SEGUE TERZO CAPITOLO

RAFFAELLA

Ahhhhh
<Ma eri in casa!>
Stupido essere bipede che sbarra il cammino… vuoi farmi prendere un infarto?
<Ciao mogliettina… tutto bene?>
Tutto bene un corno…
<Ho solo un po' di mal di testa, me ne vado in camera>.
Goffo animale da circo, cosa vuoi che vada bene? Ho appena scoperto che hanno ammazzato il mio dio del sesso e che potrei essere sospettata dell'omicidio, sono appena scesa dall'auto di quel depravato del muto che non faceva altro che toccarsi e guardarmi, toccarsi e guardarmi, e tu mi chiedi se va tutto bene?
Qualcuno uccide a La Thuile. Suona tutto così irreale... I miei pensieri sono irreali. Aiuto, un po' di logica!
Non riesco davvero a crederci.
Devo calmarmi, meglio tirar fuori un Tavor dal cassetto del comodino, altrimenti non riesco ad essere lucida.
Ora fa effetto.
Ora mi calmo.

<Mogliettina, vuoi che ti faccia compagnia? Ho saputo di quello che è successo… mi sembri sconvolta>
E questo che cazzo vuole ora?
<No, caro, ti ringrazio, preferisco stendermi un po'>
Lasciamiiii in paceeeeeeeee! Sei l'ultima persona che ho voglia di vedere ora….
<Dai, cucciola - si stende sul letto al mio fianco - vieni qui che ti coccolo>
Coccolarmi? Vuole coccolarmi? Ma che gli è preso? Si è drogato? Chi è questo?
Si sono messi d'accordo! Si sono messi d'accordo! Lui e i suoi scagnozzi, i suoi stupidi amici di ogni giorno, quelli con cui parla "d'affari", quelli con cui fa battutacce su di me quando vado in cucina sfinita dai loro sguardi.. proprio quelli, Esposito, Fittipaldi, De Luca… vuoi sapere qualcosa dell'omicidio, stupido omuncolo panciuto? Pensi davvero che io parli con te?
Non saprai mai del diario, non avrai mai nessuna informazione da me. Non farò accrescere il tuo potere su quei poveri dementi anche con questa vicenda…
<Ecco, da brava, calmati. Chiudi gli occhi>
E se fossi stato tu? E se avessi saputo delle mie scappatelle e deciso di punirlo? Naturalmente, commissionando l'azione a qualcuno dei tuoi bravi…
<Devi calmarti Raffaella cara. Ora, in generale.. devi capire che sono poche le persone su cui puoi contare…>… perfido lupo di steppa <ed è arrivato il momento di… aprirti…> sa tutto! Sa tutto! Quale enfasi su questa parola…. <…soltanto a chi davvero ti vuole bene e vuole proteggerti.. hai visto che fine ha fatto il borioso spaccapalle? Riverso nel suo stesso sangue. Dio l'abbia in gloria, ma è difficile, con tutte le cattiverie che diceva ogni giorno… Raffaella, noi siamo fatti per stare insieme: tu e il tuo amore per il lusso, di ogni tipo, ed io e la mia brama di potere.. ti conosco bene. E tu conosci bene me. Facciamo fronte comune verso questa brutta storia, e che i sospetti non ricadano su di noi. Sai che quei subdoli cercano un capro espiatorio… >
Non credo alle mie orecchie! Deve essere il tranquillante…. Ma dove vuole arrivare?
<Domattina andremo insieme al paese e cercheremo di capire cosa accade e cosa si pensa in giro… ci saranno sicuramente sospetti, ognuno avrà la sua versione dei fatti… tu ne hai, di sospetti? Potremmo buttare una pulce, che dici?>
Non è possibile. Non è Luca. Non con me. Non così.
<Caro, non riesco a capire cosa stai dicendo. Scusami, sono davvero stanca. Ti prego di uscire e lasciarmi dormire. Domani andrai da solo in paese a sentire di queste storie. Io non voglio immischiarmi> anche perché ho già i miei sospetti… <Sono sicura che sarai un detective migliore di me>
Se ne va. Era ora…

