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tratto da la Repubblica dell'8 maggio 2003
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THE ECONOMIST: inadatto a guidare l'Europa - 2

 

 

 


Duro attacco del settimanale inglese "The Economist"
"Il premier non può guidare l'evoluzione dell'Ue"
"Se si sente vittima di un complotto
vada in tribunale e si difenda"

ROMA - Aprile 2001: "Berlusconi è inadatto a guidare l'Italia". Maggio 2003: "Berlusconi è inadatto a guidare l'Europa". A distanza di due anni, il settimanale inglese "The Economist" torna a sferrare un duro attacco contro il presidente del Consiglio. E lo fa nel pieno delle polemiche politiche che investono il premier e alla vigilia della presidenza italiana della Ue. Un ruolo che Berlusconi si appresta a ricoprire dal primo di luglio.

"Politicamente - osserva il settimanale britannico - l'Europa è divisa. Economicamente, sta arrancando. La guerra in Iraq ha lacerato le relazioni con il suo principale alleato, gli Stati Uniti. Dieci nuovi Paesi stanno per entrare e, se l'Unione allargata non vuole rimanere paralizzata, si deve arrivare a un accordo sulla nuova Costituzione". Se questa è la situazione, ciò che serve, insiste l'Economist, è "una finezza diplomatica, una lungimiranza e un esercizio di una sorta di autorità morale che deriva da un rispetto incondizionato. Può l'Italia offrire questa leadership? O meglio può farlo il suo primo ministro, Silvio Berlusconi? La nostra risposta è no".

Leggendo l'articolo del settimanale inglese, i cronisti britannici mettono in fila le vicende italiane di questi mesi. Ricordano "i cambiamenti introdotti dal parlamento dominato dalla maggioranza di Berlusconi", con la legge sulle rogatorie, il falso in bilancio, il legittimo sospetto. Segnalano il progetto riguardante l'immunità, una legge che, anche se passasse, "non farebbe nulla per migliorare la reputazione di Berlusconi all'estero".

La posizione dell'Economist non sorprende. Due anni fa, il settimanale diede voce a tutte le sue perplessità sulla guida berlusconiana dell'Italia. Lo faceva rilanciando il conflitto di interessi e sottolineando l'incompatibilità del premier. Ed ora che Berlusconi si trova alle prese con un processo "destinato a durare per molti mesi", per l'Economist quell'inadeguatezza si fa più forte."Il semestre così potrebbe così trasformarsi nel terreno di battaglia tra il premier e uno dei suoi predecessori, Romano Prodi, che è ora presidente della Commissione Europea" scrive il settimanale.

Nel lunghissimo e durissimo editoriale, l'Economist, in edicola domani, sostiene che invece di discutere dell'immunità, il Parlamento potrebbe concentrare la sua attenzione sul conflitto di interessi di Berlusconi, che costituisce "un reale o potenziale imbarazzo sin da prima che guidasse il governo per la prima volta nove anni fa e sembra incredibile che neanche per mera decenza sia stata trovata una soluzione prima del voto del 2001. Ma Berlusconi sembra trovare difficile la distinzione tra proprietà e proprietario".

"Se Berlusconi è veramente vittima di un complotto, deve mostrare al mondo le prove - conclude l'Economist - Il modo migliore per farlo è dimettersi dall'incarico pubblico e difendersi in un tribunale. Se e quando avrà pienamente chiarito la sua posizione, per gli europei sarà più facile avere lui che parla a nome dell'Europa".

(8 maggio 2003)

   

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