torna alla sezione "esteri"
torna alla home page

scrivici
mailing list
guestbook
links
aiutaci
info
ringraziamenti
 
articolo tratto da Il Nuovo,
3 gennaio 2001




 
tutti i "no" di Ruggiero

 

 

 

di Mara Montanari

Dallo spostamento del vertice Fao al no al progetto Airbus, passando per l'intervento militare in Afghanistan, il mandato di cattura europeo e il "Rocky coniglio" di Cossiga.

ROMA - Il disappunto per il silenzio e lo scetticismo dell'esecutivo sull'euro è solo l'ultimo episodio di una lunga serie di attriti tra il ministro Renato Ruggiero e i colleghi di governo. Dall'Airbus al mandato di cattura europeo: più di una volta, il titolare della Farnesina si è trovato in disaccordo con il premier Berlusconi, tanto da far dire al presidente delle commissione Esteri della Camera, Gustavo Selva (An) che "Ruggiero è un cavallo solitario, non informa il governo e il presidente del consiglio". Problemi con Berlusconi e non solo.

In diverse occasioni il ministro degli Esteri ha dovuto mediare in sede europea le intemperanze del ministro Bossi. Per la verità, con il leader del Carroccio le cose sono andate male sin dall'inizio. Il 22 maggio, nei giorni della composizione della squadra di governo, di fronte all'ipotesi di un incarico a Renato Ruggiero, Bossi si mise subito di traverso . "Quello lì - disse - rappresenta tutto quello che la Lega combatte". La polemica poi reintrò, ma la freddezza è rimasta.

Il vertice Fao - Berlusconi voleva spostarlo a ogni costo per il timore di una nuova Genova. Per Ruggiero trasferire il vertice della Fao da Roma avrebbe messo in gioco la credibilità nazionale del'Italia. Un tira e molla che durò settimane fino alla tragedia dell Twin Towers che spinse la stessa Fao a rinviare il vertice.

L'intervento militare in Afghanistan - Il 29 novembre scorso, al termine della riunione congiunta delle commissioni Esteri e Difesa, Ruggiero se ne uscì sconfessando le intenzioni del governo di inviare truppe a Kabul. "Sarebbe molto grave - disse - se mandassimo i nostri soldati in Afghanistan, in questo momento, in una situazione in cui non ci sono garanzie". Parole che riaprirono le tensioni tra il ministro degli Esteri e il collega della Difesa, Martino. I due si erano infatti scontrati già nelle settimane precedenti, quando Ruggiero aveva anticipato il possibile invio di carabinieri a Kabul per mantenere l'ordine pubblico dopo la caduta del regime talebano. "I carabinieri? Forse quelli del nucleo del ministero degli Esteri?", aveva ribattuto Martino.

L'Airbus A400M - "Farò di tutto per difendere il mio punto di vista. Dobbiamo avere una visione lungimirante dei nostri interessi futuri". Era il 29 ottobre, quando Ruggiero dichiarava battaglia sull'Airbus A400M. Erano scettici il ministro Martino, Buttiglione, lo stesso Berlusconi. "Perchè dovremmo sovvenzionare l'areonautica francese?", attaccava Buttiglione. Alla fine l'Italia è rimasta fuori dal progetto tra le esultanze di Bossi: "Macchè Europa, è solo industria francese e a noi non sarebbe rimasto niente. Ci davano solo quattro lamiere da tagliare. Se il ministro Ruggiero non è d'accordo, sono problemi suoi''. Ruggiero subì anche un durissimo attacco da parte dell'ex-capo dello Stato, Francesco Cossiga: ''Continuo ad essere nettamente contrario a questo dispendioso e inutile aereo - diceva Cossiga - ma se è il prezzo che dobbiamo pagare perchè il presidente della Repubblica francese oltre che il caffè offra addirittura una colazione all'Eliseo al nostropresidente del Consiglio, aiutandolo nel suo coraggioso tentativo di rompere l'isolamento europeo dell'Italia o se serve a saldare definitivamente il conto con l'avvocato Agnelli e con l'ambasciatore Ruggiero forse vale le pena di buttare nel cesso quei seimila miliardi...''.

Mandato di cattura europeo - "Ruggiero è un po' permalosetto". Buttiglione se la prendeva così con il ministro degli Esteri che aveva risposto piccato alle accuse del leader del Cdu. "Sul mandato di cattura europeo, Ruggiero non ha aiutato Berlusconi", attaccava Buttiglione. Anche sulla vicenda del mandato di cattura, infatti, il titolare della Farnesina si è distinto dal resto dell'esecutivo per la volontà di trovare un accordo con gli altri partner europei: "L'Italia è sempre stata tra le pattuglie di testa dell'Ue - insteva Ruggiero - Sarebbe la prima volta che ciò non avverrebbe in una questione così fondamentale''. Parle che non trovarono ascolto nel resto dell'esecutivo, anzi il ministro degli Esteri si trovò costretto a smussare le frasi di Bossi che aveva definito l'Europa "forcolandia". "Mi dispiace per Ruggiero - replicava il ministro Castelli - il governo è compatto sulle preplessità all'adesione al mandato di cattura europeo. Del resto Ruggiero non è il presidente del Consiglio, al quale io faccio riferimento".

  -------
tratto da "Il Nuovo" del 3 gennaio 2002

motore di ricerca italiano

 

 

 

informazioni scrivici! torna all'home page torna indietro