Possibile che voglia depistare il maresciallo? Possibile che sia stato lui? Non voglio pensarlo. Anche perché significherebbe che è a conoscenza delle sue corna gigantesche… ma di questo non devo nemmeno preoccuparmi, non mi dirà mai niente, non ha le palle per ammettere che ho bisogno di essere sessualmente soddisfatta altrove.. si risolverebbe tutto come con Ambrosio: qualche lavata di testa ed ancora a cavalcare per nuovi prati come prima.
Sento che le forze mi abbandonano. Più tardi penserò alle prossime mosse. E penserò al diario… forse è il caso di farlo scomparire… non vorrei che fraintendessero ciò che Giorgio scriveva e dessero la colpa a me… insomma devo scagionarmi… devo correre a casa sua.. o forse devo soltanto dimenticare questa stramba storia….
Ci incontreremo ad Aosta dopo gli interrogatori (Sweet Rock Café) per chiarire questo pazzo omicidio.
So di te e dei problemi con Giorgio.
Non deludermi!
Raggiungo Luca al solito, squallido bar: è lì che beve e si pavoneggia come al solito raccontando stupide storie.. non voglio nemmeno sentirlo.
Al mio arrivo ci muoviamo per andare dal commissario.
Mi sento stanca. Due giorni di agonia. Due giorni di analisi e controanalisi e di progetti per salvarmi il culo e per vederci meglio… stanca.
La crema di La Thuile è riunita nel parcheggio. Manca Fittipaldi. Forse starà rimuginando sul messaggio.
Devo assolutamente chiarire. Bisogna che capisca se.. sto soltanto galoppando con la fantasia. Mi terrorizza pensare alla cieca disperazione di quel povero storpio. Ma ancor di più mi atterrisce credere che possa essere stato mio marito… ho sposato un folle se arriva davvero a tanto…

INTERROGATORIO

<Raffaella, accomodati…>
Ma che bel sorriso, Ambrosio…
E va bene, è il mio turno. Vediamo cosa vuole.

Come odio i luoghi con tensione palpabile.. Lo sguardo d'insieme è tutt'altro che rincuorante… Non ti preoccupare, Luca, non gli dirò che sei il mio primo sospettato a pari punti con lo storpio, è inutile che mi guardi come un complice… se per il momento ti salvo il culo è solo perché so che non servirà la mia testimonianza. Vedrai che se sei stato tu verrai punito…
Mio Dio
non voglio credere che tu possa arrivare a tanto..

