Il cinema del nuovo millennio |
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12 Luglio 2002 - Il favoloso mondo di Amelie
di Jean-Pierre Jeunet (Francia-Germania, 2001) - con Audrey Tautou e Mathieu
Kassovits
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Commedia fiabesca |
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Nomination
allOscar come miglior film straniero |
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Campionissimo
d'incassi in Francia, è una cavalcata radiosa e piena di invenzioni visive che riconcilia
con il mondo, la vita e perfino il cinema. Per chi ama la vecchia Parigi di Montmartre:
una boccata di realismo magico (Piera Detassis, Panorama, 10
gennaio 2002) |
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Le invenzioni
registiche si moltiplicano: i colori mutano, variando dall'acido alla quasi monocromia;
gli effetti speciali offrono continue sorprese (Roberto Nepoti, La Repubblica, 27
gennaio 2002) |
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La vera
protagonista del film resta Parigi, città-mondo, ricettacolo di prodigi, secondo una
tradizione cine-letteraria che va da Breton a Queneau o a Perec, da Fantomas e Belfagor a
Rivette a Carax. Solo che oggi Jeunet questa Parigi la riprende dal vero, come ai tempi
della nouvelle vague, ma poi corregge tutto al computer, ripulendo i muri dai graffiti e
le strade dalle auto in divieto di sosta (Fabio Ferzetti, Il Messaggero, 25
gennaio 2002) |
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Durata:
120'. |
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19 Luglio 2002 - Lapparenza inganna di
Francis Veber (Francia, 2001) - con Daniel Auteuil e Gérard Dépardieu
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Commedia |
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Nel gruppo di
classici attori francesi il protagonista Daniel Auteil smentisce una propria malinconia
anche fisica da perdente con momenti di comicità sfrenata, clownesca (Lietta Tornabuoni, La
Stampa, 26 ottobre 2001) |
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Racconta
una storia edificante, quella di un uomo che ritrova la sua dignità; e, sotto lo strato
del comico, lo fa con una certa serietà, perfino con una punta di amarezza. La regia,
accurata ma discreta, è tutta al servizio degli attori: ottimo Auteuil, impagabile
Depardieu (Roberto Nepoti, La Repubblica, 28 ottobre 2001) |
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Durata: 84'. |
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26 Luglio 2002 - Matrimonio indiano - Monsoon wedding
di Mira Nair (Francia-India-Italia-USA, 2000)
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Commedia |
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Leone doro Venezia
2001 |
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il turbinio di
eventi, la simpatia degli attori, il ritmo, i colori, i mille conflitti intra-familiari...
(Fabio Ferzetti, Il Messaggero, 1 settembre 2001) |
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Ricco di
simpatia il film insiste, senza retorica, su un risvolto morale. Non si accontenta del
semplice elogio dei buoni sentimenti, della lode dell'amore che copre tutto. Suggerisce
che perfino la mitica India ha le sue falle e che si fatica a ripararle. Bisogna tentare
di farlo, tuttavia. E poi, come nel divertente finale, ci si può abbandonare al ballo
nonostante la grande pioggia bagni prati, addobbi, coroncine, costumi (Francesco Bolzoni, Avvenire,
1 settembre 2001) |
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Il pregio del
film è quello di unire il tono da commedia con una vena più drammatica e amara. Né
manca d'interesse l'impasto di tradizione e di modernità che circola per i fotogrammi,
inclusi i numeri musicali che costellano ogni film indiano che si rispetti, ma che Mira ci
offre in una versione techno inedita dalle nostre parti. Come è istruttivo, per lo
spettatore europeo, vedere messa a confronto una tradizione culturale minuziosamente
rispettata con lo stile di vita, ormai globalizzato, di personaggi che guardano talkshow e
parlano al telefonino. Quanto all'enorme cast, sono ammirevoli la spontaneità di ciascuno
e l'eccellente gioco di squadra (Roberto Nepoti, La Repubblica, 15 dicembre 2001) |
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Durata: 119'. |
