”
“Seguo il caso Spaccapalle.”
“Tu!?”
Sorrido annuendo, con fare circospetto, lasciando volutamente intendere chissà
quali oscure trami.
“Che vuoi sapere?”
“La Nigeria ti dice niente?”
“Si, la tratta… cerca a La Thuile Marco, e cerca anche nella chiesa di La Thuile
dove la ragazze vengono date in sposa a poveri cristi caduti nella rete della
piovra. Perlopiù gente comune con debiti usurai”
“Oh bella, e perché?”
“Per ottenere la cittadinanza italiana, Marco… per non essere estradate… ma ora
non posso dirti di più: se mi scoprono mi fanno la pelle”
“Un’ultima cosa… il centro d’accoglienza…”
“La sua finalità non era questa. Qualcuno ha persuaso la giunta comunale a non
cambiare programmi. Sai… i loro argomenti sono sempre molto convincenti… ora
basta davvero!”
“OK Giorgio, grazie!
“Grazie?! Non hai capito Marco… siamo pari, non ti devo più niente! Ciao”
Lentamente il quadro andava
delineandosi. Don Giacinto colluso con la malavita organizzata però mi sembrava
grossa. Ma qual’era il messaggio di Dorotea?
“Buongiorno dottore la stavo aspettando. No, No… la prego non dica niente. Lasci
parlare prima me. Sono da poco alla guida spirituale di questa comunità, prima
ero missionario in Africa. Lì ho vissuto per molti anni cercando di trasmettere
i valori del cristianesimo. Ho lavorato sodo, tra mille pericoli e contro una
forma mentis che pone la vita umana alla stessa stregua di quella di un insetto.
Le famiglie di queste povere ragazze sono ostaggi nelle mani di una malavita
locale che per assurdo troverebbe più speditivo ucciderli tutti al fine spezzare
definitivamente ogni legame. Io devo chiudere solo un occhio… vengo premiato
anche per questo… una ricompensa… interamente devoluta in beneficenza e la
promessa dell’ingegner Bescapè di ristrutturare il campanile con i fondi del
comune”
Raccontava se stesso, lentamente e a fatica. Ogni parola era un macigno che
alleggeriva la sua coscienza pressata da un peso troppo grande da sopportare.
Unico sollievo il potere taumaturgico della confessione.
“So di aver sbagliato e sono pronto a pagare il mio debito sociale ma non
accetto giudizi: quelli spettano a Nostro Signore”.
In silenzio indietreggio accennando un saluto. Dietro la porta, seduta in un
angolo, Dorotea piangente. Abbozzo un sorriso ed esco di corsa, quasi fuggendo.
APPUNTI DEL SOST PROCURATORE AMBROSIO DE LUCA
Il Ministro della Giustizia, ha
disposto l'apertura dell’istruttoria per
valutare la rilevanza disciplinare delle dichiarazioni. L’istruzione
dibattimentale consiste nella raccolta di prove che si effettuerà nella fase del
giudizio.
Fisso la scatola di cartone pieno di documenti e rapporti.
Mi sento solo, in questa stanza illuminata dal sole ancora caldo di fine estate.
In certi attimi mi sorprendo di essere qui; il fatto che la vita continui,
nonostante tutto mi sembra bizzarro.
La vita è semplicemente esperienza; per motivi non facili da discernere, noi
tentiamo di andare avanti.
Con un sospiro avvio il portatile.
Comincio a digitare un promemoria per l'istruzione penale.
“Attorno alle nove del mattino del 30 agosto, al circolo bocciofilo, viene
trovato il corpo di un uomo, con il cranio sfondato da una boccia.
L’uomo è Giorgio del Bo’, noto a tutti come “Spaccapalle”
I FATTI:
Venerdì 29 agosto, dopo cena, Giorgio del Bo’ si reca al bar per un caffè e
confida ad Ammuina di avere un appuntamento importante che risolverà una volta
per tutte i suoi problemi economici. A domanda del barista, risponde ammiccando
che l’Ing. Bescapè sa essere molto generoso, quindi se ne va canticchiando.
