SEGUE TERZO CAPITOLO

sostituto procuratore

Porca puttana.
Che giornata del cazzo!
E quello stronzo di Esposito non mi aiuta.
Fa solo casini con le sue domande.
E poi le chiama indagini!
Se continua così corre il rischio di fuorviarle.
Mette sull’avviso i sospetti!

Il paese pullula di cronisti, è un incubo.
La stampa ha afferrato subito la possibilità di “suspense”.
Ogni giorno i titoli in prima pagina si fanno sempre più a lettere di scatola.
Quelle vecchie foto poi! Chissà dove le hanno trovate.
Ho rilasciato un comunicato:
“Il Signor Giorgio Del Bo’ è stato trovato al circolo bocciofilo col cranio fracassato da una boccia rinvenuta al lato del cadavere all'altezza della mano destra. Dalle prime valutazioni del medico legale emerge che il cadavere è stato trasportato, dopo circa 15 ore dalla morte, sul campo da bocce. Precise tracce sembrano preludere all'identificazione dell'assassino che presto sarà assicurato alla giustizia”.

Dinamite nel culo....si tradirà!

Il muto...me lo ritrovo sempre tra le palle.
Faccia coriacea, brutale.
Gli occhi....due fessure che sembrano frugare l’anima.
Sicuramente sa qualcosa.
Ma chi se ne fotte!
Mi devo concentrare su Bescapè se lo voglio incastrare.
Maledetto, per colpa tua soffro ancora come un cane.
Quella volta hai vinto tu, Raffaella è rimasta al tuo fianco.
Chissà che pressioni psicologiche ha subito....
poverina, così labile, non avrà avuto la forza di combattere.
Fanculo te, il tuo potere e tutti i tuoi laidi giochetti alla SCAB.
Lo sanno tutti che ti serve da copertura per nascondere chissà quale traffico.
E più di tutti doveva saperlo quel coglione di Spaccapalle.
Già....lui descriveva con dovizia di particolari quanto godeva mon amour sotto le sue esperte mani....povera piccola.....sommersa dagli eventi.
Forse in un momento di debolezza si sarà lasciata sfuggire alcune confidenze....
...forse questo sporco affare è collegato alle indagini dello scorso anno, a seguito di quella denuncia anonima.
Corruzione.
L’Ingegnere ha passato quattrini alla giunta, al sindaco e all’assessore per fare una speculazione edilizia con la SCAB in una zona protetta....
....e i lavori di quell'albergo/residence enorme proseguono.
Mai trovato prove!
Ricatto?
....forse....
non ha importanza. In un modo o nell’altro sei finito,
la tua ossessione del potere sociale sarà la mia arma....
INGEGNERE!

 

