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intervista a Domenico Starnone (www.ilnuovo.it)
Il ministero dell'Istruzione rifiuta di riconoscere
all'associazione di Don Ciotti lo status di "ente di formazione"
dei giovani, definendo "poco chiare" le sue finalità.
E scoppia la polemica: la Moratti si dimetta.
ROMA - Il ministero dell'Istruzione decide di non riconoscere
lo status di "ente di formazione" all'associazione Libera
guidata da Don Ciotti, definendo "poco chiare le sue finalità"
ed è subito polemica. Ma stavolta, a criticare Letizia Moratti,
non sono stati solo gli esponenti dell'opposizione: un duro attacco
è infatti arrivato anche dal presidente della Commissione
antimafia, Roberto Centaro (FI): ''Mi vergogno - ha detto
- della risposta del ministero''.
La decisione del ministro dell'Istruzione di
non riconoscere l'associazione di don Ciotti, definendo ''poco chiare''
le sue finalità è ''vergognosa, inaudita, gravissima''
anche per il parlamentare dei Ds Pietro Folena, che invita
le opposizioni a presentare una mozione di sfiducia nei confronti
del ministro. ''Libera - ha affermato Folena - rappresenta, fin
dalla sua nascita, un movimento politico trasversale di lotta alla
mafia e all'illegalità, da anni impegnata nelle scuole e
sul territorio in un'opera di educazione, informazione e sensibilizzazione,
vero antidoto contro ogni cultura criminale. Colpendo Libera - continua
Folena - il ministro Moratti colpisce uno degli avversari storici
della cultura mafiosa, venendo meno a quella missione di democratizzazione,
di lotta alla criminalità che dovrebbe essere il primo impegno
di ogni cittadino e in particolare dei rappresentanti di ogni istituzione,
oltre ogni divisione di schieramento politico''.
L'accaduto, afferma ancora Folena, è
''sconcertante e la dice lunga su quale senso della giustizia, della
legalità e dello Stato abbiano questo governo e questo ministro,
che dovrebbe dimostrare più di altri attenzione al tema della
legalità, avendo come compito istituzionale quello di contribuire
ad una migliore crescita culturale e civica delle giovani generazioni''.
Per questi motivi, conclude Folena, ''penso che tutte le opposizioni
dovrebbero attivarsi per presentare in Parlamento una mozione di
sfiducia nei confronti del ministro Letizia Moratti''.
''La lotta alla mafia - ha sottolineato quindi
Marco Rizzo, dei Comunisti italiani - è un segno di
civiltà democratica. Contro la criminalità organizzata
serve anche l'impegno civile e culturale, oltre a quello delle forze
dell'ordine e della magistratura. Al contrario - ha concluso - apprendiamo
che il ministro Moratti ha tolto i finanziamenti all'associazione,
distintasi sempre per il suo forte impegno mai di parte''.
Il coro delle critiche continua. Per la posizione
assunta nei confronti di Libera, al ministro Moratti non restano
che le dimissioni. E' quanto sostiene, in una dichiarazione, il
segretario nazionale dell'Unione sindacale di Polizia, Giampaolo
Tronci. ''Dopo la gaffe nei confronti dell' associazione Libera
di Don Luigi Ciotti - sostiene Tronci -, se ha un po' di buon gusto
il ministro si deve dimettere. L' Unione Sindacale di Polizia esterna
totale disapprovazione per quelle dichiarazioni che hanno gettato
un' ombra su Libera, alla quale in questi giorni, come sindacato
degli operatori della sicurezza, aderirà''. Libera, con don
Ciotti e tutte le associazioni che la compongono, merita piuttosto,
conclude il segreatrio dell' Usp "la massima considerazione
ed il massimo rispetto per la battaglia costante e continua che
hanno condotto da sempre contro tutte le mafie, e per questo meritano
un completo inserimento nel contesto sociale studentesco italiano
e mondiale''.
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