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Per il presidente dell'assemblea, l'irlandese Pat Cox,
l'incidente non è ancora chiuso: "Lo attendiamo qui"
Schulz: "Deve almeno dirmi che non si ripeterà più"
BRUXELLES - Berlusconi non si è scusato
con Schoreder. Ed è stato lui stesso oggi, durante la conferenza
stampa a Roma con il presidente della Commissione Europea Romano
Prodi, a chiarire come è andata la telefonata di ieri sera
fra il presidente del Consiglio e il cancelliere tedesco. "Ieri
non ho chiesto nessuna scusa" per il caso Schulz, ha detto
il Cavaliere tornando sulla polemica con il parlamentare dell'Spd,
e "ho sottolineato con forza di essere stato offeso, io e il
mio Paese".
Berlusconi ha sottolineato
che lui non ha fatto le sue scuse a Schroeder ma "semplicemente
ho spiegato che a Strasburgo le sue affermazioni volevano essere
solo una battuta ironica fatta con dolcezza". Il presidente
del Consiglio Silvio Berlusconi ha spiegato meglio anche la sua
battuta. Quell'affermazione rivolta al parlamentare socialista era
solo riferita "al suo modo di gestirsi e al tono della sua
voce che mi ricordavano il personaggio televisivo del sergente Schultz
degli anni '65-'70, che si chiamava Hogan's heroes, in cui c'era
il sergente Schultz che sbraitava ma alla fine era anche un bonaccione".
Ma le dichiarazioni di Berlusconi non chiudono il capitolo "scuse".
Continua a e chiederle infatti il presidente Pat Cox per bocca del
suo portavoce, David Harley. "Cox considera i rincrescimenti
un passo avanti, ma è al Parlamento europeo che Berlusconi
deve presentare scuse pubbliche", ha detto il portavoce.
Anche il deputato socialdemocratico
tedesco a Strasburgo Martin Schulz pretende dal premier Silvio Berlusconi
le scuse per il suo paragone col nazismo davanti al parlamento europeo.
Per lui il caso non è chiuso e lo ha ribadito oggi all'emittente
Deutschland Radio Berlin. "Deve capire che ha offeso una istituzione.
Se Berlusconi dicesse mi dispiace non si ripeterà più,
la cosa sarebbe risolta", ha detto. Lui personalmente, ha sottolineato,
per le sue critiche sul suo conflitto di interessi, non si scuserà
di certo con Berlusconi: "i miei attacchi erano sicuramente
duri - ha affermato - come si usa di solito in parlamento e come
un capo di governo importante deve saper accettare".
Capitolo chiuso invece fra
i due Paesi europei. Lo confermano le dichiarazioni del capo della
diplomazia tedesca Joshka Fischer, che stamattina da Bruxelles ha
precisato: "Per noi la telefonata ha chiuso l'incidente: desideriamo
una presidenza italiana di successo per il bene dell'Europa".
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