ASSESSORE BRAMBILLA

Ma guarda un po' te se sto stronzo inamidato mi deve convocare nel suo ufficio per interrogarmi e mi fa fare pure anticamera, mi verrebbe voglia di far sapere a tutti che ce l’ha lungo 3 dita e largo mezzo, come da documentazione fotografica in mio possesso, ahahahaha pare che la prima volta che lui dolcemente ma con fermezza ha messo la manina della Raffaella sul suo attributo lei gli abbia detto “grazie non fumo”, ah eccolo.
“Carissimo Ambrosio eccomi sempre a disposizione della giustizia”
Che cipiglio evvabbè ti devo chiamare signor giudice? Ma guarda un po' te.
“Si ero in affari con Spaccapalle, pardon col fu Giorgio”
Quali affari ma che cazzo vuole sto stoccafisso superminidotato, ti devi fare i tuoi di affari, stronzo laccato.
“Avevamo una società per la promozione e l’intermediazione delle attività artistiche la Beauty Star Spa, io ero socio di maggioranza col 75% e Giorgio deteneva il restante 25%”
Come sarebbe a dire nel dettaglio che faceva la società, uffaaaaaaaaaaaaa!!!!!!! Vabbè rispondo.
“talent scout, scoprivamo talenti che poi segnalavamo alle Tv e a case cinematografiche, facevamo provini insomma cose del genere”
“C’era una clausola che prevede in caso di decesso di una dei due soci l’acquisizione del rimanente pacchetto azionario, versando il corrispettivo valore nelle casse della società”
“Si si ho provveduto, può controllare dalle ricevute bancarie, comunque poi ho venduto il 60% della azioni all’Ingegnere Bescapè”.
Ancora stupido, se apro io il libro su di te ci vai tu in carcere idiota.
“Dove ero il giorno dell’omicidio? Mi sta chiedendo un alibi? Ah no semplice curiosità”
Ma mi hai preso per scemo?
“Ero con Don Giacinto, abbiamo discusso tutto il giorno la costruzione di una cappella all’interno della colonia, si si, è già stata fatta la gara d’appalto, si l’ha vinta l’ingegnere Bescapè”
E chi cazzo vuoi che la vincesse.
“No no io non ne so nulla ci sono appositi uffici comunali preposti a questa gare”
Come a che serve la cappella nella colonia
“A pregare Ambrosio, a pregare; quelle povere ragazze possono rivolgersi al padreterno senza arrampicarsi sino a Sant’Orso mica potevo costringerle alla Via Crucis tutti i giorni, così ho stabilito i dettagli con Don Giacinto, la Dorotea la sera verrà a fare le pulizie nella cappella e lui viene la domenica per la messa”
Ehehehe la Dorotea così si ferma si diverte e guadagna ci sa fare, ovviamente dopo le pulizie eheheheh, così facciamo contenti i suoi estimatori.
“A proposito Ambrosio, è arrivato un giornalista che si è messo a fare domande sulla colonia, non c’entra nulla con il delitto, avviso che alla prima stupidaggine che scrive sporgo querela, tanto per capirci.”
“Arrivederci Ambrosio, a proposito mi farebbe piacere invitarti a cena per scambiare due chiacchiere informali, magari facciamo venire anche il maresciallo, dammi una telefonata così prenoto alla Maison de Filippo, naturalmente pago io, allora ci conto”
E bravo l’Ambrosio vuoi incastrare l’ingegnere ma il mio aiuto te lo scordi, anche perché sono convinto che il Bescapè non c’entra.
Vabbè andiamo il Comune il Sindaco Virieux è nervoso, lo vado a tranquillizzare il giudice in mano ha solo un bel pugno di mosche eheheheheh.

IL MUTO

La giornata è limpida e il sole brilla alto, accecante.
Eppure, tra due montagne a far da quinta, in un cielo così
blu da sconfinare nel turchino, nello splendore del mezzogiorno, brilla la luna.
Alla signora della notte è permessa la celebrazione dello splendore del giorno.
Seduto al bar, assisto alla contraddizione celeste senza particolare stupore. La meraviglia non appartiene più ai miei occhi.
Ammuina mi porta un sorbetto.
-Speciale, dottò. Un gelatino veramente speciale
E checcazzo, penso. Ha sprecato la vita in queste vallate e non ha perso ancora la sua impronta sudicia.
Già, qui continuano a pensare che lo stivale sia diviso in nordici e sudici.
Ma forse quell’accento conservato, esibito con cura, è orgogliosa rivendicazione d’identità di un tizio, così tizio da vedersi negato persino il nome. Solo Ammuina.
-Sorbetto di menta e liquirizia, dottò.
Mi porge una coppa. Menta e liquirizia: gelato avvolto da una foglia di fico. Non per coprir vergogne, ma per esaltare peccati. Menta e liquirizia. Unione inusuale di gusti. Per rendere più eccitante un’ordinaria trasgressione. Deroga assommante a deroga.
E passa Raffaella.
La mano mi scivola in basso per ridare equilibrio a un intervenuto fastidio.
Ammuina guarda e ridacchia
-Dottò, è scappato ‘o micciariello?
Cerco di darmi un tono, mi guardo intorno e mi concentro sulla chiesa di San Bernardo.
Una chiesa, finto gotica e falsa di barocco.
Fronteggiata da due alberi, senza chioma e senza corteccia. Anch’essi fasulli.
Scorticati, maniacalmente ripuliti di qualsiasi ruga o incertezza.
Salvati dalla malattia, ringiovaniti, quasi imbalsamati.
Donati a un anomalo candore, strappato alle complessità di cupi colori: il verde dell’intricato arrampicarsi verso il cielo e il marrone solcato della rugosa crescita.
Due enormi ceri, così ormai si presentano, in attesa di essere accesi in onore di un dio restìo a manifestarsi, al sicuro nel suo rifugio.
Due forcelle di smisurate fionde, puntate sulla sacra dimora da una devozione minacciosa, intimante.
Mai amati per quel che si è, ma per quel che si può dare.
Penso che quanto vale per gli umani non è risparmiato al divino.
Mi piacerebbe chiedere a Ammuina “ Se Spaccapalle era così amato per il suo arnese, qual è l’equivalente divino che induce tanto amore?” Ma il Muto è condannato al silenzio, deve portarsi dietro queste pillole di blasfema saggezza. Mi riduco solo a mimargli con eloquenti gesti delle mani che ormai il volatile si è posato.
Passa ancora Raffaella. Lei non passeggia, sfila. E di nuovo il mio uccello s’alza in volo. E l’accompagna per quei brevi attimi della sua apparizione.
Raffaella: in fondo vincerà lei. Di sicuro quel fessone di Ambrosio cercherà di fottere Bescapè.
Mi gioco le palle sulla sua innocenza. Troppo avido per rischiare la vita per la fica di Raffaella.
Ma è troppo sicuro si sé. E’ certo della sua impunità, e questo lo espone a grossi rischi.
Quando il potente mostra il fianco, i suoi stessi compagni di branco non sfuggono alla tentazione di ferirlo. E’ nelle cose. La conquista del predominio lo rende necessario.
Sì, Bescapè è alla frutta. Ma non è il colpevole.
Tocca a me scoprire l’assassino; conoscerne il nome.
Non è più curiosità, è un rovello.

