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da la Repubblica, 4 luglio 2003




 
Berlusconi: "Non mi sono scusato, hanno offeso me e il mio Paese"

 

 

 


Per il presidente dell'assemblea, l'irlandese Pat Cox,
l'incidente non è ancora chiuso: "Lo attendiamo qui"

Schulz: "Deve almeno dirmi che non si ripeterà più"


BRUXELLES - Berlusconi non si è scusato con Schoreder. Ed è stato lui stesso oggi, durante la conferenza stampa a Roma con il presidente della Commissione Europea Romano Prodi, a chiarire come è andata la telefonata di ieri sera fra il presidente del Consiglio e il cancelliere tedesco. "Ieri non ho chiesto nessuna scusa" per il caso Schulz, ha detto il Cavaliere tornando sulla polemica con il parlamentare dell'Spd, e "ho sottolineato con forza di essere stato offeso, io e il mio Paese".

Berlusconi ha sottolineato che lui non ha fatto le sue scuse a Schroeder ma "semplicemente ho spiegato che a Strasburgo le sue affermazioni volevano essere solo una battuta ironica fatta con dolcezza". Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha spiegato meglio anche la sua battuta. Quell'affermazione rivolta al parlamentare socialista era solo riferita "al suo modo di gestirsi e al tono della sua voce che mi ricordavano il personaggio televisivo del sergente Schultz degli anni '65-'70, che si chiamava Hogan's heroes, in cui c'era il sergente Schultz che sbraitava ma alla fine era anche un bonaccione".

Ma le dichiarazioni di Berlusconi non chiudono il capitolo "scuse". Continua a e chiederle infatti il presidente Pat Cox per bocca del suo portavoce, David Harley. "Cox considera i rincrescimenti un passo avanti, ma è al Parlamento europeo che Berlusconi deve presentare scuse pubbliche", ha detto il portavoce.

Anche il deputato socialdemocratico tedesco a Strasburgo Martin Schulz pretende dal premier Silvio Berlusconi le scuse per il suo paragone col nazismo davanti al parlamento europeo. Per lui il caso non è chiuso e lo ha ribadito oggi all'emittente Deutschland Radio Berlin. "Deve capire che ha offeso una istituzione. Se Berlusconi dicesse mi dispiace non si ripeterà più, la cosa sarebbe risolta", ha detto. Lui personalmente, ha sottolineato, per le sue critiche sul suo conflitto di interessi, non si scuserà di certo con Berlusconi: "i miei attacchi erano sicuramente duri - ha affermato - come si usa di solito in parlamento e come un capo di governo importante deve saper accettare".

Capitolo chiuso invece fra i due Paesi europei. Lo confermano le dichiarazioni del capo della diplomazia tedesca Joshka Fischer, che stamattina da Bruxelles ha precisato: "Per noi la telefonata ha chiuso l'incidente: desideriamo una presidenza italiana di successo per il bene dell'Europa".

   

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