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di Francesco De Vito
In settimana dibattito alla Camera sul dimissionamento del ministro
degli Esteri. Cresce in Europa lo sconcerto delle Cancellerie e
della stampa
Silvio Berlusconi riferirà alla Camera, lunedì 14
gennaio, sul dimissionamento del ministro degli Esteri Renato Ruggiero,
a seguito delle polemiche coi ministri Antonio Martino, Giulio Tremonti,
Umberto Bossi e lo stesso presidente del Consiglio. Tempi e modi
del dibattito sono stati discussi nel pomeriggio di lunedì
7 in una conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Un dibattito
a tempi ravvicinati in Parlamento, che diversamente avrebbe dovuto
riunirsi non prima del 20 gennaio, era una delle condizioni poste
dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi per tentare
di tranquillizzare lEuropa.
Sarà difficile, per il premier, riuscire a convincere le
Cancellerie, e soprattutto lopinione pubblica dellUnione,
che con luscita di scena di Ruggiero nulla cambia nella politica
europea del governo di Roma. A Parigi il portavoce del ministero
degli Esteri, il cui titolare Hubert Vidrine aveva espresso tempestivamente
«forte rammarico» per lallontamento di Ruggiero,
dichiara: «Saremo molto attenti agli orientamenti indicati
dal presidente del Consiglio che ha annunciato che assumerà
lui stesso linterim». DallEliseo il presidente
Jacques Chirac fa sapere che non ha nulla da aggiungere a quella
dichiarazione, per indicare che la condivide pienamente.
A Berlino il cancelliere Gerhard Schroeder si associa al rincrescimento
espresso dal ministro degli Esteri Joshka Fischer. A Bruxelles il
ministro degli Esteri belga Louis Michel afferma: «Ruggiero
non aveva più lo spazio politico per portare avanti le sue
convinzioni». Il collega spagnolo Josep Piquè, che
lo sostituisce alla presidenza semestrale dellUe, mostra di
credere agli orientamenti europeisti di Berlusconi, tuttavia è
costretto ad ammettere che Bossi è altra cosa.
Ma le critiche più esplicite vengono da tutta la stampa
europea, sia quella progressista che quella moderata, e che a differenza
delle Cancellerie non ha obblighi di prudenza diplomatica. Cominciamo
dalla Spagna, il cui governo, come si è detto, ha la presidenza
semestrale della Ue. LEditoriale di El Pajs comincia
così: «Il governo Berlusconi si sta trasformando nella
zavorra dEuropa». E aggiunhe: «Ruggiero era stato
nominato per tranquillizzare lEuropa. La sua uscita di scena
inquieta». El Mundo, quotidiano madrileno vicino
al governo di Josè Maria Aznar, scrive: «Berlusconi,
che ha assunto linterim degli Esteri, dirige la nazione verso
un isolazionismo suicida». La Vanguardia», quotidiano
indipendente di Barcellona, titola: «La deriva italiana».
Spostiamoci in Francia. Per Le Monde le dimissioni di Ruggiero
«isolano Berlusconi dal resto dellEuropa» e «non
è rassicurante» che il premier abbia assunto linterim
degli Esteri. In Gran Bretagna, per il Financial Times
«lItalia si muove verso lignoto». In Germania
il quotidiano di Colonia Koelischer Rundschau osserva
che Berlusconi mette «gli Usa al primo posto, lUe solo
al secondo». Insomma, una caduta dimmagine di proporzioni
macroscopiche.
07.01.2002
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