Eppure sento di aver già capito chi sia stato. Il suo nome è sepolto nel profondo della mia coscienza e sta cercando di emergere.
Quel maledetto ticchettìo ora è diventato un ritmato schioccare. Cupo. Metallico.
E’ uno schiocco continuo, cadenzato. E m’invade l’udito in modo sempre più indiscreto. Diventa persino intollerabile.
-Dottoré. Dottoressa Lerneeeer.
A voce alta Ammuina richiama l’attenzione di una signora elegante che in quel momento sbuca dalla via Duca d’Aosta, la via ortogonale all’eleganza, al lusso del corso principale.
Il medico legale, è insensibile al richiamo di Ammuina.
-Dottoressa Lerneeer- insiste ancora Ammuina
-C’è il dottor Bondo che vorrebbe prendere un aperitivo con lei
Ma che s’inventa Ammuina? Ma come diavolo gli viene. Gli lancio un’occhiata fulminante più dura di un calcio nelle palle.
Ma Ammuina, le palle le ha lasciate a Napoli per non soffrir troppo da queste parti.
Sarah Lerner si gira a guardarmi e nei suoi occhi leggo interesse.
Di nuovo il volatile s’allarma.
Perdo interesse a Spaccapalle.
Con un cenno della testa confermo l’invito di Ammuina.
Dopo aver ammiccato, lecco la foglia di fico.
Sì, alla fine è sempre la vita a vincere.
E penso a quello che mi ha spifferato il partenopeo sul suo conto.
Tanto son muto e non posso parlare. A scrivere ci si mette troppo tempo.

