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CASERTA - «E uninfamia la negazione del diritto
dasilo così come prevede la legge Bossi-Fini. Penso che
dovrebbero sospendere lapprovazione di una legge che conculca
i diritti della persona umana. E se verrà approvata, non resta
che la disobbedienza civile. Bisogna aiutare i clandestini e autodenunciarsi.
Se necessario, bisogna aprire le chiese per ospitare gli immigrati».
A parlare così, senza peli sulla lingua è il vescovo
di Caserta, monsignor Raffaele Nogaro, un prelato da sempre al fianco
degli immigrati e che non nasconde il proprio disappunto per come
è stata concepita la legge sullimmigrazione. Martedì
prossimo, probabilmente il varo definitivo alla Camera di un provvedimento
che suscita perplessità non solo tra i cattolici. E il vescovo
invita tutti a prepararsi per attuare anche «gesti estremi»
di disobbedienza civile.
«Già avevo perplessità
sulla Turco-Napolitano afferma Nogaro - ma questa legge così
concepita, limita la libertà delle persone. Non si può
pensare di accettare la persona in regola con i documenti e cacciare
quelli che non li hanno, senza appello, senza possibilità
di potersi ricongiungere alla famiglia. Questa è una legge
che, se approvata, concepisce il clandestino come soggetto
di reato. Ma basta guardare a tutte le ragazze nigeriane o
di altra nazionalità costrette a vivere con la prostituzione
e che noi ospitiamo nelle nostre comunità. Chi gestisce il
traffico umano, sono quelli della malavita locale. Di questo si
deve tener conto. Perciò penso che quella che stanno per
approvare è una legge contro la libertà della persona.
Luomo è nato libero. Prendere le impronte non è
una questione di privacy, è unicamente rispetto della libertà
e dellautonomia della persona umana. La libertà individuale
è qualcosa che fa parte della natura delluomo. E la
Bossi-Fini è una legge che è sovversiva
da questo punto di vista. Per me vale sempre il principio
che la libertà della persona viene ancor prima della Fede
di ognuno di noi. Perché senza libertà non ci può
essere fede».
Le dichiarazioni di Nogaro trovano anche il
consenso del capo della comunità senegalese a Caserta, Ibrahim
che insieme ai suoi connazionali cerca di rendere la vita meno difficile
a tutti quelli che non sono in regola. La Provincia di Caserta è
terra di forte immigrazione. I cittadini stranieri in regola presenti
sul territorio provinciale secondo lUfficio stranieri
della questura - sono 11922. Di essi, 7118 sono maschi e 4804 donne.
I permessi di soggiorno per lavoro subordinato sono quelli più
numerosi: 6943. Consistente anche il numero di autorizzazioni per
lavoro autonomo: 1032. Sono 2606 quelli concessi per motivi di famiglia.
Ci sono anche 121 stranieri ai quali è stato riconosciuto
l'asilo politico e 347 che sono ospiti per motivi religiosi. 84
sono poi gli extracomunitari residenti in provincia per studio e
85 in attesa di adozione. Gli irregolari sarebbe circa 10mila circa.
Dai dati della Questura, emerge che per 107 è scattato il
provvedimento di accoglienza presso centri di permanenza temporanea.
A 300 è stato intimato di lasciare il territorio nazionale
entro 15 giorni. L'accompagnamento coattivo alla frontiera è
scattato per 217. I magrebini ed i senegalesi costituiscono le comunità
più grandi, seguite da ghanesi, nigeriani, polacchi ed ucraini.
Non mancano pochi pakistani ed indiani.
Ma la polemica di Nogaro con Umberto Bossi,
uno degli autori della legge che sta per essere approvata, è
datata. Nogaro, uomo del nord, anche in questo caso, non le ha mai
mandato a dire. Ecco già qualche anno cosa pensava del leader
dei Lumbard: «Bossi per fortuna non é un genio politico,
ma ha lo spirito di Hitler. La difesa della purezza della razza
qui si tramuta nella difesa egoistica della economia del nord più
riuscita. Quelle di Bossi sono idee molto pericolose. Potremmo scoprire
che dopo cento anni che abbiamo creato lunità degli
spiriti, ci rendiamo conto che non siamo un solo popolo. Bossi non
si sente italiano ma non ha neanche lo spirito europeo. Il Sud,
invece, ha le radici nella civiltà Latina e Greca, quella
civiltà cioé che ha formato lEuropa nei secoli.
Luomo é anche al centro del mercato delleconomia.
Bossi difende il mercato a rischio di mercificare anche luomo.
Va denunciata con forza la mentalità neoliberista che privilegia
leconomia che tira, e giudica una insopportabile palla al
piede la presenza delle genti bisognose e povere del Sud. Questo
è anticivile ed è antinazionale. Non possiamo accettare
forme di esaltazione del ricco e di pestaggio del povero. Questo
é come se si volessero difendere i ricchi contro i poveri:
é lantisolidarietà. E come voler difendere
quelli che camminano bene contro quelli che zoppicano».
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