Scaccia via i brutti pensieri, Raffaella.
Respira.
Bisogna che più tardi rincuori Fittipaldi, sembra davvero che stia per cedere…
Mi sono infilata in una storia più grande di me…
<Cara, carissima Raffaella. Che dispiacere dover scambiare quattro chiacchiere in una così brutta situazione… >
Arriva al sodo, borioso di merda… tutta questa storia finirà e tu la smetterai di impazzire di gioia per essere il perno della situazione… pseudo-perno, se mi consenti…                                                     <Beh, magari quando tutto sarà finito andremo a prenderci un caffè come ai vecchi tempi…>
La tazzina te la rompo in testa… ma come ho fatto a scoparlo? Mio Dio… Certe volte dovrei usare più la testa che la figa…
<Capirai… trovandoti sul luogo in cui è stato rinvenuto il cadavere lasci che pesanti dubbi vengano associati alla tua persona… insomma, sono un po' imbarazzato, Raffaella, puoi immaginarlo… non vorrei chiedertelo, ma… > sempre stato senza palle. Sempre stato. E anche senza altro <… cosa ci facevi nel campo di bocce?!?>
Il maresciallo mi guarda con gli occhi spalancati. Ambrosio cerca di sostenere lo sguardo, ma… slitta, come a voler glissare, sapendo invece di dover pretendere una risposta…
<Sai, Ambrosio, ero uscita per fare una passeggiata. Non so dirti bene l'ora.. ma ad un certo punto ho avuto voglia di tornare a casa. Ho pensato che nel frattempo Luca poteva essere andato a guardare gli altri giocare, o a dir cazzate come suo solito.. sai com'è fatto… ed essendo vicina al campo ho pensato di fare una capatina per un passaggio. Il resto della storia lo conosci>
<Giusto, giusto, lo immaginavo> e che altro pensavi che t'avrei detto, stronzo di merda? Che volevo scoparmi il cadavere? Ogggesù, ma questa è una farsa.
<E secondo te, con il braccio rotto, Luca come poteva arrivare al campo? Con quale auto? E' passato un elicottero che l'ha caricato?>
<Non essere spiritoso> grandissima testa di cazzo <è plausibile pensare che qualcuno potesse andarlo a prendere a casa e portarlo lì. Magari Fittipaldi. O chi diavolo ti pare. Sai che a mio marito basta una telefonata> e non rompermi i coglioni.
Questa storia mi ha stufata.
Stufa.
Si, decisamente.                                                                                                                                <Hai ragione, che ingenuo che sono… ma dimmi un po'… io so che sei una persona dolce e delicata e posso capire quanto tutta questa storia ti stia rendendo nervosa… cara, dai, siamo tutti nervosi, ma cerca di essere un po' meno… come dire… chiusa e fredda, vuoi?>
<Non capisco cosa tu voglia dire>
<Va bene, mi toccherà essere brusco. E Dio solo sa quanto vorrei evitarlo. Ma la giustizia è la giustizia ed il colpevole bisogna che si trovi… non vorrai lasciare impunito un delitto di questo genere? L'hanno ammazzato a sangue freddo, Raffaella. Sai cosa vuol dire? E sembra esserci dietro un lucido piano che ha spinto poi il colpevole a dissimulare il fatto per depistarci portando il corpo al campo di bocce… un lucido piano, capisci?> Eccome se capisco… <… e capirai anche che questo mi rende ancora più furioso… tanto da fare di tutto per non lasciare impunito il fetente!> Applauso! Gran palla di merda. Non vali un cazzo.
<Ebbene, cosa vuoi da me?>
<Voglio sapere - e sarò finalmente franco con te, adorata Raffaella - se pensi che il tuo caro maritino abbia potuto decidere di far compiere - da qualcuno altro, è ovvio, non si sporcherebbe mai le mani - questo orrendo fattaccio semplicemente perché ti scopavi il gran signore del sesso!>
Merda.
Guardalo.
Guarda il maresciallo.
Pensa.
<E credi che le mie supposizioni possano valere come prova?>
Grandissima testa di cazzo.
Fregato.
Non sai cosa rispondere, vero?
Voglio uscire da qui. Voglio uscire e buttarmi alle spalle queste giornate di merda. Che cavolo.
Ora, solo perché mi scopavo quel grand'uomo, vuoi incastrare il mio bastardo marito? Ti piacerebbe, vero? Come brucia la ferita… che liberazione è stata…
<… Ehm… no, certamente…>
<Ambrosio caro, carissimo, mi sembra di essere ad un processo. Ma cosa vuoi che confessi? Ti dico io come stanno le cose: non so niente del delitto, per poco non mi veniva un infarto quando mi sono trovata faccia a faccia con l'accaduto, un gesto così brutale in questo paesino… e non so niente di mio marito né delle sue idee. Quindi, credo di non poter aiutarti. So che capisci e so che conosci la mia buona fede> Ma va a quel paese!
<Sicura di non sapere nulla che possa essere collegato al fatto?>
Non implorarmi. Non funziona.
<No, e ora se permetti vado via. Ne ho abbastanza>
<Va bene, cara, ma non scomparire>
<Certo che no> dove vuoi che vada?                                                                                                       Il maresciallo mi apre la porta e tutti gli occhi della stanza sono puntati verso di me.
Magari adesso Ambrosio si renderà conto di quanto quel posto da scrivania sia inadatto alle sue scarse qualità… E se l'ho fatto adirare, tanto meglio, se la prenderà con Luca. Ora è il suo turno.
<Caro, vado via di qui. Ci vediamo a casa più tardi> E smettetela di guardarmi, omuncoli di merda.
Qualcosa al bar. Mi sembra di aver mandato giù un boccone salatissimo. Ammuina mi accoglie con un gran sorriso. Mi sembra di aver perso interesse persino per il suo sudore. Eppure è da un po' che non scopo… uhm, sono troppo nervosa, anche se mi sono tolta un bel peso dallo stomaco. Ma che incompetenti, quei due.
<Bellissima signora, che le porto?>
<Il solito, caro>
<Ma cerco, un bel whiskey eccòoola. Arriva in un secondo, signora mia>
Testa di cazzo anche lui.
Cosa dico ora a Fittipaldi?
Ho letto sul diario che ultimamente Giorgio aveva dei sospetti su di te… sembrava paranoico, diceva che non ridevi più alle sue battute e che lo guardavi incattivito… naturalmente, aveva dei sospetti anche su Luca, questo è ovvio. Sai com'è, mi scopavo quell'artista da letto… No, non va bene.
Sai, ho pensato che forse questa assurda storia ha toccato te in primis.. insomma, eravate amici da tanto tempo.. non è che l'hai ammazzato e gli hai messo l'anello in gola per far cadere i sospetti su Luca?
Ah ah decisamente no.
Ma che situazione irreale.. e poi, perché mai sto indagando?
<Signò, ecco il suo whisssskey. Se lo goda…>
Coglione testa di cazzo. Ma se questo mi calma può darsi che ti scopo più tardi.   