Si reca sul luogo dell’appuntamento e, invece dell’ingegnere, trova uno
sconosciuto, forse un Extracomunitario. Capisce di essere caduto in una trappola
mortale, ha una colluttazione con l'aggressore, forse tenta la fuga, ma una
boccia lo colpisce alla testa. Morte istantanea.
Il del Bo’ viene trasportato in casa del Bescapè e chiuso dentro un
freezer che l'ingegnere aveva comprato qualche giorno prima; questo per
ritardare il rinvenimento e rallentare il processo di decomposizione. Il braccio
destro del Bescapè è ingessato, i suoi movimenti impacciati e, mentre spinge
all’interno della cella frigorifera le lunghe gambe del morto, si ferisce una
mano e alcune gocce di sangue cadranno sulle cosce del corpo ormai freddo.
Il mattino dopo (30 agosto), molto presto, provvede a trasportare il cadavere al
circolo bocciofilo e, per depistare le indagini (o per spregio?), gli mette un
anello in bocca.
Quindi, per crearsi un alibi convincente, si fa trovare nell’ufficio del
Prefetto di Aosta alle ore 8.30 precise.
IL MOVENTE
La Thuile è uno spaccato dell'Italia degli immigrati, della gente senza nome che
ha cambiato città, casa, famiglia, che si è fatta largo con le unghie, con i
denti nel mercato nero, nella prostituzione, nel furto. Un piccolo partito che
porta il denaro in Svizzera, che invita a cena il questore e il prefetto. Non
l'alta finanza e la grande industria, ma gli industrialotti come l'Ing Bescapè
che ha sposato la seducente Raffaella solo per dimostrare a se stesso e agli
altri il potere del denaro.
Ma Raffaella è giovane, è sana e, stanca e offesa dalle villanie e dalle
volgarità del marito, cede alle lusinghe di un giovane gagliardo.
A niente valgono le minacce, il rapporto continua fino a quando il Bescapè
scopre che la moglie è in attesa di quel figlio che tanto aveva desiderato, ma
che non era riuscito ad avere nonostante il suo potere. Perde la testa.
Incontra il del Bo', gli promette di risolvere definitivamente la sua situazione
economica se sparisce dalla circolazione e, come anticipo, stacca un assegno di
lire cinquanta milioni. Con questo pensa di aver trattato l'affare come sempre:
è solo una questione di denaro. La moglie rimarrà con lui e, finalmente avrà un
figlio tutto suo; polizza per l’immortalità!
Ma sottovaluta l'avversario. Difatti il del Bo', che non aveva nessuna
intenzione di sparire, non solo pensa di aver finalmente trovato una miniera
d'oro, ma se ne vanta con gli amici.
Non c'è altro da fare. Con fredda determinazione, commissiona l'assassinio a un
sicario prezzolato.
I TESTIMONI
- GIANNI BASELINA, detto Fittipaldi: amico fraterno e compagno di bocce della
vittima; è a conoscenza che l’amico aveva ottenuto un assegno di cinquanta
milioni dall’Ing. Bescapè.
- ANTONIO SILVESTRI, detto Ammuina, barista; confermerà la testimonianza del
Baselina.
- EGIDIO BRAMBILLA, assessore ai servizi sociali: era in affari con la vittima
che deteneva il 25% della società. Una clausola del contratto prevede, in caso
di decesso di uno dei due soci, l’acquisizione del rimanente pacchetto
azionario, versando il corrispettivo valore nelle casse della società.
Immediatamente dopo l’assassinio il Brambilla passa il 60% della azioni
all’Ingegnere Bescapè.
-SARAH LERNER, medico legale: Dal rapporto dell’esame autoptico si rileva :
a) Macchie di sperma visibili nella parte interna delle cosce (quindi avrebbe
avuto un coito poco prima dell’assassinio, e con chi se non con Raffaella?)
b) Anello rinvenuto in bocca –
c) Dalle ferite riscontrate e la sede delle macchie ipostatiche, si può
ipotizzare con un certo margine di sicurezza che l'omicidio è avvenuto in altro
luogo.
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