SPACCAPALLE

diario di spaccapalle data sempre più indefinita

ciao diario, amico mio carissimo.. saltellando, anzi "zompettando" di gioia, come fa il caro "Fitti", sono quì a dirti questa mia parabola .. ((mi sento evangelico)) .. sai, ho iniziato a parlare con te per gioco ed ora comincio ad affezionarmi a questo tuo modo di ascoltarmi.. sempre in silenzio senza fare di me un mostro come gli altri vorrebbero.. sei il mio diario preferito ti custodirò in un luogo ASSOLUTAMENTE inaccessibile impossibile da scovare, nessuno dovrà sapere ciò che ci "diciamo".. per questo motivo terrò un diario secondario ovviamente banalissimo, di quelli che chiunque può leggere.. cose che saranno tanto ovvie quanto inique ed insulse.. sai mai che qualcuno riesca a leggerlo.. potrebbe accadere un giorno che io finisca negli assolati territori del grande manitoo, non potrei sopportare l'idea che tu finisca in mani profanatrici del nostro grande segreto che ci unisce come mai ero riuscito neppure con un umano... sembra che in questo paese le mie conoscenze si fermino a rapporti superficiali tanto con donne che uomini.. la coltre ispessita e tenace che ricopre i cuori e gli spiriti di questa varia popolazione è cosa tanto inattaccabile che ogni mio tentativo di far aprire ai sentimenti un varco di speranza che dia un solo alito di parvenza di umanità fa solo tenerezza.. questo è uno dei motivi per cui TU mio caro diario dovrai sopportare anche i miei sfoghi e continuare a seguire le mie vaneggianti perplessità.. sai, Raffaella mi ha confessato in "gran segreto" che ha sentito quel maiale del marito quel "gran cornuto contento" che durante una riunione di lavoro, dopo essersi appartato con un losco individuo, sicuramente straniero (forse tedesco), avrebbe probabilmente commissionato un omicidio dalle caratteristiche inaspettatamente inusuali per un delitto su ordinazione... non il solito colpo da lontano con mirino di precisione bensì un delitto che sarebbe dovuto apparire come uno scherzo di qualche matto oppure in alternativa un suicidio... le cose a me sono più che lampanti.. Raffa, non ne era sicurissima, sapeva che era prossima la fine di uno dei suoi amanti.. per me che ormai avevo visto e provato tutto nella vita era come una sorta di liberazione.. non ero riuscito a sottrarmi mai per la mia innata voglia di accontentare le aspettative di chiunque di riuscire a far comprendere la mia vera natura.. sono prossimo ai 43 anni posso dire "ma si, tolgo il disturbo" dentro me ne sento circa 80, sono già ben oltre la media nazionale

sapendo quale sia il dolore acuto che provoca il tradimento comprendo come il "cornutazzo" si possa sentire, non capisco invece il perché di tale decisione proprio ora visto che nella vasta collezione della "popolare" Raffaellina mancavano forse solo il parroco ed il custode del cimitero..
diario allora, sei senza fiato?... anch'io mi fermo un attimo per un motivo ben preciso, collegare i fili alle fluttuanti cellule cerebrali, ne ho di vivacissime.. peccato che stiano giungendo al capolinea, avevo di quelle idee per tirar su questo "ridente" paesino.. però fino a quando c'è vita c'è speranza diceva un mio amico defunto all'età di 108 anni, lui si che aveva ragione.. io preferisco vivere poco ma "alla grande" non mi piace essere pecora, verme, sciacallo o avvoltoio, animale si ma di razza.. col sangue forte delle persone giuste senza paura di nessuno o privarsi di qualcosa di cui la mente richiede quell'imput vitale per cui non se ne può assolutamente fare a meno...
diariuzzo bello ora vado a scrivere qualcosa sul tuo omonimo (ma molto meno bello di te) sono sicuro che lui non avrà il meglio di me.. come nessuno mai lo ha ottenuto.. uno svago solitario non un dire con sentimento come con te.. se con la pazienza maturano le more posso affermare con assoluta certezza che.. preferisco le biondeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee ((io non ho pazienza)).. se a volte ti sembro strampalato, caro diario, non è perché lo sono davvero ma solo perché lo sono moooolto di più e cerco di trattenermi per poi riuscire a leggermi anche dopo, sai che effettaccio sarebbe se dopo essermi riletto fra me e me dicessi "ma che cavolaccio ho detto?.." non potrei sopportare la subitanea quiescenza della parola seppure motivata da nobili ragioni o da quello che altri professano l'essere immortale che è in noi.. ((diario sta zitto, per favore, non chiedermi cosa ho detto nell'ultima frase.. se mai avessi voluto avere un esempio di cellule "fibroclitoneurocistifollicolopropedeutiche" morte lo hai avuto)) alla prox e come ha detto un "maestro elementare" che ha fatto strada (((e si vede che era ingegnere edile))) SPERIAMO CHE ME LA CAVO.. in ogni caso mi ritengo oltremodo fortunato di essere riuscito ad instaurare un monologo con te.. ma che belli i diari.. alla prossima pagina, stai bene.. ti bacio sulla copertina, fronte retro.. ora vado a nasconderti dove neppure l'arcangelo Gabriele riuscirebbe a trovarti... ciao, Giorgetto tuo..

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