 

IL MARESCIALLO 

Tina! E' pronto sto caffè?? Ma che figura mi fai fare con gli ospiti?
Qui, nel commissariato piu' frequentato
del Nord Italia...muri bianchi e facce scure. Sguardi impacciati e silenzi pesanti. Hia visto mai che una tazzina calda servisse a sciogliere il gelo di una stanza?
Mentre la prendono tra le mani li osservo, sembrano impegnati a mascherare
la tensione che sale.
Ammuina: potrebbe fare il fachiro seduto
sui chiodi, sembra agitato, in ebollizione.
La dottoressa sotutto (come la chiamo io) si aggiusta la maglietta, si Sarah va bene cosi la scollatura, brava.
Raffaella è pallida pensierosa accanto a Fitti che tormenta il suo povero orologio a cipolla e infila continuamente le mani nelle tasche (cercasse qualcosa? mah..)
L'ingegnere con la sua aria scuornacchiata ci sollazza con l'ultima battutina su Bin Laden, che tipo!
Ambrosio è perplesso, non l'ha capita (meno male che a me l'ha spiegata Caputo...)
Il Muto invece ride (è ricettivo) mentre fissa intensamente la Raffaella.
Egidio ha le mani sudate, un po' tremanti, ma si riprende subito (furbetto).
Meno male che Tina ha acceso il caminetto, adesso mi prendo una sigaretta e mi siedo sulla mia poltrona, qui di fronte alla finestra che da sul Rutor. Eh si, nei burroni di un ghiacciaio come quello dovevano mollarlo spaccapalle... cosi io avrei avuto meno grattacapi e meno.. caffè da offrire.
Vabbè, voglio essere generoso, stapperò la bottiglia di Genepy che l'altra sera mi ha regalato la Dora (!)
Cosi l'assaggiamo 

