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da "Il Nuovo" del 18/04/2002
Marco Follini leader del Ccd prende le distanze
dalle parole del premier. "La televisione dell'Ulivo è
stata faziosa ma questa è una ragione per essere pluralisti".
An e Lega tacciono. Ferrara: "Che errore".
ROMA- Silvio Berlusconi da Bucarest fa sapere che Biagi, Santoro
e Luttazzi non dovranno ripetersi nella Rai del post-Zaccaria. Insorgono
i diretti interessati, insorgono le opposizioni, insorge il presidente
della commissione di Vigilanza che convoca Antonio Baldassarre in
Parlamento e il sindacato dei giornalisti. E nella maggioranza?
Forza Italia difende il suo premier, Lega ed An, al momento, tacciono,
ma lUdc prende le distanze. Ancora una volta lanima
centrista della Casa delle Libertà vuol rifuggire dai toni
troppi accesi e dalle scelte che infuocano gli animi.
Non mi riconosco nè in Biagi,
nè in Santoro, ma sono affezionato all'idea che in Tv ci
siano molte opinioni a anche diverse e lontane dalle mie'', dice
Marco Follini dopo le affermazione del premier sulla Rai che verrà.
''Che la Rai dell'Ulivo sia stata faziosa prosegue - non
c'è dubbio. Ma questa costatazione per il leader del
Ccd può rappresentare solo una ragione in più
per essere pluralisti come non lo sono stati loro''. E chi vuol
intendere, intenda. Tuttavia le parole più dure arrivano
da Giuliano Ferrara che in un editoriale che uscirà domani
su il Foglio critica duramente le affermazioni del premier.
''Con le dichiarazioni di ieri è
scritto fra laltro nelleditoriale de Il Foglio - Berlusconi
ha mostrato un tratto di insofferenza e di intolleranza che non
corrisponde alla sua storia di editore e al suo profilo personale,
e che rischia seriamente di compromettere la sua carriera politica.
Si può avere ragione degli altri, e cancellare una postazione
nemica dalla quale arrivano colpi bassi fra gli applausi prevedibili
delle tifoserie, ma per nessun motivo si possono travolgere le regole
del gioco. Un premier ha diritto di criticare i giornalisti, ma
non di comportarsi nei loro confronti come un padrone o di adottare
toni correzionali".
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