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di
Marco Lillo
Il gruppo chimico che il ministro possiede con la famiglia è
sotto inchiesta.
Dopo la bancarotta fraudolenta, spuntano strani disturbi.
Combatterò le ineguaglianze sociali, i problemi dei più
deboli, degli invalidi.... Il ministro delle Pari Opportunità,
Stefania Prestigiacomo, ha le idee molto chiare.
Per realizzarle non deve andare lontano.
sarebbe sufficiente che poggiasse lo sguardo sui casi umani della
sua azienda, la Ved di Siracusa.
Per esempio su tre operai che hanno avuto figli con malformazioni
congenite.
O su quelli che non hanno mai fumato una sigaretta e che dopo dieci
anni di stabilimento si ritrovano la polvere nei polmoni.
Coincidenze. E' la risposta degli operai che si sono sentiti opporre
dal padre del ministro, Giuseppe Prestigiacomo, fondatore ed amministratore
dell'impero della vetroresina. ma avolte le coincidenze sono sospette.
Nella fabbrica della famiglia Prestigiacomo si lavora in condizioni
di sicurezza che sono oggetto di una inchiesta della Procura di
Siracusa.
il sotituto Maurizio Musco procede per lesioni contro papà
Prestigiacomo e altri dirigenti. due dipendenti hanno denunciato
la società dopo aver fatto delle analisi ai polmoni. tre
mesi fa la Polizia è entrata in ditta riscontrando una seri
di violazioni.
Gli operai si feriscono gravemente e muoiono con frequenza inquietante.
La settimana scorsa è morto un dipendente di una delle aziende
del gruppo cadendo da un traliccio mentre lavorava. pochi mesi prima
un altro era rimasto gravemente ferito alla Ved. ma la vicenda più
inquietante, finora passata sotto silenzio, è quella delle
malformazioni congenite dei bambini.
Tutto comincia nel 1993, qunado Sebastiano Guzzardi, un operaio
di 36 anni, scopre che suo figlio ha una malformazione congenita
dell'uretere che fa tornare i veleni del suo corpo al rene, danneggiandolo.
Dopo due operazioni è tornato alla normalità.
Ora ha sette anni e conduce una vita serena, anche se il rene è
danneggiato e deve essere sogggetto a controlli frequenti. Il suo
caso non è isolato.
Tre anni dopo, un collega di Guzzardi, si ritrova nella medesima
situazione: suo figlio nasce con una malformazione all'uretere.
anche lui ha la febbre e il reflusso urinario. Anche lui è
operato a Vicenza. Il tarlo che ronza nella testa dei due papà
diviene un rombo un anno dopo. nello stesso reparto della fabbrica,
un caposquadra li chiama in disparte e confida:<< Mio figlio
ha il reflusso dell'uretere>>. un incubo. Non passa un anno
e un altro operaio ha una bambina che gli nasce con la febbre e
i problemi alle vie urinarie.
A questo punto, Sebastiano Guzzardi pensa che la misura sia colma.
Cerca una risposta ai suoi dubbi dal padrone, Giuseppe Prestigaicomo,
e dalla Asl, ma niente. solo la Cgil lo aiuta e lo fa eleggere rappresentante
sindacale in azienda. sempre la Cgil avvia una campagna per migliorare
le condizioni di lavoro in fabbrica, ma la famiglia Prestigiacomo
non apprezza. Il 14 maggio la Ved spedisce a Sebastiano una lettera
minacciosa:<< Poichè ravvisamo in tali gratuite e infondate
osservazioni del signor Guzzardi un chiaro proposito diffamatorio,
stiamo valutando l'ipotesi di una denunzia penale a suo carico>>.
Eppure la richiesta di comprare gli aspiratori per tutelare i polmoni
dei dipendenti non era campata in aria. Dopo le indagini della procura,
pochi giorni fa , gli aspiratori sono stati installati. eppre le
sostanze usate per produrre la vetroresina potrebbero avere un legame
con le malattie.
Alcuni operai ricordano ad esempio che in fabbrica in passato si
usva una sostanza chimica denominata dimetil anilina. La faccenda
è delicata, e per capirlo basta sentire una delle massime
esperte del settore, la dottoressa Fiorella Belpoggi, ricercatrice
della Fondazione Ramazzini di Bologna:<< Questo tipo di sotanze
pùò causare tumori alle vie urinarie. quanto alle
malformazioni della prole. la scienza non ha ancora detto una parola
definitiva. sono in corso gli studi sugli animali, tuttavia di fronte
a una serie di casi così ravvicinati, non mi sento di escludere
una correlazione. Ci vorrrebbe uno studio approfondito>>.
Uno studio che la famiglia Prestigiacomo ha evitato di fare. Sembra
che si voglia rimuovere il problema.
L'azienda è arrivata anegare una settimana di ferie, trasformata
in cassa integrazione, a un lavoratore che chiedeva di stare vicino
al figlio durante l'intervento. Un altro operaio ha avuto due figli
nati con alcune dita delle mani attaccate. L'operaio chiese un prestito
da trattenere in busta paga per la seconda operazione, ma gli fu
opposto un rifiuto. solo grazie a una colletta dei colleghi il bambino
è stato operato.
E Stefania Prestigiacomo? Sebastiano Guzzardi, oltre a essere un
suo dipendente, è anche cugino di secondo grado. Ma appena
la mise a parte del suo dubbio, l'attuale ministro cambiò
tono:<< Non pensarle nemmeno certe cose. Sai quanti miliardi
spendiamo noi per la sicurezza? Il lavoro non c'entra nulla>>.
Nessuno ha certezze in questo campo. ma proprio per questo le istituzioni
sanitarie dovrebbero verificare. eppure nessuno si muove. i Prestigiacomo
a Siracusa sono abituati a non rendere conto. gli stabilimenti incriminati
in precedenza erano in dotazione alla Sarplast, l'azienda di famiglia
fallita nel 1997 perchè oltre a non pagare i creditori non
seguiva gli ordini del giudice. Al cerac è seguita una indagine
per bancarotta fraudolenta. secondo i giudici "la società
ha compiuto atti diretti afrodare le ragioni dei creditori ed ha
occultato l'attivo". Il procuratore capo di Siracusa ha scoperto
decine di miliardi finiti alle controllate estere o usati per pagamenti
preferenziali alle banche amiche, e ha iscritto nel registro degli
indagati una ventina di amministratori. Eppure i Prestigiacomo continuano
a lavorare negli stessi locali, con gli stessi macchinari e gli
stessi operai, avendo cambiato solo la struttura societaria.
E Stefania? (Più precisamente "E Olivia Stefania?",
aggiungiamo noi) Quali responsabilità ha? In qualità
di socio di maggioranza relativa alla holding di famiglia ( 21,5%)
è il principale beneficiario della bancarotta ipotizzata
dai magistrati, ma non è perseguibile perchè non ha
incarichi esecutivi. qunato alle condizioni sanitarie, anche qui
non esiste una sua responsabilità diretta. Prima di lasciare
l'azienda era un dirigente senza rappresentanza: << Mi occupavo
delle forniture, dalla carta igienica alle gru>> ha raccontato
al "Sole 24 Ore".
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