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2 Agosto 2002 - Parla con lei di Pedro Almodovar
(Spagna, 2002) - con Geraldine Chaplin, Pina Bausch, Caetano Veloso
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Romantico |
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Almodòvar sa
gestire il suo, di balletto, protetto dalla "partecipazione straordinaria"
dell'arte di Pina Bausch e soprattutto di un Caetano Veloso sublime come quasi sempre, da
straordinario sceneggiatore e da astuto regista (Goffredo Fofi, Panorama, 11
aprile 2002) |
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Una ballerina in coma e una donna torero. Il potere della
parola e il silenzio del corpo. Pina Bausch e Caetano Veloso. Il cinema muto e il cinema
come racconto, immaginazione, consolazione. L'incomunicabilità uomo/donna e l'amore come
devozione, immaginazione, sfida. Azzardatissimo, emozionante, estremo. Come il gesto
- da non raccontare - che farà di un crimine un miracolo. Con un cast sorprendente e -
una tantum - prevalentemente maschile (Fabio Ferzetti, Il Messaggero, 5 aprile
2002) |
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Ormai, nei
manifesti, si chiama semplicemente Almodóvar, senza bisogno del primo nome. Tutti lo
conoscono. Il suo cinema è una certezza, uno dei pochi che sappiano ancora mettere in
scena l'amore e anche i grandi dolori della vita; ma sempre violentandoti con la tenerezza
e strappandoti, di passaggio, più d'un sorriso (Roberto Nepoti, la Repubblica, 30 marzo
2002) |
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Durata:112'. |
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9 Agosto 2002 - I vestiti nuovi
dellimperatore di Alan Taylor (Germania-Gran Bretagna- Italia, 2001)
- con Ian Holm
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Commedia |
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Il grottesco e la follia sono a un passo; e vengono anche sfiorati in certi
momenti,... un omaggio ai sentimenti che contano e ai piccoli piaceri della vita borghese.
La cosa migliore del film è l'interpretazione di Ian Holm (Emanuela Martini, Film Tv,
16 dicembre 2001) |
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Diretto con mano lieve ed esatta da Alan Taylor, il regista
che anni fa esordì con il delizioso 'Palookaville', prodotto dall'Uberto Pasolini di
'Full Monty', questo godibilissimo film smentisce con forza il logoro luogo comune secondo
cui non si fanno più le commedie di una volta (Fabio Ferzetti, Il Messaggero, 7
dicembre 2001) |
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Un film dalle
molteplici letture: d'altronde il mondo non è forse pieno di matti che credono di essere
Napoleone? È un prodotto cosmopolita, ma con una sua unità di fondo. Allo stesso modo,
riesce a conservare un'omogeneità drammaturgica pur coniugando una quantità di generi
diversi sotto lo stesso titolo, dal film storico alla commedia, non tralasciando il
congruo spazio per un'imprevista love-story (Roberto Nepoti, La Repubblica, 9
dicembre 2001) |
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Durata: 105'. |
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13 e 14 agosto 2002 - Spider-Man di Sam Raimi (USA, 2002)
- con Tobey Maguire, Kirsten Dunst e Willem Dafoe
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Avventura |
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Se Willem
Dafoe, attore intellettuale e evidentemente passato attraverso la lettura di Jekill e
Hyde riesce a dare al supercattivo una sbalorditiva dimensione tragica, Tobey Maguire
sposa l'ardimento acrobatico alla malinconia di un paladino al crepuscolo della nostra
civiltà. Ed è da ritagliare per le future antologie la scena dell'unico bacio che Mary
Jane concede a uno Spider-Man appeso alla parete a testa in giù, ignorando che si tratta
del ragazzo vicino di casa (Tullio Kezich, Corriere della Sera, 8 giugno 2002) |
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Un
grande visionario dello schermo, coniugando creatività e fedeltà all'originale, realizza
lincontro più felice che sia mai avvenuto tra fumetto e cinema, con un un innesto
pienamente riuscito di elementi diversi di cultura pop (Roberto Nepoti, La
Repubblica, 9 giugno 2002)
Durata: 121'. |
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