L’ingegnere Bescapé 

Raffaella dorme. Bene bene, ha preso la pasticca giusta, era così stanca che un po’ di sonnifero forte non le farà che bene, altro che Tavor.
Mi dispiace, tesoro mio, lo faccio per te, lo sai; io faccio tutto per il tuo bene, anche se non te ne rendi conto. Lo so che in questi tempi la mia vicinanza non ti è gradita, ma così ti ho potuto far addormentare, che è la cosa di cui avevi più bisogno.
Dormi dormi cara, veglio io su di te.... e visto che i postumi della frattura mi tengono sveglio... non ti dispiace vero se cerco quel quadernetto che sbirci di tanto in tanto ...
Non me ne vorrai, vero? Ma mi serve, domani c’è l’interrogatorio, devo sapere.
Sapere, conoscere più degli altri e soprattutto prima degli altri, questo è il vero potere, non sei d’accordo? Cos’è quella testolina che si muove vuol dire sì? Ma sì, certo che sei d’accordo, come si può non condividere l’ovvio?
Vediamo un po’ qui, nel comodino, banalissimo ma non si sa mai con voi donne... no, non c’è....
Allora, domani granitici e compatti, due corpi e un anima, che dici? Che vuoi dire con quel movimento, no? Hai ragione, non è credibile, ma scherzavo, scherzavo. Cosa credi che non sappia che tutti sanno? Solo che non sanno che io so che loro sanno. E che per me il doppio gioco è un gioco; solo al triplo gioco inizio a interessarmi, e al quadruplo a divertirmi...
Dove l’ hai messo.... nell’armadio, su nella cappelleria, malandrina, pensi che non riesca a issarmi lì con la mano semi monca, salgo salgo, gli scaletti li hanno fatti apposta, no? Neanche qui, eh, lo so che sei più furbetta di quanto vuoi apparire, ma io ho tempo…
Domani ce ne andiamo al tribunale con la macchinetta nuova, che ti ha fatto tanto ridere, color confetto hai detto, mi hai chiesto se avessi intenzione di acchiappare le ragazzine con la decappottabile, e ti si leggeva il disprezzo, ma non sai perché l’ ho comprata, cara mia, non lo immagini neppure....
Ma dov’è...! In una delle tue borsette, appese qui in sfilata, magari quella del mare, vediamo vediamo una alla volta.... e che campionario di ricordini che ne esce! Chiamare ricordini le cose dimenticate, poi, che cretinata. Ma guarda un po’ in questa: non si sa mai, vero, meglio proteggersi con queste infezioni che ci sono in giro, fai bene, fai bene, sono più tranquillo anch’io, ma come fai, al momento topico cosa dici: imperiosamente “indossalo”?, o un più divertente “fammi vedere come stai con questo”, o indifferente “mettiti questo”, o fai tutto tu; però è un po’ scomodo, ammetti almeno che in famiglia si evitano certe sgradevolezze.

E in quest’altra borsetta... oh oh, di tanto in tanto ci si tira su, ma almeno è roba buona? Hai tirato sul prezzo?
...comunque il quadernetto non c’è, ma dove l’hai messo, piccola cara, che ti possino?
Che fai, ti muovi tutta, ah hai ragione, vuoi sapere perché ho preso il confettino, come lo chiami tu, perché io so tirare sul prezzo mia cara, ed ho ottenuto un magnifico sconto. Dal concessionario? Ah ah, altro che concessionario, da quello che ti si concedeva, invece, sì, proprio lui.
Cento ne aveva chiesti per togliersi dalle balle, lo spaccamedesime, ma io so tirare sul prezzo, e ci siamo accordati, per lui tu valevi solo cinquantamilioni, sei in svendita cara mia. Cinquanta per andarsene e lasciarci in pace. E allora, visto che li avevo risparmiati... cinquanta a lui cinquanta a me, mi sembra equo. E con i miei cinquanta eccoti il confettino.
Fuochino fuochino, quaderno quadernino dove sei? Tra le tue riviste, pensavi che non ci avrei mai guardato, e invece ci guardo! mmmh, anche un catalogo di viaggi, volevi andare con lui, vero? Mi dispiace ma il biglietto per l’Altro Mondo qui non lo vendono... niente neppure tra le riviste.
Pensi che l’assegno dei cinquanta verrà fuori? Magari uscisse, così questi idioti la finirebbero di sospettarmi, non capisci? Che senso avrebbe avuto dargli dei soldi e il giorno dopo ammazzarlo? Ma non lo troveranno, sono sicuro che è nelle tasche dello spaccacrani, adesso. Un bel movente per l’assassino, un bell’alibi per me, ma non ha senso dirlo al maresciallo, come posso provarlo, pure senza intestazione l’ha voluto!
Quadernetto quadernetto, sei per caso sotto al letto? Raffaella, non mi dire che sei stata così ... banale da metterlo sotto al materasso! Ti fai un po’ più in là, che devo alzarlo? Dormi eh? Non ti va di muoverti vero? Allora ti sposto io, così ti posso toccare, ti prendo prima le gambe e le sposto più in là…. poi le cosce... non me le ricordavo così, sono.... di un velluto muscoloso ... e poi un po’ più su, sai mi torna meglio se vengo sul letto per spostarti, non ti dispiace, vero? Dormi, dormi... mi dispiace piccola, io volevo solo spostarti e invece lo slip mi è rimasto tra le mani, si è strappato, e tu sei sotto di me ... e io sono sopra di te, e io sono tuo marito e tu sei mia moglie, e tu sei nuda, e io faccio presto, e tu hai gli occhi chiusi, e io.... io.... vengo da te.
Al diavolo il quaderno.

INTERROGATORIO

ingegner Luca Artemio Bescapè
..
anni 46
..
residente a La Thuile, si
..
mi sono sempre occupato della crescita della nostra cittadina, è anche grazie al mio impegno che questi valligiani sono cresciuti…
..
va bene, niente comizi, come preferisce, mi occupo di Lavori Pubblici, sono un imprenditore che crea ricchezza, io
..
si è meglio, veniamo al dunque
..
si, sono a conoscenza dell’omicidio del signor Giorgio del Bo’, chi non lo sa qui in paese, scusi?!
..
non ne sono rattristato? e perché dovrei esserne rattristato, scusi?!
..
io mi scuso quanto mi pare, se mi deve fare questo interrogatorio facciamolo
..
non è un interrogatorio? due chiacchiere? quello lo facciamo con il mio avvocato, certo
..
no, niente caffè, grazie, sono già abbastanza nervoso, una spremuta d’arancia, ce l’ha una spremuta d’arancia? no, visto, non ce l’ha, e allora niente
..
si va bene, non è un bar, mi sembrava infatti
..
andiamo avanti
..
si, avrò visto qualche volta quel del Bò
..
ci ho parlato qualche volta, sì
..
e chi mi avrebbe visto con lui tre giorni prima del fattaccio?
..
d’accordo non è importante, mi hanno visto, e con ciò? io incontro decine di persone al giorno, sa? il mio è un lavoro di relazioni, che crede, che l’imprenditore si fa con le carte, no, caro Procuratore, si fa con i piedi, con le mani e con la lingua, che crede? si va , si stringe, si parla; mica sono uno scartoffiaro, io! a proposito, bella raccolta di carte, qui
..
ah è solo sostituto? e quando diventa Procuratore? se vuole potrei dire qualche buona parola in giro
..
ma che paroloni! ma che dice, ma che corruzione! volevo solo dimostrarle la mia simpatia!
..
perché l’ho incontrato? avrò avuto qualche affare da sbrigare, no? stia pur certo che non perdo il mio tempo al gioco delle bocce, io!
..
nessun affare edilizio, no
..
diciamo che riguardano la sfera …personale, e che gradirei restassero tali

..
la mia banca? che c’entra, scusi?
..
Banca della Valle
..
il giorno dopo il nostro incontro del Bò avrebbe fatto vedere in giro un assegno da cinquanta milioni emesso proprio dalla Banca della Valle? e allora?
..
si, può darsi che fosse mio
..
si era mio
..
motivi personali, gliel’ho detto
..
in Tribunale? può darsi che non ci debba arrivare in tribunale, lei cerchi quell’assegno e vedrà che non sarò io a dover andare in tribunale
..
e allora lo faccia, il suo mestiere!
..
il giorno dell’omicidio? devo consultare la mia agenda…. allora, il martedì ero a Roma dal Ministro, sa per quel tunnel che eviterebbe il transito dei TIR per il paese, sa che peccato se non si facesse più?
..
peccato, dovrebbe interessarsi di più ai problemi del paese, sa?
..
mercoledì ero ad Aosta dal prefetto per i parcheggi
..
sì, sì, ci arrivo, sa, la mia agenda è piena, ecco, oh, come ho fatto a dimenticarlo, proprio quel giorno ero a casa con il braccio rotto, sa ho avuto un incidente in gita con il Sindaco e l’Assessore Brambilla, per quella diga che vogliamo costruire in quota, un opera meritoria, mi creda, la produzione di energia elettrica porterà una ricchezza mai vista, in paese
..
ah, già, a lei interessa solo l’omicidio
..
naturalmente ho tutti i certificati medici che vuole
..
si, l’ingessatura era bella solida
..
no, non ho provato a rompere le noci con quella, né teste, se è questo a cui vuole arrivare
..
ah si, esistono gli assassini su commissione? si, l’ho visto nei film americani, mi sa che anche lei ama il cinema, vero, Procuratore?
..
oh, è il telefonino, ho dimenticato di spegnerlo, ma sa, attendevo la telefonata di Sua Eminenza, infatti, è proprio lui, non le dispiace se rispondo, vero? sa, Sua Eminenza…. pronto, buongiorno Eminenza, bene grazie, sì mi sono ripreso, grazie; appena posso sicuramente, Eminenza; no non si preoccupi Eminenza, solo è che sono bloccato qui in Procura, sa per quella faccenda uscita pure sui giornali, dobbiamo collaborare, che vuole, Eminenza; si certo Eminenza, oggi stesso mi metterò al lavoro, conto di portarle una bozza già la settimana prossima, Eminenza, sempre che mi lascino lavorare, certo; va bene Eminenza, riferirò senz’altro, certo, i miei ossequi Eminenza.
..
finito, finito, mi scusi sa, ma era Sua Eminenza; a proposito, mi ha detto di dirle che lei è fin da ora invitato alla messa di inaugurazione del nuovo Santuario di La Thuile
..
certo, Sua Eminenza è stato così buono da volermi affidare il lavoro, una questione di fiducia, sa, è un opera che egli ama molto, la vorrebbe realizzata al più presto…. allora posso andare?
..
bene, se ha bisogno ancora di me…
..
perché non posso allontanarmi dal Paese? lei non può farmi questo!
..
arrivederci, signor Procuratore, sempre a sua disposizione naturalmente
..

Dorotea

Ho modo di parlare ora, appena due giorni dopo, essendo stata convocata dal sostituto D’Ambrosio.
E’ stato chiamato anche Don Giacinto, in qualità di curato, visto mai che il povero morto avesse voluto alleggerire la sua coscienza .
Ma è improbabile penso, e lascio vagare lo sguardo per misurare la piccola sala d’attesa, dove i convocati stanno sussurrando, come se recitassero il rosario.
“Si, certo Dottore, lo conoscevo il poveretto. Che brutta cosa ! Ci siamo frequentati, ehm… si, per un po’ di tempo è stato un caro amico, un amico intimo, diciamo. E’ stato prima dell’arrivo di Don Giacinto alla nostra chiesa. Lei sa come sono queste amicizie. Ah, non lo sa ? si , insomma, era un poco gradasso, un tantino troppo sicuro di sé, ma se lo poteva permettere, sa, ad una donna sapeva come rendere piacevole la giornata… ( mi perdoni, dottore, ma non posso fare a meno di commuovermi )."
E mentre mi asciugo una lacrima, fisso il volto turbato di Don Giacinto…
“Voglio” fargli conoscere la mia disponibilità di donna, ma non scandalizzarlo, in caso contrario otterrei un effetto di rifiuto , ne sono certa.
Il sostituto mi osserva con quegli occhietti vagamente ottusi e ad un successivo “ a domanda risponde” lasciò andare l’ondata di piena del mio conoscere.
“Aveva nemici, il caro Giorgio , certo. Molti nemici : Lei forse sa ( e qui sussurro  -non vorrei scandalizzare qualcuno-) che aveva molte “amiche”anche sposate. Per lui non faceva molta differenza , diceva che tutto quello che si muoveva andava bene. Era un po’ cinico in questo. Lo era anche nel lavoro. Mi accennò di diversi “buoni affari “ che aveva in corso , e strizzò l’occhio, quasi a farmi intendere cose grosse. Non mi disse con chi .
No, non ho idea di chi possa essere stato, ma certamente dava ai nervi a più di uno. –

Ecco, sono congedata , ritorni se rammenta qualcosa- si certamente, arrivederci- ma lo sguardo di Don Giacinto è di aperta riprovazione.
In canonica mi attende una terribile reprimenda.
Sarà l’occasione per una bella confessione.
Sorrido sorniona, pensando al momento del mea culpa.         

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